Catechismo degli Adulti
5. La comunità dei discepoli
Numerosi discepoli
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Mentre introduce nella storia il Regno, Gesù avvia il raduno definitivo del popolo di Dio: le due cose vanno insieme, perché il Regno, secondo le profezie, si deve rendere visibile in un popolo.
Il Maestro prova compassione per le folle, che vagano «come pecore senza pastore» (Mc 6,34), e per radunare Israele viaggia instancabile, predica e compie guarigioni. Ben presto riunisce una numerosa comunità di discepoli, come primizia e rappresentanza dei futuri credenti, come schiera di cooperatori per la raccolta della messe
| CdA, 536 CONFRONTAVAI CdA 542 CONFRONTAVAI |
I dodici
[201] Un giorno, tra questi discepoli più vicini, Gesù ne sceglie dodici. Ci sono i quattro del lago: Simone, al quale impone il nome di Pietro, Giacomo e Giovanni di Zebedèo, Andrea fratello di Simone; e con loro ci sono anche Filippo, Bartolomeo, Matteo, Tommaso, Giacomo di Alfeo, Taddeo, Simone il Cananèo e infine Giuda Iscariota, il traditore.
È una scelta di importanza fondamentale e, prima di farla, Gesù passa la notte in preghiera
Gesù mandò effettivamente i Dodici nelle città e nei villaggi, a proclamare il vangelo con la parola e con le opere; li mandò come suoi inviati ufficiali, a due a due secondo l’uso del tempo, con l’ordine di non esigere compensi, perché fossero segno dell’amore gratuito di Dio. «Partiti, predicavano che la gente si convertisse» (Mc 6,12) e guarivano molti malati. Al loro ritorno riferirono a Gesù «tutto quello che avevano fatto e insegnato. Ed egli disse loro: “Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’“» (Mc 6,30-31). Questa prima missione, limitata al territorio di Israele, è preludio della missione definitiva verso tutte le genti, che il Signore affiderà loro dopo la sua risurrezione.
| CdA, 512-513 CONFRONTAVAI |
Una comunità come segno
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Gesù è profondamente legato alla comunità dei discepoli, composta da quelli che credono in lui e particolarmente da quelli che vanno anche materialmente con lui: la considera la sua vera famiglia
| CdA, 426 CONFRONTAVAI |
Comunità proiettata verso il futuro
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Purtroppo, dopo un avvio promettente, il ministero di Gesù in mezzo al suo popolo va incontro a una crisi sempre più grave. Molti respingono l’invito al banchetto del Regno, con vari pretesti
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Col passare del tempo, il Maestro, constatando la refrattarietà delle folle curiose e superficiali, se ne tiene sempre più in disparte, per dedicarsi prevalentemente alla formazione del gruppo dei discepoli. Vuole prepararli in vista del successivo sviluppo della sua opera, non certo farne una cerchia elitaria, a somiglianza dei farisei o degli esseni. Malgrado il momentaneo insuccesso, rimane pieno di fiducia nel futuro. Incoraggia i pochi che ancora lo seguono: «Non temere, piccolo gregge, perché al Padre vostro è piaciuto di darvi il suo regno» (Lc 12,32). Garantisce che la comunità, da lui radunata, sarà solida per sempre «e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa» (Mt 16,18). Ne affiderà la guida a «Simone figlio di Giona» (Mt 16,17), al quale fin d’ora dà significativamente il nuovo nome di Pietro, che vuol dire “roccia”. Sarà lui il sostegno della futura costruzione. Intanto comincia a riconoscergli una certa preminenza tra i Dodici, come portavoce dei suoi compagni.
| CdA, 531 CONFRONTAVAI |
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Come si vede, la comunità dei discepoli è intimamente legata alla venuta del regno di Dio fin dall’inizio
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 1; 9. | CCC, 669CdA, 416-419 CONFRONTAVAI |
[206] Gesù avvia il definitivo raduno del popolo di Dio, in cui rendere visibile il Regno: riunisce una comunità di discepoli, tra i quali sceglie i Dodici e li manda in missione; a uno di loro, Simone, cambia il nome in Pietro e promette di affidare in futuro il compito di guidare la comunità dei credenti.
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