Catechismo degli Adulti
7. Comune vocazione alla santità
Un germe da sviluppare
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Nel battesimo è già dato oggettivamente ciò che costituisce la vita cristiana: lo Spirito Santo, la configurazione a Cristo morto e risorto, l’inabitazione della Trinità, la grazia santificante, le virtù teologali. Ma tutto è dato come una caparra, come un germe e una capacità da sviluppare
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«Tutti i cristiani, cioè i discepoli di Gesù Cristo, in qualunque stato e condizione si trovino, sono chiamati alla perfezione: perché tutti sono chiamati al vangelo, che è legge di perfezione»
A. Rosmini, Massime di perfezione cristiana, 1. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 40. | |
La perfezione della carità
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Possiamo domandarci in che cosa consista la perfezione cristiana, che cosa occorra per essere santi. Sono indispensabili esperienze straordinarie di ascesi e di contemplazione, profonde conoscenze, potere di fare miracoli, oppure basta l’amore concretamente vissuto nella storia di ogni giorno?
Gesù, nel discorso della montagna, indica i contenuti della santità cristiana, presentando una serie di comportamenti paradigmatici ispirati alla carità
Il recente magistero della Chiesa addita insistentemente la comune vocazione alla santità da attuare nella perfezione della carità in ogni ambito di esperienza: «Tutti i fedeli cristiani, di qualsiasi stato o ordine, sono chiamati alla pienezza della vita cristiana e alla perfezione della carità: santità che promuove un tenore di vita più umano anche nella società terrena»
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 40. Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 16. | |
Dialogo costante con Dio
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Dio «è tutto amore; con tutto se stesso ama e vuole essere amato; perciò vorrebbe che i suoi figli fossero interamente trasformati in lui per amore»
Beata Angela da Foligno, Il libro, Istruzioni, 34, 7-8. San Francesco di Sales, Introduzione alla vita devota, 1, 1, 7. La vita intera diventa dialogo con Dio, preghiera diffusa, atto di amore continuato. Ogni esperienza diventa cooperazione al suo regno; si unifica e si integra in un solo progetto. Le energie dell’intelligenza, della volontà, dell’affettività, della corporeità si orientano sempre di più a lui. Si realizza un’esperienza di Dio incarnata nella storia, una comunione sempre più perfetta.
| CdA, 951 CONFRONTAVAI CdA 987-989 CONFRONTAVAI |
Santi e santificatori
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L’uomo nuovo, che cresce nella santità, è anche santificatore. Amando gli altri in Dio e con il suo stesso amore, edifica la comunità cristiana, promuove una convivenza civile giusta e pacifica, con un tenore di vita più umano
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 40.
Purtroppo per molti la religione resta confinata sullo sfondo. La vita quotidiana segue la logica del piacere e dell’interesse immediato. Si fa riferimento a Dio solo in alcuni momenti marginali, specialmente nelle difficoltà. Molti considerano la spiritualità un lusso, utile al più per chi ne sente il bisogno. Non mancano però tendenze contrastanti: fioriscono numerosi movimenti di spiritualità; è avvertita largamente un’esigenza di interiorità.
L’esperienza religiosa, se è autentica, fa sentire il suo benefico influsso in ogni ambito. L’interiorità si incarna; la presenza nel mondo si spiritualizza. La vocazione alla santità si esprime in molte vocazioni particolari; è una possibilità reale offerta a tutti, perché ogni realtà sia liberata e ricondotta a Dio.
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Conoscenza mistica
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La perfezione cristiana, identificata con la perfezione della carità, non coincide con la contemplazione mistica. Questa, però rimane pur sempre un dono meraviglioso, che rende sperimentalmente manifesta la ricchezza ricevuta nel battesimo e anticipa in certo modo la visione beatifica delle Persone divine nell’eternità; un dono «che nessuno conosce se non chi lo riceve. Lo riceve solo chi lo desidera; non lo desidera se non colui che viene infiammato dal fuoco dello Spirito Santo»
San Bonaventura da Bagnoregio, Itinerario della mente in Dio, 7, 4. | |