[283] La risurrezione, come una luce troppo abbagliante, non lascia comprendere, subito fino in fondo, il mistero di Gesù. La comunità cristiana, guidata dallo Spirito, comincia a ripensare l’intera vicenda, la ricorda con commozione e ne rivive le meraviglie; medita, cerca di capire. Alla luce della Pasqua, avanza in un cammino di graduale scoperta attraverso la preghiera e la vita quotidiana, la predicazione missionaria e la catechesi.
Come un canto che inizia sommesso e a poco a poco diventa un coro potente, la fede e la ricerca si trasmettono da una comunità all’altra, da Gerusalemme ad Antiòchia, ad Efeso, a Corinto, a Roma, ovunque i credenti in Gesù si riuniscono attorno al vangelo e all’eucaristia; e poi ancora dalla prima generazione alle successive, nella varietà delle culture e delle esperienze.
La storia di Gesù, risalendo indietro fino alla nascita, viene interpretata con idee, immagini e formule prese dall’Antico Testamento, perché tutto fin da principio parla di lui e si muove verso di lui. A partire dal suo stesso insegnamento, si professa la fede in lui con i titoli più elevati: Cristo, Signore, Figlio di Dio, Verbo fatto uomo, Dio. Ma nessun titolo può esaurire il mistero della sua persona, pur dicendo qualcosa di esso (capitolo 8). Guardando alla storia di Gesù si aprono prospettive vertiginose sulla vita intima di Dio, come mistero d’amore, perfettissima unità di tre persone, Padre, Figlio e Spirito Santo (capitolo 9). Nello stesso tempo si delinea il senso globale della creazione e della storia, come attuazione di un mirabile disegno di Dio, incentrato in Cristo (capitolo 10).
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