Catechismo degli Adulti
4. Credibilità della rivelazione cristiana
Il grande segno
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In fatto di fede c’è chi si contenta di un sottile pragmatismo:
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È vero: in questa storia, per chi non vuol vedere, c’è abbastanza oscurità; ma c’è anche abbastanza luce per chi vuol vedere
![]() Cf. B. Pascal, Pensieri, 430. ![]() Cf. Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 4. | |
Storicità di Gesù
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Riguardo al carattere storico della rivelazione cristiana, occorre innanzitutto sottolineare che Gesù di Nàzaret non è un’idea, ma una persona concreta. Lo confermano anche documenti di
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I quattro Vangeli hanno valore storico, in quanto riferiscono fedelmente le opere e le parole di Gesù, ripensate alla luce degli eventi pasquali sotto l’influsso dello Spirito Santo
![]() Cf. Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 19.
La fede cristiana incontra Dio in un uomo in carne ed ossa, visto con gli occhi, udito con gli orecchi e toccato con le mani
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Alla figura storica di Gesù si risale attraverso una verifica attenta,
![]() ![]() Possiamo essere sicuri che i Vangeli ci consentono di raggiungere la figura storica di Gesù nei suoi lineamenti principali, nelle costanti del suo insegnamento e della sua prassi, nei momenti cruciali della sua vita pubblica, nella sua assoluta originalità.
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Singolarità di Gesù
[78] La figura di Gesù è così singolare che nessuno avrebbe potuto immaginarla, se non si fosse imposta da sé. Gesù è diverso dai grandi uomini religiosi: non manifesta incertezze, non si riconosce peccatore; parla e opera con una sicurezza e un potere senza pari. Identifica concretamente se stesso e il proprio agire con la presenza di Dio e la venuta del suo regno; rivendica un’autorità superiore a quella dei profeti; si considera decisivo per la salvezza, esigendo dedizione incondizionata.
| CdA, 213 CONFRONTAVAI |
Eppure queste pretese esorbitanti non risultano odiose in lui, perché vive totalmente al servizio del Padre e degli uomini, dimentico di sé, fedele fino alla morte in croce: «Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti» (Mc 10,45). Chiama Dio «Abbà» (Mc 14,36), con una familiarità che nell’ambiente giudaico appare insolita e audace, ma nello stesso tempo è consapevole di dipendere da lui in tutto, come Figlio grato e obbediente.
Verso i peccatori manifesta una misericordia senza limiti, provocando lo sdegno della gente pia e osservante. Si commuove per ogni miseria e sofferenza, operando numerosi miracoli. Tuttavia rimprovera duramente gli ipocriti ed è estremamente esigente riguardo all’amore di Dio e del prossimo.
«Mai un uomo ha parlato come parla quest’uomo!», risposero le guardie del tempio a chi le biasimava perché non avevano proceduto al suo arresto (Gv 7,46). Il messaggio di Gesù risponde alle aspirazioni segrete dell’uomo, pur criticandone il comportamento usuale; illumina la grandezza e la miseria della condizione umana; promette la salvezza eterna e promuove le salvezze storiche; supera l’Antico Testamento pur rimanendo in continuità con esso; risulta attuale in ogni ambiente e cultura; appare sublime e semplice, senza sforzo intellettuale, spontaneo come un’esperienza vissuta.
| CdA, 166 |
| CdA, 214 CONFRONTAVAI |
a sola risposta adeguata è quella che hanno dato i discepoli, appena
![]() ![]() ![]() | CdA, 289 |
Presenza continua
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Secondo il Nuovo Testamento, il Signore risorto continua ad essere presente nella comunità dei credenti con la potenza dello Spirito Santo, fino alla fine del mondo. Tale presenza è nascosta, ma si manifesta indirettamente attraverso molti doni dello Spirito, in particolare la perseveranza nella fede e nella retta dottrina, la santità della vita e la forza dei miracoli, perché la Chiesa sia segno pubblico ed efficace della salvezza.
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[81] Se consideriamo le infinite contraddizioni del pensiero umano, è sorprendente che in quasi duemila anni la Chiesa, pur sbagliando e correggendosi in molte cose, sia rimasta sempre fedele alla verità rivelata nella sua professione di fede, malgrado abbia subito, nelle diverse epoche, pressioni culturali, sociali e politiche di ogni genere.
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Ancor più, data la fragilità dell’uomo, meraviglia il fenomeno della santità eroica. Sebbene i credenti risultino in gran parte mediocri e peccatori, tuttavia in ogni epoca, in situazioni e forme diverse, si rinnova la sublime testimonianza di numerosi cristiani totalmente rivolti a Dio e ai fratelli. Nei santi «Dio rivela vividamente agli uomini la sua presenza e il suo volto»
![]() Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 50. | |
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Parimenti, in ogni epoca, fino ai nostri giorni, continuano a verificarsi nel nome di Gesù «guarigioni, miracoli e prodigi» (At 4,30), come agli inizi. Molte volte si tratta di fantasie popolari; spesso però sono fatti così ben documentati da escludere ogni ragionevole dubbio e riconosciuti scientificamente inspiegabili, in quanto comportano trasformazioni eccezionali e istantanee nell’organismo umano e nella natura. È sorprendente che simili fatti avvengano costantemente in circostanze religiose, in connessione con il Cristo e secondo la sua promessa
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[84] Ci sono ombre e luci nella storia del popolo di Dio; ma è con Gesù di Nàzaret che bisogna fare i conti, non con le deficienze vere o presunte dei suoi seguaci. Nella personalità unica del Cristo si concentra un insieme coerente di segni parziali, che vanno a costituire un solo grande segno, in cui è ragionevole riconoscere la mano potente e misericordiosa di Dio.
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