Catechismo degli Adulti
1. Peccato e conversione
Riconoscersi peccatori
[926] Chiamati a camminare secondo lo Spirito, seguendo Cristo, per andare al Padre, dobbiamo uscire e allontanarci sempre più dalla schiavitù del peccato e progredire nella libertà dei figli di Dio.
Innanzitutto dobbiamo riconoscerci peccatori. «Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi. Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa» (1Gv 1,8-9). Siamo tutti peccatori, di fatto o potenzialmente. Riconoscersi peccatori è già un dono di Dio, un atto possibile solo alla luce della fede, una difficile vittoria sulla tendenza all’autogiustificazione.
Tra la nostra gente il senso della colpa morale è ancora assai diffuso; ma riguarda solo alcuni peccati, come la violenza, la calunnia, la bestemmia. La mentalità razionalista e secolarizzata tende a ridurre molti disordini morali a deviazioni dalle convenzioni sociali, a errori da guardare con indulgenza, a debolezze da comprendere. Irride volentieri a quelli che considera tabù ereditati dal passato. Esalta la trasgressione come affermazione di libertà.
| CdA, 706 CONFRONTAVAI |
Elenco dei peccati
[927]
La fede ci fa riconoscere molte forme di peccato che sfigurano l’uomo, immagine di Dio. Nella Bibbia troviamo vari elenchi di peccati, piuttosto dettagliati.
A voler raccogliere in un quadro le principali indicazioni, si ottiene
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Purtroppo il triste elenco si allunga con altre esperienze negative della nostra epoca: genocidio, terrorismo, traffico delle armi, aborto, eutanasia, tortura, carcerazione arbitraria, deportazione, razzismo, sfruttamento dei paesi poveri, condizioni indegne di vita e di lavoro, violenza sui minori, mercato delle donne, commercio pornografico, traffico di droga, corruzione politica e amministrativa, speculazione finanziaria, evasione fiscale, speculazione edilizia, inquinamento ambientale
![]() Cf. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 27. | |
Il peccato mortale
[928]
La fede ci rivela la malizia profonda del peccato. Esso è infedeltà all’alleanza, rifiuto dell’amore di Dio, ingratitudine, idolatria. Gli uomini non accolgono la propria esistenza come un dono, non rendono grazie al loro Creatore e Padre
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«Hanno abbandonato me, sorgente di acqua viva, per scavarsi cisterne, cisterne screpolate, che non tengono l’acqua» (Ger 2,13). Il danno ricade sui peccatori: «Forse costoro offendono me - oracolo del Signore - o non piuttosto se stessi?» (Ger 7,19). Perdendo la comunione con Dio, l’uomo si mette in contraddizione con la propria tendenza originaria al bene, subisce la ribellione delle passioni e l’oscuramento della coscienza, deforma il modo di rapportarsi agli altri e alle cose, produce conflittualità sociale e strutture di peccato, che a loro volta opprimono le persone e ostacolano il loro sviluppo. Se lo stato di separazione da Dio non viene ritrattato con la conversione, conduce alla perdizione eterna.
Devastando l’uomo, il peccato ferisce anche Dio: «Dio viene offeso da noi in quanto operiamo contro il nostro proprio bene»
![]() San Tommaso d’Aquino, Somma contro i gentili, III, 122. | |
Per una così grave malizia si caratterizza il peccato “mortale”, che distrugge la vita di comunione con Dio: un atto di ribellione alla volontà di Dio, in qualche suo contenuto importante, con piena avvertenza e deliberato consenso. Esso produce o conferma uno stato di peccato, cioè un atteggiamento fondamentale di chiusura nei confronti di Dio.
| CdA, 835-836 |
Il peccato veniale
[929] Essenzialmente diverso è il peccato “veniale”, che non comporta un rifiuto di Dio, ma solo un’incoerenza nel cammino verso di lui. È un atto di disobbedienza alla sua volontà in qualche contenuto di minore importanza, o in qualche contenuto importante ma senza piena avvertenza e deliberato consenso. Sebbene non paragonabile al precedente, possiede una sua triste serietà: sciupa energie preziose, ostacola la crescita personale e il progresso sociale, mette in pericolo di cadere nel peccato mortale.
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Conversione fondamentale
[930] Mentre smaschera il peccato, la fede ci fa conoscere la misericordia di Dio; mentre abbatte l’orgoglio e la presunzione, ci solleva dallo scoraggiamento e dalla disperazione.
Dio ama i peccatori, prima ancora che si convertano. Li va a cercare, come il pastore cerca la pecora smarrita
![]() ![]() ![]() Cf. Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, Can. 3; 10 - DS 1553; 1560. ![]() Cf. Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, Can. 4; 9 - DS 1554; 1559. ![]() Cf. Concilio di Trento, Sess. VI, Decr. Sulla giustificazione, Can. 24; 26 - DS 1574; 1576. ![]() Sant’Ambrogio, Commento al Vangelo di Luca, 10, 89. | CCC, 1427-1429 |