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CATECHISMO DEI GIOVANI
Io ho scelto voi

Catechismo dei Giovani

Io ho scelto voi
Edith Stein

12. Da un solo Spirito doni diversi I fedeli laiciSantità laicaleCdA 568-57013. La missione della Chiesa Rivelare e comunicare l’amore di DioLa via della testimonianzaCdA 838-84421. La vocazione del cristiano Comune vocazione alla santità

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La vita di Edith Stein è una continua ricerca della verità. Nata in Slesia nel 1891, da una famiglia ebrea, la verità la cerca anzitutto negli studi filosofici, ma anche nell’impegno sociale. C’è un periodo della sua vita in cui si dichiara atea, ma non cessa di cercare e la sua ricerca la conduce vicina al cattolicesimo, fino a che, il 1 gennaio 1922, riceve il Battesimo. Non cessa il suo cammino nella fede e la sua ricerca vocazionale. Si nutre del catechismo, del messale e degli scritti di S. Teresa d’Avila. Partecipa quotidianamente all’Eucaristia. Desiderosa di maggiore contemplazione, diventa carmelitana. Perseguitata dal nazismo, in quanto ebrea, deportata ad Auschwitz insieme alla sorella; viene uccisa, nella camera a gas, il 9 agosto 1942.
«Il cuore dell’uomo racchiude un grande potenziale nascosto, un germe di vita, che però rischia di essere soffocato nella sua crescita da rovi ed erbacce... Le potenze virtuali che portiamo in noi hanno bisogno di rivolgersi verso una luce che le guidi sicura, verso una forza che le liberi e permetta loro di fiorire. Sono la luce e la forza della grazia divina».
«Nel tempo che ha immediatamente preceduto e seguito la mia conversione, desideravo condurre vita religiosa, ossia lasciare da parte gli eventi della terra per occuparmi unicamente delle cose di Dio. A poco a poco tuttavia ho capito che altro al mondo ci era richiesto e che anche in una vita contemplativa ogni legame esterno non deve venir troncato... Mi apparve infatti che, più una persona è attirata verso Dio, più deve uscire da se stessa per andare verso il mondo, al fine di portarvi l’amore divino».
«Grande distanza corre tra l’essere soddisfatti di sé ritenendosi “buon cattolico” che “fa il suo dovere”, e l’abbandono totale del Figlio di Dio, che ha affidato la propria vita al Padre e cammina con Lui, mano nella mano, tutto aspettando da Lui, con la semplicità del bambino e l’umiltà del pubblicano. Una volta che l’anima ha percorso quella distanza, non può più tornare indietro».

Catechismo dei Giovani
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