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CATECHISMO DEI FANCIULLI
Venite con me

Catechismo dei Fanciulli

Venite con me
L’ultima cena

CdA 228-232 (6. Per noi obbediente fino alla morte di croce: 6. L’ultima cena)
IN PARTICOLARE:
l’eucaristia:CdA 684-699 (16. I sacramenti dell’iniziazione cristiana: 4. L’eucaristia)
la pasqua ebraicaCdA 63615. La santa liturgia Economia sacramentaleMemoriale

Si avvicinava la Pasqua degli ebrei e la gente preparava la festa. Parenti e amici si riunivano nelle case. Mangiavano insieme la Pasqua per ringraziare Dio, che aveva fatto alleanza con il popolo e l’aveva condotto verso la terra promessa.
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A cena c’era l’agnello, il pane non era lievitato perché nella notte della liberazione dall’Egitto era mancato il tempo di farlo lievitare: bisognava mettersi in viaggio subito.
Gesù desiderava ardentemente mangiare la Pasqua con i suoi discepoli prima della sua passione: doveva consegnare loro il segno più grande del suo amore.
Mentre cenavano
Gesù prese un pane, rese grazie,
lo spezzò e lo diede loro dicendo:
«Questo è il mio corpo
che è dato per voi;
fate questo in memoria di me».
Allo stesso modo dopo aver cenato,
prese il calice dicendo:
«Questo calice è la nuova alleanza
nel mio sangue,
che viene versato per voi».
Come gli ebrei nella cena pasquale ricordano la liberazione dall’Egitto e il dono della terra promessa, così nella cena pasquale di Gesù i cristiani celebrano il passaggio dalla schiavitù del peccato alla vita nuova dei figli di Dio. Con il suo corpo dato per noi e con il suo sangue versato, Gesù stabilisce la nuova alleanza di amore tra Dio e gli uomini.
L’Eucaristia è il segno
più grande dell’amore di Gesù,
che ha dato la sua vita
per noi sulla croce.
Libro dell’Esodo 12
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