Catechismo dei Giovani
Io ho scelto voi
Giuseppe Moscati
12.
Da un solo Spirito doni diversi
I fedeli laiciSantità laicaleCdA 568-57013.
La missione della Chiesa
Rivelare e comunicare l’amore di DioLa via della testimonianzaCdA 838-84421.
La vocazione del cristiano
Comune vocazione alla santità
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Un medico che intende la professione come offerta della propria vita a Dio nei fratelli; un cristiano che sa trovare la strada della santità dentro l’attività professionale. Sono il dolore e la croce degli uomini il luogo in cui la vita di questo medico napoletano – vissuto tra il 1880 e il 1927 e proclamato santo nel 1987 – diventa strumento della presenza di Dio nel mistero della sofferenza.
Nell’ospedale, nei quartieri poveri della città, nelle case arroccate sulle pendici del Vesuvio si prolunga e si perpetua ogni giorno l’incontro con il Signore Gesù che, la mattina presto, Giuseppe Moscati vive nell’Eucaristia, dove attinge la forza dell’Amore. Lì trova nuova motivazione la ricerca di impegno professionale e di competenza scientifica, che egli ritiene indispensabili per un medico che voglia seriamente incontrare gli uomini nelle loro miserie.
Spontaneo, aperto, “fresco” e gioviale nel cuore e nelle espressioni, ama ripetere: «Amiamo il Signore senza misura, vale a dire: senza misura nel dolore e senza misura nell’amore».
Non potendo dedicarsi più di tanto al silenzio e alla solitudine contemplativa, a causa della grande mole di lavoro di cui si fa carico, sceglie di andare incontro a Dio sulle strade dell’uomo, «passando per le vie e beneficando e sanando tutti», a imitazione di Gesù.
«Non la scienza, ma la carità ha trasformato il mondo, in alcuni periodi; e solo pochissimi uomini sono passati alla storia per la scienza; ma tutti potranno rimanere imperituri, simbolo dell’eternità della vita, in cui la morte non è che una tappa, una metamorfosi per salire più in alto, se si dedicheranno al bene».