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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

1. Dal mistero di Cristo al mistero della Trinità

Mistero oscuro e luminoso
[316] La nostra conoscenza di Dio è indiretta e inadeguata. Che senso ha allora indagare la sua vita intima, ciò che egli è in se stesso?
Nella nostra cultura è abbastanza diffuso l’agnosticismo, che tende a circoscrivere la capacità dell’intelligenza umana dentro l’orizzonte terreno e si mostra estremamente diffidente verso ogni tentativo di parlare di Dio. È significativo che nel nostro paese, accanto a quelli che si dichiarano non credenti o indifferenti, molte siano le persone che si ritrovano nella definizione di Dio come Mistero.
D’altra parte, un rapporto religioso vivo non può fare a meno di una qualche conoscenza positiva ed è ancor più significativo che la grande maggioranza della gente si riconosca nella definizione cristiana: «Dio è amore» (1Gv 4,8). Non si può aver fiducia in chi resta completamente sconosciuto.
CdA, 34
CONFRONTAVAI
[317] Nella rivelazione storica Dio si manifesta e si nasconde nello stesso tempo; ci offre una conoscenza luminosa, associata a ombre impenetrabili. La sorgente infinita dell’essere e della vita rimane al di là di tutte le cose e di tutti i pensieri; ma in Gesù di Nàzaret lascia trasparire qualcosa del suo segreto. La storia del Cristo non è storia di una sola persona, ma di tre persone: il Padre, il Figlio, lo Spirito Santo. Il Dio ignoto si rivela come mistero di comunione e di amore.
[318]  Una singolare dialettica attraversava le promesse di salvezza nell’Antico Testamento: da una parte si affermava che negli ultimi tempi Dio sarebbe intervenuto in prima persona per liberare e riunire il suo popolo, e stabilire in esso la sua dimora; dall’altra si accentuava il ruolo che avrebbero svolto le mediazioni della Parola, dello Spirito, della Sapienza, del Messia.
L’enigma trova soluzione nella storia di Gesù: Messia, Parola e Sapienza di Dio, attraverso il quale si rende presente il Padre e viene donato lo Spirito. Una storia trinitaria dal principio alla fine, perché Dio vi si impegna personalmente come egli è.
[319]  Gesù riceve il battesimo nelle acque del Giordano ed ecco la 9-167.png voce del Padre presentarlo al mondo e lo Spirito scendere su di lui
nota
Cf. Mt 3,16-17.
, per sostenerlo nella missione. Gesù compie esorcismi e miracoli: è il regno del Padre che giunge con la forza dello Spirito
nota
Cf. Mt 12,28.
. Gesù prega ed è esultanza nello Spirito Santo che si leva verso il Padre. Gesù si consegna volontariamente nelle mani dei peccatori e va liberamente incontro alla morte
nota
Cf. Lc 9,51.
; ma è il Padre che per primo lo consegna, gli ispira amore per i peccatori e misteriosamente “soffre” per la sua passione e per il peccato degli uomini; ed è lo «Spirito eterno» (Eb 9,14), che Cristo riceve dal Padre, a trasformare la croce in sacrificio redentore. Infine, Gesù risorge vittorioso dalla morte per virtù propria, come Signore e Salvatore
nota
Cf. Mc 16,6.
; ma è il Padre che lo fa risorgere, donandogli in modo nuovo lo Spirito Santo, perché possa a sua volta comunicarlo agli altri e rigenerarli come suoi fratelli e figli di Dio. Il Padre risuscita il Figlio, il Figlio è risuscitato e rivive, lo Spirito è la potenza della risurrezione
nota
Cf. Rm 8,11.
: «Il Figlio da sé non può far nulla se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa... Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi vuole» (Gv 5,1921). Le persone divine agiscono sempre insieme, ma ciascuna con una relazione e caratteristica propria.
[320]  Con la Pentecoste inizia il cammino storico della comunità cristiana, Chiesa di Dio, corpo del Cristo e tempio vivo dello Spirito. In essa si entra con il battesimo nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo
nota
Cf. Mt 28,19.
. I carismi, che sostengono la sua vita e la sua missione, sono “operazioni” del Padre, “ministeri” del Signore Gesù, “doni” dello Spirito.
Fede trinitaria della Chiesa
[321]  La fede cristiana fin dalle origini è cristologica e trinitaria, perché nel mistero di Cristo, il consacrato con l’olio della sovranità divina, noi incontriamo «il Padre che fa l’unzione, il Figlio che la riceve, lo Spirito che è l’unzione stessa»
nota
Sant’Ireneo, Contro le eresie, 3, 18, 3.
.
Nel II secolo nascono i “simboli della fede” e nascono esplicitamente trinitari. Ecco uno dei più antichi, quello della cosiddetta Didascalia degli Apostoli: «Credo nel Padre dominatore dell’universo e in Gesù Cristo Salvatore nostro e nello Spirito Santo Paraclito»
nota
Costituzioni apostoliche, 7, 41.
. Nel II secolo anche la preghiera eucaristica, pronunciata sul pane e sul vino durante la Messa, ha struttura trinitaria, essendo rivolta «al Padre dell’universo, mediante il nome del Figlio e dello Spirito Santo»
nota
San Giustino, Prima apologia, 65, 3.
. E tale rimane fino ad oggi.
Parola e silenzio
[322]  L’amore inaudito di Dio per noi trova il suo fondamento nel mistero di amore che Dio è in se stesso. Davanti a questo mistero il discorso umano è un povero balbettare e volentieri cede il posto al silenzio e all’adorazione. I mistici, che nella contemplazione hanno una conoscenza di Dio senza concetti, molto più perfetta di quella ordinaria, non riescono ad esporla come vorrebbero; lasciano intuire qualcosa delle meraviglie intraviste più con la loro personale trasformazione che non mediante i tentativi di raccontare: «Non si trova parola che suoni adeguata; nessun pensiero può mai giungervi, nessuna mente allargarsi fin là, tanto supera il tutto; come è vero che Dio non può esser spiegato mai»
nota
Beata Angela da Foligno, Il libro, Memoriale, 9, 361-363.
. Ogni parola rimane al di sotto della realtà, anche se indica la giusta direzione. Ci avviciniamo dunque, osando appena sollevare lo sguardo, come Mosè davanti al roveto ardente
nota
Cf. Es 3,2-5.
.
[323] Il mistero della vita intima di Dio si rende accessibile attraverso la storia di Gesù, perché in essa sono coinvolti Padre, Figlio e Spirito Santo, ciascuno con un suo ruolo proprio.

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