Catechismo dei Giovani
Io ho scelto voi
Scheda: «Eccomi, sono la serva del Signore»
Il volto di Dio, quale emerge nella Bibbia, è vitalità irresistibile, presenza attiva ed efficace: «Io-sono» è il suo nome, e un roveto che brucia e non si consuma è il simbolo della sua misteriosa identità (Esodo 3).
A differenza degli idoli che «hanno bocca e non parlano» (Salmi 115,5)_ il Dio di Israele parla, chiama, convoca, si comunica; non si estranea in una gelida infinità, ma si fa vicinanza e tenerezza. Dopo avere in passato parlato molte volte e in molti modi al popolo eletto (Ebrei 1,1), quando giunge il tempo stabilito manda suo Figlio, «nato da donna» (Galati 4,4). La donna è Maria.
Ecco come l’evangelista Luca narra l’annuncio della nascita di Gesù.
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Nel sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, chiamato Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, disse: «Ti saluto, o piena di grazia, il Signore è con te». A queste parole ella rimase turbata e si domandava che senso avesse un tale saluto. L’angelo le disse: «Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine».
Allora Maria disse all’angelo: «Come è possibile? Non conosco uomo» Le rispose l’angelo: «Lo Spirito Santo scenderà su di te, su te stenderà la sua ombra la potenza dell’Altissimo. Colui che nascerà sarà dunque santo e chiamato Figlio di Dio. Vedi: anche Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia, ha concepito un figlio e questo è il sesto mese per lei, che tutti dicevano sterile: nulla è impossibile a Dio». Allora Maria disse: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto». E l’angelo partì da lei.
(Luca 1,26-38) | |
Quasi in filigrana, si intravedono due modelli letterari utilizzati da Luca: il primo è quello di un racconto di vocazione, quale è possibile incontrare, ad esempio, nella chiamata di Gedeone (Giudici 6,11-24); l’altro riprende lo schema biblico dell’annuncio di una nascita meravigliosa, come si può vedere nell’annuncio della nascita di Sansone (Giudici 13,2-7) o in quello della nascita del Battista (Luca 1,11-22). In questi racconti si ripete uno schema fisso: l’apparizione di un angelo; il timore, la paura, il dubbio con cui reagisce la persona alla quale l’angelo si rivolge; il messaggio dell’angelo, che costituisce il centro del racconto; l’obiezione, sollevata dalla persona interpellata, sulla impossibilità naturale della nascita annunciata; l’offerta, da parte dell’angelo, di un segno dell’intervento di Dio.
Attraverso questi elementi l’evangelista struttura l’annuncio a Maria, mettendo in evidenza le componenti di ogni storia di vocazione.
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1. L’incontro
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La scena si svolge in un insignificante villaggio della Galilea; la protagonista è una ragazza vergine e povera, promessa sposa di un falegname. Il saluto dell’angelo, «Rallegrati!», è un invito alla gioia perché sono arrivati i tempi messianici. Maria, «ricolmata di grazia», ne è il segno. Il Signore è con lei: l’amore premuroso e benevolo di Dio manifesta in lei il disegno di beneficare il suo popolo.
| 1,26-28 |
2. Il timore
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La reazione di Maria ad un incontro tanto imprevedibile è quella del credente quando fa l’esperienza della visita di Dio e della irruzione del suo Spirito nella propria vita. Maria è fortemente impressionata, il suo sconcerto però non diventa agitazione convulsa, ma si traduce in ricerca attenta e in umile riflessione sul senso di quanto sta avvenendo.
| 1,29 |
3. Il messaggio
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L’angelo invita Maria a non temere, perché è stata scelta dalla benevolenza divina a rappresentare tutto il popolo e a diventare la madre del Messia annunciato e atteso in Israele. Questo bambino che nascerà da lei è Dio che salva, il centro di tutta la storia; è lo stesso Figlio di Dio, che si fa uomo per portare all’umanità il Regno promesso. Dal rapporto con lui si illumina e prende significato la vita di Maria, come pure la vita di ogni uomo e donna in ogni tempo.
| 1,30-33 |
4. La domanda
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La risposta della Vergine è l’esclamazione di meraviglia e di sorpresa di chi non comprende come si possa realizzare, secondo la logica della natura, un progetto tanto grande. La fede non risparmia al discepolo il senso di smarrimento di fronte ad un mistero che sempre lo supera, e nel cammino del discernimento della propria vocazione il credente può incontrare momenti di oscurità e di incertezza. Ma se non pretende di capire tutto e subito, e la sua preghiera si fa umile invocazione di aiuto, Dio comincia a rivelarsi, lasciando al chiamato di attendere nella fede il giorno di una comprensione più piena.
| 1,34 |
5. Il consenso
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La mèta a cui Dio chiama non solo è al di là di ogni umana aspettativa, ma supera anche le fragili forze della creatura. Dio però non lascia l’uomo alle sue povere possibilità, ma gli fa dono dello Spirito e viene in suo aiuto, con segni che rischiarano il cammino, come è per Maria la notizia della maternità inaspettata di Elisabetta. L’umile ragazza di Nazareth è così chiamata ad uscire dal suo piccolo mondo di promessa sposa e a mettersi a disposizione del disegno di Dio. La risposta filiale di Maria è il “sì” della creatura che accoglie con stupore e gioia grande la Vita che è Gesù e accetta di diventare corresponsabile con Dio di una storia nuova. È il “sì” della fede libera ed ubbidiente al Signore che si manifesta. Lo riconoscerà Elisabetta quando proclamerà Maria beata per essersi fidata ed affidata alla parola di Dio: «Beata colei che ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore» (Luca 1,45).
| 1,35-38 |
Così comincia per la Vergine di Nazareth la rischiosa avventura della fede. Il cammino, che si dischiude sugli infiniti orizzonti del regno di Dio, sarà lungo e sofferto, ma il Signore è con Maria da sempre. Sempre l’aiuterà con il suo Spirito ad avanzare e a procedere sulla strada della fede, per poter precedere e guidare l’intera comunità dei credenti incontro al suo Signore.
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