INDICE
Catechismo degli Adulti
Per l’itinerario di fede
RIFLETTERE E INTERROGARSI
Valori e limiti, progressi e ambiguità accompagnano la moderna civiltà del lavoro e dello sviluppo economico. Nessun problema, tuttavia, potrà essere adeguatamente risolto senza lo sforzo incessante di mettere l’uomo, in tutta la sua dignità e verità, al centro di ogni progetto. È necessario da parte di tutti prendere sempre più coscienza della priorità dell’etica sulla tecnica, del primato delle persone sulle cose, della superiorità dello spirito sulla materia. Coerenza della fede e speranza cristiana aprono alla laboriosità, alla solidarietà, all’uso responsabile delle cose.
• Qual è il significato e il valore del lavoro? Qual è il senso del riposo?
• Come sono considerati e vissuti nel nostro ambiente il lavoro e il riposo? Quali sono i principali problemi che essi pongono alla fede e alla testimonianza cristiana?
• Davanti ai problemi del lavoro, dell’occupazione e dello sviluppo economico, come formare a un’autentica coscienza cristiana e a un coerente impegno?
ASCOLTARE E MEDITARE LA PAROLA
Uno della folla gli disse: «Maestro, dì a mio fratello che divida con me l’eredità». Ma egli rispose: «O uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?». E disse loro: «Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dipende dai suoi beni». Disse poi una parabola: «La campagna di un uomo ricco aveva dato un buon raccolto. Egli ragionava tra sé: Che farò, poiché non ho dove riporre i miei raccolti? E disse: Farò così: demolirò i miei magazzini e ne costruirò di più grandi e vi raccoglierò tutto il grano e i miei beni. Poi dirò a me stesso: Anima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi e datti alla gioia. Ma Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarà richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarà? Così è di chi accumula tesori per sé, e non arricchisce davanti a Dio».
Si può leggere anche:
(Is 32,15-20) Lavoro, giustizia, pace e armonia con la natura.
(Ger 22,13-17) Guai a chi sfrutta e opprime i lavoratori!
(Mt 6,25-34) Non affannatevi per il domani.
(Gc 5,1-5) La ricchezza marcisce; è sopruso e inganno.
Dio voleva unire gli uomini tra loro. Perciò fece le cose in modo tale che necessariamente il bene di uno è legato all’utilità per gli altri. È così che il mondo è unito. Pensiamo ai mestieri. Se ognuno di essi fosse destinato solo al bene di chi lo esercita, la vita non potrebbe continuare e quel mestiere stesso scomparirebbe. Se per esempio un contadino seminasse appena il grano che basta a lui, sarebbe la morte degli altri e quindi anche sua. Se un fabbro non volesse mettere al servizio del prossimo la sua abilità, rovinerebbe tutti gli altri mestieri e quindi anche il proprio. Se un fornaio o un pellettiere si rifiutassero di far circolare i frutti del loro lavoro, danneggerebbero non solo gli altri, ma, danneggiando gli altri, anche se stessi. Insomma, se tutta questa gente semplice imitasse i ricchi oziosi, che negano ciò che possiedono a coloro che ne hanno bisogno, si procurerebbe gravi sventure. Dare e ricevere: ecco il principio della moltiplicazione dei beni. Esso vale nell’agricoltura, nell’insegnamento, in qualsiasi mestiere. Chi volesse essere il solo a godere del proprio lavoro distruggerebbe la vita di tutti.
(San Giovanni Crisostomo, Omelie sulla prima Lettera ai Corinti, 25, 4)
PREGARE E CELEBRARE
Il poco del giusto è cosa migliore
dell’abbondanza degli empi;
perché le braccia degli empi saranno spezzate,
ma il Signore è il sostegno dei giusti.
Conosce il Signore la vita dei buoni,
la loro eredità durerà per sempre.
Non saranno confusi nel tempo della sventura
e nei giorni della fame saranno saziati.
Poiché gli empi periranno,
i nemici del Signore appassiranno
come lo splendore dei prati,
tutti come fumo svaniranno.
Il Signore fa sicuri i passi dell’uomo
e segue con amore il suo cammino.
Se cade, non rimane a terra,
perché il Signore lo tiene per mano.
O Padre, che chiami gli uomini a cooperare,
mediante il lavoro quotidiano,
al disegno immenso della tua creazione,
fa’ che nello sforzo comune
di costruire un mondo più giusto e fraterno
ogni uomo trovi un posto conveniente alla sua dignità,
per attuare la propria vocazione e contribuire al progresso di tutti.
(Messale Romano, Colletta della Messa per la santificazione del lavoro)
PROFESSARE LA FEDE
• Il lavoro è un bene dell’uomo, mediante il quale egli trasforma la natura e realizza se stesso, partecipando all’opera della creazione e della redenzione, in unione con Cristo.
• L’uomo è l’autore, il centro e il fine di tutta la vita economica e sociale: i beni creati da Dio per tutti devono giungere a tutti, secondo giustizia, mediante la carità.
• Il dominio che il Creatore ha accordato all’uomo sulle risorse dell’universo non può essere disgiunto dal rispetto degli obblighi morali verso gli altri uomini e le generazioni future.