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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

Comunione missionaria
[565] La dimensione missionaria appartiene all’identità stessa della Chiesa e del cristiano. Ma qual è il senso della missione?
Israele aveva il compito di rivelare nella storia la santità e la 13-274.pngpresenza salvifica di Dio. La comunità dei discepoli di Gesù ha il compito di annunciare e rendere in qualche modo visibile il regno di Dio, vivendo la nuova giustizia della carità, delineata nel discorso della montagna. È chiamata ad essere unita nell’amore fraterno, «perché il mondo creda» (Gv 17,21): la comunione concretamente sperimentata sarà segno trasparente di Dio e con il suo fascino attirerà gli uomini a lui.
La Chiesa «riceve la missione di annunciare il regno di Dio e di Cristo e di instaurarlo fra tutte le genti; di questo regno essa costituisce sulla terra il germe e l’inizio»
nota
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 5.
. Lo annuncia con la predicazione; lo celebra con la liturgia; lo testimonia con il servizio e la condivisione dei beni spirituali e materiali. Annuncio, celebrazione e testimonianza costituiscono insieme il segno globale dell’Amore misericordioso che viene a salvare. Gli uomini possono quasi toccarlo con mano e aprirsi alla speranza di un mondo nuovo, che già adesso germoglia.
[566]  Il regno di Dio è carità. La carità è l’energia e il contenuto centrale dell’evangelizzazione. Tutto si concentra nel vangelo della carità: 13-273.png la Pasqua di Cristo, vertice della rivelazione, è evento di carità; Dio è mistero trinitario di carità; la Chiesa è comunione di carità, raccolta intorno all’eucaristia; la vita cristiana è vocazione alla perfezione della carità; la mèta definitiva è beatitudine dell’intimità immediata con Dio nella carità. Perciò anche la missione, in definitiva, non è altro che il dilatarsi della carità: da Dio a noi, da noi agli altri, attraverso parole e opere. Vivere in comunione con Dio-Amore significa amare con lui tutti gli uomini e impegnarsi perché tutti entrino consapevolmente e pienamente nella sua amicizia. «La comunione rappresenta la sorgente e insieme il frutto della missione: la comunione è missionaria e la missione è per la comunione»
nota
Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 32.
.
La Chiesa dunque «è inviata da Cristo a rivelare e comunicare la carità di Dio a tutti gli uomini e a tutte le genti»
nota
Concilio Vaticano II, Ad gentes, 10.
. È segno vivo di Dio-Amore nella storia. Purtroppo, essendo composta di santi e peccatori, non solo rivela, ma anche nasconde. Perciò deve purificarsi incessantemente con la conversione delle persone, la riforma delle comunità e il superamento delle divisioni.
La via mistica della missione
[567]  La carità è anche la via privilegiata dell’evangelizzazione. A volte è una via che rimane nascosta. In forza della carità, la liturgia, la preghiera, la contemplazione, l’umiltà e la sofferenza hanno un potere di intercessione presso Dio e quindi una misteriosa efficacia missionaria. Per questo santa Teresa di Gesù Bambino, nella clausura del suo monastero, ha meritato di diventare la patrona delle missioni. Soprattutto è fecondo il sacrificio della vita: «Diventiamo più numerosi tutte le volte che siamo mietuti; è un seme il sangue dei cristiani»
nota
Tertulliano, Apologetico, 50, 13.
.
La via della testimonianza
[568]  La via della carità ha anche un’efficacia verificabile, quella della testimonianza: «Si è missionari prima di tutto per ciò che si è, come Chiesa che vive profondamente l’unità dell’amore, prima di esserlo per ciò che si dice o si fa»
nota
Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 23.
. L’evangelizzazione avviene per irradiazione, prima che per iniziative specifiche. Attraverso la testimonianza dei singoli credenti, delle famiglie e delle comunità, l’amore di Dio va a raggiungere le persone nella loro situazione concreta e le dispone a credere. Specialmente nel clima odierno, permeato di materialismo pratico, estraneità reciproca e indifferenza religiosa, molte porte si aprono solo per il fascino dell’amicizia e della solidarietà. Anche i distratti e i superficiali rimangono colpiti e si accostano al messaggio cristiano.
[569]  Interpella le coscienze con particolare efficacia l’amore preferenziale per i poveri, che, mentre contraddice l’egoismo radicato nell’uomo e le discriminazioni presenti nella società, si fa espressione di una benevolenza diversa, quella di Dio, gratuita e rivolta a tutti. Per questo l’azione caritativa ha sempre avuto grande rilievo nella vita e nella missione della Chiesa. Già la comunità di Gerusalemme aveva un’assistenza organizzata per i bisognosi
nota
Cf. At 6,2-6.
; quella di Roma nel III secolo manteneva a sue spese più di millecinquecento vedove e poveri
nota
Cf. San Cornelio papa, Lettera a Fabio di Antiochia (in Eusebio di Cesarea, Storia ecclesiastica, 6, 43, 11.
; moltissime comunità ai nostri giorni sono impegnate nei problemi dell’emarginazione e del sottosviluppo. Emerge oggi la consapevolezza che la solidarietà con gli oppressi esige anche una sincera revisione della propria vita da parte dei cristiani.
[570]  A partire dall’attenzione preferenziale ai poveri, la carità evangelica è criterio ed energia per la «trasformazione del mondo»
nota
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 38.
. Promuove nella società i valori del regno di Dio, quali il rispetto della libertà e dei diritti dell’uomo, la giustizia, l’uso ragionevole della natura, la pace
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 42.
. Contesta i poteri politici ed economici oppressivi
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Redemptoris missio, 43.
. Si adopera per la crescita di tutto l’uomo e di tutti gli uomini, ben sapendo che le salvezze storiche prefigurano quella eterna e che la promozione umana è parte integrante dell’evangelizzazione.
La via dell’annuncio
[571]  La presenza operosa non basta. La testimonianza cristiana include la professione pubblica della fede
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium,11.
. L’evangelizzazione ha al suo centro l’annunzio esplicito che Dio ci dona la salvezza in 13-276.pngGesù Cristo, crocifisso e risorto. «La fede dipende dalla predicazione» (Rm 10,17); la Chiesa è generata dalla Parola. Anche i fedeli laici, devono saper annunciare Cristo agli altri credenti e ai non credenti
nota
Cf. Concilio Vaticano II, Apostolicam actuositatem, 6.
.
L’annuncio deve essere coraggioso e franco, ma anche umile: la verità, che abbiamo ricevuto in dono, non è un vanto per noi; è una responsabilità. L’amore per gli interlocutori esige che si rispetti la loro libertà e si tenga conto della loro situazione esistenziale, sociale e culturale, del loro linguaggio, delle loro aspirazioni, dei loro valori etici e religiosi.
Intercessione, testimonianza e annuncio sono le vie della missione, per le quali devono incamminarsi i singoli cristiani, le famiglie e le comunità. Un radicale cambiamento di mentalità e una profonda revisione pastorale occorrono oggi per dare slancio alla missione universale.
[572] La missione della Chiesa è evangelizzare, cioè annunciare, celebrare e testimoniare l’amore di Dio, che si rivela e si dona in Cristo per la salvezza di tutti gli uomini. Le vie della missione sono la preghiera, avvalorata dal sacrificio, la testimonianza dell’amore reciproco e del servizio ai poveri e alla società, l’annuncio esplicito del vangelo.

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