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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

7. Il Padre nostro

Centralità
[1001]  Il “Padre nostro” è il modello di ogni preghiera, anzi la sintesi di tutto il vangelo
nota
Cf. Tertulliano,La preghiera, 1, 6.
. Il suo posto, secondo l’evangelista Matteo, è al centro del discorso della montagna, cioè al centro del programma di vita dei discepoli di Cristo
nota
Cf. Mt 6,9-13.
. Serve infatti a chiedere che il regno di Dio venga in pienezza e che noi possiamo vivere in modo da poterlo accogliere.
La Chiesa da parte sua riconosce da sempre la centralità di questa preghiera. Le prime generazioni cristiane la recitano tre volte al giorno
nota
Cf. Didachè, 8, 3.
. I neòfiti la ricevono come una consegna solenne durante l’iniziazione. La celebrazione della Messa la colloca tra la preghiera eucaristica e il rito della comunione, per chiedere che il Regno, già compiuto in Cristo morto e risorto, si compia anche in noi. La liturgia delle ore la include nei due momenti principali: lodi e vespri.
CdA, 173-174
CONFRONTAVAI
Dono del Signore Gesù
[1002]  Giustamente il “Padre nostro” porta il nome di “Preghiera del Signore”. Il Signore Gesù ha consegnato una volta per sempre questa formula ai discepoli di ogni tempo. Il Signore Gesù comunica incessantemente lo Spirito Santo, perché la preghiera sia viva
nota
Cf. Gal 4,6.
. Partecipando alla sua vita filiale, ci avviciniamo al Mistero infinito con la gioiosa certezza di essere amati e, con umile audacia, «osiamo dire: Padre nostro»
nota
Messale romano, Riti di comunione.
.
CdA, 330
CONFRONTAVAI
Invocazione a Dio vicino e sublime
[1003]  «Padre» è il nuovo nome di Dio
nota
Cf. Tertulliano, La preghiera, 3, 1.
; è la rivelazione propria, portata da Gesù. «Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare» (Mt 11,27). Dio è Padre perché ha un Figlio unigenito; diventa Padre degli uomini perché li ama fino a dare il suo Figlio e li fa partecipare alla vita di lui. La sua tenerezza si manifesta soprattutto verso i figli perduti. Al Padre ci si rivolge con il cuore pieno di commozione, stupore, gratitudine, umile e incrollabile confidenza, perseverando nella preghiera anche quando egli sembra assente, desiderando di imitare la sua misericordia nei rapporti con gli altri.
CdA, 331
CONFRONTAVAI
[1004] «Padre nostro» è Dio, perché lo Spirito Santo coinvolge nel rapporto filiale ognuno di noi personalmente, ma in unità con Cristo e con gli altri. Ognuno si sente amato in Cristo e riceve gli altri come fratelli nella grande famiglia che è la Chiesa. La preghiera rivolta al Padre comune non può non essere solidale con tutti e per tutte le necessità.
Mentre è vicinissimo come Padre, Dio rimane altissimo nella sua trascendenza. Lo riconosciamo, aggiungendo: «che sei nei cieli». I cieli qui non indicano un luogo, ma un modo di essere. Dio è al di sopra di tutto; è nella perfezione assoluta, alla quale siamo chiamati a partecipare con tutte le cose.
CdA, 981
CONFRONTAVAI
Le domande
[1005] Nella prospettiva della celeste perfezione del Padre si muove l’anelito profondo che prende corpo nelle sette domande della preghiera. Le prime tre chiedono la gloria di Dio, che cioè Dio sia tutto in tutti, si compia il suo regno, si realizzi pienamente il suo disegno di salvezza. Le altre quattro riguardano la nostra vita, perché il regno di Dio coincide con la vita dell’uomo, e ci fanno chiedere pane e liberazione integrale.
[1006]  «Sia santificato il tuo nome». Fa’ che il tuo nome sia riconosciuto nella sua santità e sia glorificato. Fatti riconoscere come Dio mediante il tuo popolo, purificato dal peccato e raccolto nell’unità. Abita tra noi in maniera più trasparente. La nostra vita ti manifesti tra i pagani
nota
Cf. Rm 2,24.
. Aiutaci a costruire un mondo più umano, perché il tuo nome sia benedetto da tutti.
CdA, 174
CONFRONTAVAI
CdA 426
CONFRONTAVAI
[1007]  «Venga il tuo regno». Il regno di Dio, già presente mediante Gesù, giunga presto a compimento, perché è «giustizia, pace e gioia nello Spirito Santo» (Rm 14,17). Cristo è venuto per il bene degli uomini, perché «abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza» (Gv 10,10). Tutte le creature saranno pienamente se stesse, quando egli le ricondurrà definitivamente al Padre. Che la storia si affretti a camminare verso l’ultimo traguardo!
[1008]  «Sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra». Dio attui presto «il mistero della sua volontà,... il disegno cioè di ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra» (Ef 1,9-10). La sua volontà è «che tutti gli uomini siano salvati» (1Tm 2,4). Il suo progetto, che è già realtà in cielo per Cristo risorto, i santi e gli angeli, si realizzi anche per coloro che ancora camminano faticosamente sulla terra. Convinti che esso supera i nostri angusti pensieri e desideri, come Gesù chiediamo che si compia la volontà del Padre e non la nostra
nota
Cf. Mc 14,36.
. Confidiamo nell’efficacia della sua grazia
nota
Cf. Ef 1,11.
, ma siamo pronti a cooperare e obbedire.
CdA, 353-356
CONFRONTAVAI
[1009]  «Dacci oggi il nostro pane quotidiano». Concedici fin d’ora di gustare i beni spirituali del tuo convito regale
nota
Cf. Lc 14,15.
e di avere in sovrappiù il necessario per vivere giorno per giorno
nota
Cf. Mt 6,31.
. Abbiamo fiducia in te e vogliamo lavorare senza affanno, ma con senso di responsabilità. Vogliamo condividere con gli altri il pane che ci dai, perché sia veramente “nostro” e non egoisticamente posseduto.
CdA, 147
CONFRONTAVAI
CdA 174
CONFRONTAVAI
CdA 198
CONFRONTAVAI
[1010]  «Rimetti a noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri debitori». Riconosciamo di essere peccatori, «poiché tutti quanti manchiamo in molte cose» (Gc 3,2). Invochiamo la misericordia di Dio e ci disponiamo a riceverla, perdonando da parte nostra chi ci ha fatto dei torti. Ci mettiamo in sintonia con Dio. Così una sola corrente di amore misericordioso passa da Dio a noi, e da noi agli altri. Una forza di riconciliazione entra nella storia e fa crescere la pace tra le persone e tra gli stessi popoli.
[1011]  «Non ci indurre in tentazione». Sappiamo che Dio «non tenta nessuno al male» (Gc 1,13). Chiediamo che Dio non ci lasci soccombere nella tentazione, che ci conceda la grazia della perseveranza finale. Da parte nostra saremo vigilanti per non imboccare la via del peccato: «Non lasciare che il mio cuore si pieghi al male e compia azioni inique con i peccatori» (Sal 141,4).
CdA, 812
CONFRONTAVAI
CdA 932
CONFRONTAVAI
[1012]  «Ma liberaci dal male». Domandiamo di essere liberati dal «potere del maligno» (1Gv 5,19), che ostacola il regno di Dio, e dai mali spirituali e fisici, di cui è artefice. «Liberaci!»: con questo grido appassionato la preghiera raccoglie il gemito del tempo presente, l’anèlito alla liberazione integrale, al compimento ultimo.
Nell’uso liturgico al testo evangelico del “Padre nostro” si aggiunge spesso la dossologia: «Tuo è il regno, tua è la potenza e la gloria nei secoli»; è un atto di fede nella regalità divina che dà senso alla storia.
CdA, 186
CONFRONTAVAI
CdA 381-383
CONFRONTAVAI
[1013] La preghiera del “Padre nostro” esprime il nuovo rapporto filiale con Dio instaurato da Gesù Cristo e il desiderio ardente che il regno di Dio da lui inaugurato giunga presto a compimento.

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