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CATECHISMO DEI FANCIULLI
Venite con me

Catechismo dei Fanciulli

Venite con me
Fate questo in memoria di me

CdA 637-640 (15. La santa liturgia: 1. Economia sacramentale); CdA 688-690 (16. I sacramenti dell’iniziazione cristiana: 4. L’eucaristia)
IN PARTICOLARE:
istituzione dell’eucaristia:CdA 228-232 (6. Per noi obbediente fino alla morte di croce: 6. L’ultima cena); CdA 637-638 (15. La santa liturgia: 1. Economia sacramentale): Celebrazione del mistero pasquale
eucaristia e sacrificio:CdA 255 (6. Per noi obbediente fino alla morte di croce:11. Interpretazioni rituali, morali e giuridiche): Sacrificio
invocazione dello Spirito sull’assembleaCdA 647 (15. La santa liturgia Incontri che santificanoPer la consacrazione e santificazione dell’uomo a lode di DioCdA 69216. I sacramenti dell’iniziazione cristiana L’eucaristiaComunione con Cristo e con i fratelli

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Il pane che mangiamo ogni giorno e il vino della nostra tavola hanno il sapore della fatica e della gioia che Dio provvede per la vita di tutti; sono frutto del nostro lavoro.
Anche Gesù ha condiviso la vita degli uomini, ha apprezzato tutto ciò che nasce dalla fatica e dal sacrificio e porta alla comunione e all’amicizia. Quando ha incontrato i discepoli di Emmaus, non ha detto solo la sua parola illuminatrice, ma ha anche aperto gli occhi ai discepoli spezzando e dando loro il pane, come segno del suo dono d’amore.
Il pane e il vino c’erano anche sulla tavola di Gesù, quando celebrò con gli apostoli l’ultima cena. Essi sono divenuti il segno del corpo e del sangue di Gesù, dati in sacrificio per tutti gli uomini. La Chiesa, obbediente al comando del Signore, rinnova costantemente questa memoria, come ci ricorda l’apostolo Paolo.
Io infatti, ho ricevuto dal Signore
quello che a mia volta vi ho trasmesso:
il Signore Gesù,
nella notte in cui veniva tradito,
prese il pane e, dopo aver reso grazie,
lo spezzò e disse:
«Questo è il mio corpo, che è per voi;
fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo dopo aver cenato,
prese anche il calice, dicendo:
«Questo calice
è la nuova alleanza nel mio sangue:
fate questo ogni volta che ne bevete,
in memoria di me».
Ogni volta infatti
che mangiate di questo pane
e bevete di questo calice,
voi annunziate la morte del Signore
finché egli venga.
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Le mani del sacerdote distese sul pane e sul vino, esprimono l’invocazione a Dio perché mandi il suo Spirito a santificare i doni e diventino così per noi il corpo e il sangue di Gesù.
Il sacerdote ripete i gesti e le parole dell’ultima cena. Si rende così presente il sacrificio del Signore, offerto per la nostra salvezza. Il pane e il vino ora sono il corpo e il sangue che Gesù ha donato quando ha patito, è morto ed è risorto per noi. Anche su tutta l’assemblea il sacerdote invoca il dono grande dello Spirito Santo, perché coloro che partecipano all’Eucarestia diventino, uniti a Gesù, un solo corpo e un solo Spirito.
Nella Messa Gesù
offre se stesso per noi.
Accogli, o Padre,
con il sacrificio di Gesù,
l’offerta della nostra vita.
Le fatiche quotidiane, il pianto di chi soffre, il gioco dei bambini, il lavoro dei grandi, nulla va perduto. Gesù raccoglie ogni cosa buona e prepara per tutti una festa eterna.
Per noi Cristo è morto,
per noi Cristo è risorto.
Vieni, Signore Gesù!

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