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CATECHISMO DEI GIOVANI
Io ho scelto voi

Catechismo dei Giovani

Io ho scelto voi
Una nuova voglia di vivere


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La vita è un bene prezioso. Merita di essere vissuta con intensità e responsabilità. Ogni nostro progetto e ogni nostro sforzo devono tendere a rendere più autentica e più riuscita la nostra vita e quella degli altri.
La vita è fatta di diverse stagioni: ciascuna ha i suoi colori. Ce n’è una che assomiglia molto alla primavera, con la vivacità della sua fioritura e con il sogno di un raccolto abbondante. È l’età dell’adolescenza.
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Ieri, quando si usciva di casa dopo aver avvisato i genitori, o contrattato con loro qualche ora per stare con gli amici, tutto appariva uguale, previsto, secondo quanto già ci si era immaginato: gli interessi, i sentimenti, le emozioni, le strade da percorrere, i luoghi del gioco o dell’impegno, le parole e le richieste degli adulti. Oggi, ci si sente dentro qualcosa di nuovo: la scuola ha aperto nuovi interessi; si sono incontrate nuove persone; cambiano gli amici e le amiche; qualcuno ha cominciato a lavorare. Nasce dentro un’incontenibile voglia di muoversi, di andare, di conoscere, di misurarsi con qualcosa di ignoto: una voglia nuova di vivere.
Il cambiamento all’inizio lascia un po’ stupiti: talora ci si rifugia nei vecchi luoghi sicuri, ma non più sufficienti per fare spazio a tutte le energie che ci si sente dentro; talora si ha voglia di troncare di netto con il passato, ma poi tutto diventa oscuro. Si impara subito che nella vita ogni cambiamento richiede sofferenza. E la legge della crescita.
Sotto la pressione di queste spinte nuove, si sperimentano anche le prime delusioni, le incomprensioni che fanno soffrire, la solitudine che amareggia, gli errori che disorientano e rendono ansiosi per l’avvenire. Può nascere allora anche la noia della vita, il lasciarsi andare e vivere alla giornata.
Accade pure che, dopo alcuni tentativi di far sentire che si è cambiati e che non si è più quelli di prima, ci si arrenda, anche perché è raro incontrare qualcuno disposto a far credito a slanci e desideri sinceri, ma ancora fragili. Di voci che invitano a non osare ce n’è fin troppe. Tra gli adulti, alcuni credono di poter soddisfare questa nuova voglia di vivere riempiendo le attese dei giovani di cose accattivanti, spegnendo i desideri con risposte senza respiro. Non sanno leggere le sfide e quindi non sanno scommettere.
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Molti classificano l’età dell’adolescenza come il tempo dell’attesa, dello stare a guardare, del non prendere in seria considerazione le domande che nascono dalla vita, dell’indifferenza e della superficialità. Si tratta invece di un momento decisivo. Lentamente si fa strada la capacità di misurarsi con la vita, di mettere a disposizione di qualcosa che vale le energie che crescono, seppure in modo disordinato. Nasce una sete insaziabile di obiettare per capire, di voler ragionare per imparare, di discutere per dimostrare. Si sente di avere un cuore che è fatto per le persone, e non per le cose o solo per se stessi. Con la fantasia si può colorare diversamente il mondo, caricando la vita quotidiana di intuizioni, di sogni, persino di ingenuità.
È una vita che ha bisogno di una ricerca aperta, che si confronta con tanti significati e modelli, e si mette con attenzione a interrogarsi, sperimentare, chiedere e valutare. Non servono risposte prefabbricate. Molti pensano di aiutare la ricerca offrendo solo informazioni; c’è bisogno, invece, soprattutto di relazioni, di amicizia, di compagnia.
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Accanto ad una prorompente voglia di vivere che sospinge a fare, a sperimentare, a incontrare, si fa strada anche il sentimento di sé come persona e una prima forma di interiorità. Nascono gusti molto personali. Si vuole vagliare criticamente ciò che gli altri pensano e dicono. Si vuole fare solo ciò di cui si è convinti. C’è una certa gelosia per il proprio mondo interiore fatto di sentimenti, di piccole conquiste, di esperienze del tutto personali. Talora questo mondo si fissa in segni, in diari, in ricordi su cui volentieri si ritorna per rivivere e sognare, ma anche per riflettere e valutare. E come se lentamente si formasse la coscienza che si sta per costruire una storia personale i cui frammenti, nel bene o nel male, non andranno perduti e resteranno come fondamento per il futuro.
Questa iniziale interiorità va coltivata come il germe dell’uomo maturo. Occorre perciò darsi il tempo e trovare il coraggio per prendere in mano la propria vita e guardarci dentro. Il gusto della riflessione dà sapore alla vita e ci permette di assumerla responsabilmente.
• Quali sono le novità che scopri nella tua vita?
• Quali sono i cambiamenti che ti entusiasmano di più?
• I gusti nuovi che senti di avere, la voglia di star solo, la ricerca dell’amicizia, l’indipendenza: ti spaventano o li affronti?

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