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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

Due modi di vivere l’alleanza
[1075]  Il matrimonio unico, fedele, indissolubile è un modo di accogliere degnamente il regno di Dio, che comincia a venire nella storia mediante Gesù
nota
Cf. Mt 19,3-9.
. Inserito nel mistero di Cristo e della Chiesa
nota
Cf. Ef 5,32.
, consacrato e trasfigurato, diventa una partecipazione e una rivelazione della nuova alleanza di Dio con il suo popolo.
Ma con i tempi nuovi si apre ai credenti anche un’altra via per vivere e manifestare lo stesso mistero dell’alleanza. Il celibato, stato di vita abbastanza diffuso, scelto liberamente per motivi vari o subìto per necessità, adesso può diventare verginità consacrata, un’opzione di fede per il regno di Dio, un dono speciale che il Signore concede. Esso fa parte della rinuncia ai beni, richiesta ad alcuni per seguire Gesù da vicino e cooperare direttamente alla sua missione; annuncia e anticipa profeticamente la condizione definitiva, che sarà inaugurata dalla risurrezione dei morti
nota
Cf. Mt 22,30.
.
L’apostolo Paolo afferma la santità del matrimonio cristiano, ma ricorda anche la sua provvisorietà, essendo una realtà di questo mondo che passa, come il lavoro, la posizione sociale, l’allegria, il pianto. Con la risurrezione di Cristo il tempo si è avvicinato alla meta e Dio ci è venuto incontro: è bello donarsi a lui senza preoccupazioni, distrazioni e divisioni interiori. La verginità diventa validissima via per unirsi al Signore nella carità. Nell’antica alleanza venivano esaltati il matrimonio e la sua fecondità; adesso viene ugualmente raccomandata la verginità: «Ciascuno ha il proprio dono da Dio, chi in un modo, chi in un altro» (1Cor 7,7). «Il matrimonio e la verginità sono i due modi di esprimere e vivere l’unico mistero dell’alleanza di Dio con il suo popolo»
nota
Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 16.
.
CdA, 150CdA 544
[1076] La verginità cristiana va accolta come una vocazione, che viene da Dio mediante l’ascolto della sua parola e la grazia interiore del suo Spirito. Va vissuta con un atteggiamento di fede e di gioia spirituale, alimentato dalla preghiera. Comporta il distacco non solo dalla vita di coppia, ma anche dalle simpatie troppo limitate, per orientare tutte le energie, comprese quelle affettive, alla comunione con Cristo e con quanti diventano vicini a causa di lui, per affinità di carisma o per motivo di ministero. È un dono prezioso per la Chiesa: testimonia infatti la presenza iniziale del regno di Dio e la sicura speranza del suo compimento; rende più disponibili al servizio.
La verginità non contraddice la dignità del matrimonio, ma la presuppone, la conferma, la difende dalle interpretazioni riduttive
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 16.
. Ricorda agli sposi che devono vivere il matrimonio come un anticipo e una figura della comunione perfetta con Dio. Il “Tu” che ognuno cerca in definitiva è Dio: l’altro coniuge non può saziare il desiderio illimitato di amore; le vere nozze sono quelle con Dio.
D’altra parte il matrimonio è per la verginità un richiamo ad essere donazione effettiva, non immaginaria, comunione e non isolamento. Si tratta di due doni complementari che si edificano reciprocamente.
Due modi di amare
[1077] La verginità consacrata, in quanto comunione di carità, è un matrimonio spirituale; il matrimonio, in quanto dono totale esclusivo, è verginità del cuore, appartenenza a uno solo. La prima non è un sacramento, perché esprime per se stessa il mistero dell’alleanza; il secondo ha bisogno di un sacramento specifico, perché di per sé appartiene all’ordine della creazione.
Verginità e matrimonio sono due possibilità per il cristiano, due modalità di realizzare pienamente la comune vocazione all’amore
nota
Cf. Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 11.
, due forme di fecondità: spirituale l’una, fisica e spirituale l’altra. Purtroppo ambedue sono insidiate dalla mentalità edonista e individualista, che rende difficile comprendere e attuare la bellezza del dono di sé.
[1078] La verginità cristiana, come si vede, è più vicina al matrimonio che al restare scapoli o nubili non per propria scelta. Indica comunque anche a chi si trova in questa situazione la pratica dell’amore oblativo e disinteressato come unica via di crescita e di riuscita personale.
[1079] «La rivelazione cristiana conosce due modi specifici di realizzare la vocazione della persona umana, nella sua interezza, all’amore: il matrimonio e la verginità. Sia l’uno che l’altra, nella forma loro propria, sono una concretizzazione della verità più profonda dell’uomo, del suo essere ad immagine di Dio»
nota
Giovanni Paolo II , Familiaris consortio , 11.
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