INDICE
Catechismo degli Adulti
5. L’uomo al centro dell’economia
Per un sistema economico più umano
[1131] Dover dare risposta a bisogni sempre più raffinati e vari, ha portato il lavoro moderno a elaborare informazioni e servizi, più ancora che a manipolare direttamente le cose materiali. Ma esso presuppone sempre, in ogni sua fase, le risorse della natura, messe a disposizione dal Creatore, e mantiene la vocazione originaria ad attuare il primato dell’uomo sul mondo visibile.
All’antica laboriosità agricola e artigianale è subentrato un sistema produttivo esteso e complesso. Contemporaneamente si è affermata una visione meccanica e deterministica dell’economia, che «ignora le dimensioni trascendenti della persona umana e la riduce al circolo angusto della produzione e del consumo»
![]() Giovanni Paolo II, Discorso ai cardinali e alla curia romana per gli auguri natalizi, 23 dicembre 1991. In realtà l’economia rimane pur sempre un insieme di relazioni tra uomini. Presenta certo tendenze, leggi e compatibilità oggettive. Ma, sebbene condizionate, le persone possono intervenire con le loro scelte sull’intera dinamica: sull’individuazione dei bisogni, sull’uso delle risorse, sulla quantità e qualità della produzione e dei consumi, sulla distribuzione dei redditi. Il sistema, per quanto complesso, rimane affidato alla loro responsabilità e deve essere finalizzato alla loro dignità.
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Bisogna che l’uomo sia valorizzato come protagonista, prima risorsa e destinatario dello sviluppo: «La libertà e la creatività della persona umana debbono essere messe al centro anche dell’ordine economico»
![]() Giovanni Paolo II, Discorso ai cardinali e alla curia romana per gli auguri natalizi, 23 dicembre 1991. ![]() Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 67. ![]() Cf. Giovanni Paolo II, Laborem exercens, 12. | |
Produzione socialmente utile
[1133]
Più degli affari conta la qualità della vita. Bisogna produrre per soddisfare i bisogni autentici della gente e non innanzitutto per
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Lavoro idoneo
[1134] Ogni persona ha il diritto-dovere di lavorare secondo le proprie attitudini. L’attuazione generalizzata di questo diritto presuppone un clima di solidarietà diffusa.
La donna deve essere messa in grado di conciliare l’occupazione con la sua vocazione di madre. Lo stesso lavoro domestico dovrebbe avere un giusto riconoscimento da parte della società
![]() Cf. Giovanni Paolo II, Laborem exercens, 19. | |
Retribuzione e condizioni di lavoro
[1135]
La retribuzione deve «garantire i mezzi sufficienti per permettere al singolo e alla sua famiglia una vita dignitosa su un piano materiale, sociale, culturale e spirituale, corrispondentemente al tipo di attività e grado di rendimento economico di ciascuno, nonché alle condizioni dell’impresa e al bene comune»
![]() Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 67. I contributi e le prestazioni sociali, come assegni familiari, assistenza sanitaria, pensione di invalidità e vecchiaia, assicurazioni varie, sono vie facilmente praticabili per ridurre gli squilibri e ridistribuire il reddito.
Oltre il giusto trattamento economico, bisogna assicurare ai lavoratori una dignitosa qualità della vita: orari e ritmi di lavoro ragionevoli, garanzie per la salute e l’incolumità, riposo e ferie.
| CCC, 1867 |
Contrattazione sindacale
[1136]
Per «assicurare i giusti diritti dei lavoratori nel quadro del bene comune dell’intera società»
![]() Giovanni Paolo II, Laborem exercens, 20. | |
Partecipazione alla gestione
[1137]
L’impresa è una società di uomini liberi: imprenditori, lavoratori, detentori del capitale. I dipendenti devono essere trattati come corresponsabili
![]() Cf. Giovanni Paolo II, Laborem exercens, 4. ![]() Cf. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 68. ![]() Cf. Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 32; 35. | |
Economia di mercato
[1138]
L’economia di mercato in se stessa è positiva e rispondente alle esigenze della libertà: fa emergere i bisogni della gente, utilizza al meglio le risorse, forma prezzi equi. Tuttavia la concorrenza non basta da sola a prevenire gli squilibri, anche perché si presta ad essere manipolata. Il mercato ha bisogno anch’esso di essere finalizzato all’uomo. È compito dello stato coordinare, stimolare e integrare
![]() Cf. Giovanni XXIII, Mater et magistra, 40. Solo nel contesto del bene comune, l’iniziativa privata esprime le autentiche esigenze della persona e realizza il suo primato sulle cose.
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