INDICE
Catechismo degli Adulti
3. Fratelli mediante i beni materiali e il lavoro
Economia di comunione
[1124] I beni di questo mondo possono rendere il cuore insensibile a Dio e al prossimo, ma possono anche diventare strumento di comunione.
L’Antico Testamento riconosce il diritto alla proprietà privata e comanda di non rubare, non desiderare i beni del prossimo e non spostare i confini in maniera fraudolenta
Gesù urge con forza questa esigenza: «Vendete ciò che avete e datelo in elemosina; fatevi borse che non invecchiano, un tesoro inesauribile nei cieli, dove i ladri non arrivano e la tignola non consuma» (Lc 12,33). Chi si converte, come il pubblicano Zaccheo, dona almeno una parte consistente dei suoi beni
L’apostolo Paolo esorta i cristiani a lavorare alacremente, per non essere di peso agli altri
La circolazione dei beni materiali contribuisce all’edificazione della comunità: «È con i nostri patrimoni che diventiamo fratelli»
Tertulliano, Apologetico, 39, 10. | |
Funzione sociale della proprietà e del lavoro
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Il magistero recente della Chiesa conferma la legittimità della proprietà privata, considerandola «come un prolungamento della libertà umana»
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 71. Cf. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 69; Giovanni Paolo II, Christifideles laici, 43.
Il superfluo economico deve essere messo a disposizione del prossimo, con la donazione o con altro impiego socialmente utile. Quanto ai beni produttivi, è lecito possederli solo se vengono usati come strumenti a servizio del lavoro
Cf. Giovanni Paolo II, Laborem exercens, 14. | |
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Il lavoro stesso, di cui la proprietà è frutto e strumento, non è un fatto individuale isolato, ma sociale, anzi un processo storico comune, del quale tutti siamo eredi e protagonisti. Basti pensare per quante mani passa un oggetto qualunque, ad esempio un libro, durante il suo processo di formazione, che ingloba vari elementi, come il testo, la carta, la stampa, la distribuzione. Tutti partecipiamo, con ruoli e funzioni diverse, a un’immensa comunità di lavoro, nella quale si producono e si scambiano beni di ogni genere. «Oggi più che mai lavorare è un lavorare con gli altri e un lavorare per gli altri»
Giovanni Paolo II, Centesimus annus, 31. Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 34. | |
[1127] Una spiritualità della vita economica si caratterizza per questi valori: sobrietà, disponibilità a condividere i beni, serietà e competenza nel lavoro, solidarietà sociale, sensibilità politica, attenzione alle esigenze della propria famiglia, redenzione delle situazioni di fallimento o di ingiustizia mediante il significato della croce.
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