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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

Maternità della Chiesa
[771]  La divina maternità è il fondamento della posizione eminente e singolare di Maria nel mistero della salvezza. Sembrerebbe una proprietà talmente esclusiva da non ammettere alcuna analogia. Invece anche nella sua maternità Maria è figura, cioè modello e attuazione perfetta, della Chiesa, vergine e madre
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 63-64.
.
Questa dottrina si appoggia a una tradizione, che prende avvio dalle parole di Gesù stesso: «Mia madre e i miei fratelli sono coloro che ascoltano la parola di Dio e la mettono in pratica» (Lc 8,21). L’interpretazione che ne danno gli antichi Padri è molto realistica: la Chiesa genera Cristo nei cristiani e i cristiani come membra di Cristo; anzi «ogni anima che crede, concepisce e genera il Verbo di Dio»
nota
Sant’Ambrogio, Commento al Vangelo di Luca, 2, 2.
.
Ai nostri giorni il concilio Vaticano II insegna che la Chiesa è vergine e madre in modo simile, anche se nello stesso tempo diverso, a quello di Maria: essa infatti, in virtù dello Spirito Santo, mediante la predicazione, i sacramenti e la testimonianza di carità, genera e fa crescere i credenti come figli di Dio e, poiché questi partecipano alla vita dell’Unigenito, genera e fa crescere anche la presenza di Cristo in loro
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 64-65.
.
Maria madre per la sua fede
[772]  D’altra parte la maternità di Maria non è soltanto una generazione biologica, ma una relazione di grazia, vissuta nella fede e nella carità. Più che per aver portato il Figlio in grembo e averlo allattato al seno, Maria è beata per aver creduto alla parola del Signore. «Ha concepito Cristo prima nel cuore che nel grembo», dice sant’Agostino
nota
Sant’Agostino, Discorsi, 215, 4.
; e il concilio Vaticano II gli fa eco: «In fede e obbedienza ha generato sulla terra il Figlio stesso del Padre»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 63.
.
Dio non si è servito di Maria «in modo puramente passivo»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 56.
; ha sollecitato il suo libero consenso, che è venuto prontamente: «Eccomi, sono la serva del Signore, avvenga di me quello che hai detto» (Lc 1,38). Con questa risposta di fede umile e coraggiosa, Maria si incamminava verso un futuro misterioso e si metteva subito in una situazione drammatica rispetto a Giuseppe, alla famiglia e all’ambiente. Nello stesso tempo entrava in una relazione di comunione del tutto singolare con un Figlio, che è l’«Emmanuele», «Dio con noi» (Mt 1,23).
Maternità divina
[773]  Fin dalle origini la dignità della divina maternità ha attirato l’attenzione e lo stupore della Chiesa. L’evangelista Luca onora Maria come la Madre del Signore, tenda della divina presenza, arca della nuova alleanza. I cristiani cominciano presto a invocarla come Madre di Dio. Lo attesta già una bella preghiera del III secolo: «Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta»
nota
Liturgia delle ore, Compieta, Antifone della Beata Vergine Maria.
. Più tardi, nel 431, il concilio di Efeso definisce che Maria è Madre di Dio
nota
Cf. Concilio di Efeso, Seconda lettera di Cirillo a Nestorio - DS 251.
. Ovviamente con ciò non intende affermare che Maria è stata principio della divinità, cosa evidentemente assurda; ma che ha generato nella sua umanità il Figlio eterno, che è vero Dio e veramente è diventato uomo.
Per ogni donna la maternità comporta un legame personale permanente con il figlio. La maternità di Maria integra questa dimensione umana ordinaria in una comunione con Dio senza pari. Il Padre celeste le comunica lo Spirito di infinita tenerezza, con cui egli si compiace del Figlio generandolo nell’eternità; la fa partecipare alla propria fecondità perché il Figlio nasca anche nella storia, come uomo e come primogenito di molti fratelli. Madre di Dio è «il nome proprio dell’unione con Dio, concessa a Maria Vergine», «che realizza nel modo più eminente la predestinazione soprannaturale... elargita a ogni uomo»
nota
Giovanni Paolo II, Mulieris dignitatem, 4.
. Maria vive questa grazia singolarissima con atteggiamento di accoglienza grata, amante e adorante, in modo simile a tutti i credenti, ma con una radicalità e pienezza inaudita. Questo è il suo modo di ricevere la Parola e di partecipare alla vita divina. Allo stesso tempo è il modo più sublime di attuare la femminilità, come accoglienza e donazione di vita.
CdA, 309-310
CONFRONTAVAI
CdA 312
CONFRONTAVAI
[774] «Vergine Madre di Dio, colui che il mondo non può contenere facendosi uomo si chiuse nel tuo grembo»
nota
Messe della Beata Vergine Maria , 4: Santa Maria madre di Dio, Antifona d’ingresso.
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