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CATECHISMO DEI GIOVANI
Io ho scelto voi

Catechismo dei Giovani

Io ho scelto voi
Un dono da invocare con l’impegno di tutta la vita

21. La vocazione del cristiano Rinnovati nell’essere e nell’agireLe virtù teologaliCdA 1171-117431. La speranza operosa Incontro al Signore che vieneCdA 123432. La vita del mondo che verrà La via, la verità e la vitaLieti nella speranza

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Se sperare è attendere un dono, allora dobbiamo sostenere la nostra speranza. C’è bisogno di una ricerca umile e attenta, pronta a cogliere i segni di bontà, di giustizia, di amore, disseminati nella vita e nella storia. Sulla base di questi segni, la speranza si dilaterà, per attendere e per preparare realizzazioni più grandi.
Non solo a Dio nulla è impossibile, ma fa credito su di noi; vuole far vivere la speranza, ma non senza di noi; investe sulle nostre energie, affida all’uomo il suo futuro e gli dà la possibilità di anticiparlo sempre di più. Deve crescere in noi la consapevolezza di quanto è nelle nostre possibilità, ancor prima della fatica di un impegno con cui misurarci.
Chi spera, non si adagia mai. Ad ogni conquista, vede aprirsi orizzonti nuovi su cui affacciarsi e verso i quali camminare. Nelle delusioni non si sente sconfitto. Sa che le vicende della vita non possono distruggere il dono di immensa felicità che attende. Nei momenti di oscurità e di sofferenza, guarda con maggior lucidità i grandi traguardi della vita su cui ha puntato.
Occorre essere pazienti. Un dono non si può pretendere nel modo e al tempo da noi fissato. Esso viene quando e come vuole. Voler forzare i momenti, volerlo programmare, significa distruggerlo. Chi spera, è capace di attendere e di invocare il dono della vita. Si prepara seriamente e si dà da fare per poterlo accogliere.
• Percorrere il cammino di una speranza solida e serena, non è facile. Chi ce ne può mostrare
il tracciato, dandoci luce e forza per giungere alla mèta?

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