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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

Comunione di beni spirituali e materiali
[746]  La comunione di carità con Cristo e con il Padre nello Spirito si prolunga in una comunione fraterna di uomini e si manifesta nella storia. «Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato» (Gv 17,21). È impossibile essere amici di Dio se non si è amici tra credenti. Anzi è impossibile aderire a Cristo senza avvicinarsi a tutti gli uomini, specie ai sofferenti
nota
Cf. Mt 25,40.
, perché egli ha voluto farsi uno con tutti nella sua appassionata carità. Chi vive in Cristo ama il prossimo con un amore gratuito, fedele, misericordioso e pratico, simile al suo.
[747]  La Chiesa, nella sua più intima verità, è comunione con Dio, vissuta dentro una comunione tra persone umane; comunione di fede amante e operosa, che riceve la carità di Dio e la prolunga nella carità fraterna in modo visibile e tangibile, mettendo in circolazione beni spirituali, culturali e materiali. Tutto ciò che siamo o facciamo entra in questa comunione: il lavoro delle madri e dei padri di famiglia, la predicazione dei pastori, la preghiera dei monaci, lo studio dei teologi, la creazione degli artisti, la ricerca degli scienziati, l’attenzione degli educatori, la premura dei medici, il servizio dei volontari, la saggezza dei politici... Tutti possono donare e ricevere; tutti sono preziosi, anche gli emarginati, i malati, gli anziani; anzi «molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i primi» (Mc 10,31). Lutero, sebbene contestasse le indulgenze, non mise mai in discussione il mistero della comunione dei santi, anzi ne traeva grande conforto: «Il mio peso, altri lo portano, la loro forza è la mia. La fede della Chiesa viene in soccorso alla mia angoscia, la castità altrui mi sorregge nelle tentazioni della mia lascivia, gli altrui digiuni tornano a mio vantaggio, un altro si prende cura di me nella preghiera... Chi dunque potrà disperare nei peccati? Chi non gioirà nelle pene, dal momento che egli non porta più i suoi peccati né le sue pene, o se li porta non li porta da solo, aiutato com’è da così numerosi santi figli di Dio e soprattutto dallo stesso Cristo. Tanto grande è la comunione dei santi e la Chiesa di Cristo!»
nota
M. Lutero, Libretto consolatorio per gli affaticati e gli oppressi, 6.
.
Esperienza della comunione dei santi
[748] La comunione rimane nascosta nella profondità di Dio e si incarna nelle vicende della storia; è dono che viene dallo Spirito e compito che è realizzato dai credenti nei limiti e nella precarietà della condizione umana. Si chiama opportunamente “comunione dei santi”, perché vi partecipano in pienezza le persone sante, che vivono nella grazia di Dio. Ma rimangono in essa anche i peccatori, in quanto sono amati da Dio e dai fratelli. La carità porta il peso dei peccati e mantiene aperta la possibilità di conversione.
[749] La Chiesa non si regge sull’equilibrio delle forze e sul compromesso tra interessi contrastanti, ma sul reciproco dono di sé, a somiglianza delle Persone divine. Una comunità diventa figura storica della Trinità e risplende di bellezza nella misura in cui la carità tra i cristiani viene sperimentata concretamente.
La spiritualità di comunione è particolarmente attuale oggi, nell’anonimato della società di massa. Anonimato vuol dire povertà di rapporti umani, superficialità di incontri occasionali o strumentali, solitudine in mezzo a una folla in continuo movimento. Quando i cristiani diventano «un cuore solo e un’anima sola» (At 4,32), rivelano il volto di Dio e attirano gli uomini a lui.
Il dono dell’unità viene dato a tutti; ad alcuni poi è affidato come carisma particolarmente intenso e fecondo. Il luogo ordinario di questa esperienza è la parrocchia.
Germi di comunione fuori della Chiesa
[750]  Semi di comunione germogliano anche fuori della Chiesa. Tutti gli uomini sono creati a immagine di Dio e portano con sé la segreta nostalgia della vita divina. Quando si amano con amore sincero e definitivo, si accostano, anche senza saperlo, al mistero della comunione trinitaria. «Chi teme[Dio]e pratica la giustizia, a qualunque popolo appartenga, è a lui accetto» (At 10,35).
La Chiesa si rallegra, quando vede fiorire i beni della concordia; è attenta a scrutare ulteriori possibilità di crescita; offre volentieri la sua cooperazione. Confida nello Spirito, che agisce ovunque, liberamente, come «il vento», che «soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai di dove viene e dove va» (Gv 3,8).
CCC, 843
[751] La comunione con Dio si esprime nella carità fraterna dei credenti, che condividono beni spirituali, culturali e materiali.

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