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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

3. L’amore coniugale

Matrimonio
[1055]  Da più parti si ripete che i giovani, oggi, abituati a passare 27-504.png attraverso tante esperienze frammentarie, hanno paura degli impegni definitivi. Tuttavia rimane forte il bisogno di stabilità affettiva, che tende, come sempre, a incanalarsi nell’alveo del matrimonio.
Il matrimonio è «intima comunità di vita e di amore»
nota
Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 48.
di un uomo e di una donna, nata dal consenso con cui i due si donano e si ricevono reciprocamente per sempre; è un patto di alleanza e di reciproca appartenenza, aperto alla procreazione e alla educazione dei figli, liberamente assunto e pubblicamente dichiarato, elevato per i cristiani a sacramento.
Libertà
[1056] L’amore coniugale cristiano è libero, casto, totale, uno, fedele, indissolubile, fecondo, sacramentale.
La libertà del consenso è assolutamente necessaria, poiché l’uomo e la donna si donano come persone. La Chiesa la esigeva anche in passato, quando per lo più erano le famiglie a combinare le nozze.
CCC, 1643-1654CCC 2380-2391
Castità
La castità coniugale significa che si tratta di amore oblativo, disinteressato, di un impegno a vivere insieme e a dedicarsi l’uno al bene dell’altro, senza calcoli egoistici.
Totalità
La totalità consiste nel fatto che l’amore di coppia coinvolge tutta la persona, spirito e corpo. «L’amore coniugale comporta una totalità in cui entrano tutte le componenti della persona: richiamo del corpo e dell’istinto, forza del sentimento e dell’affettività, aspirazione dello spirito e della volontà; esso mira ad un’unità profondamente personale, quella che, al di là dell’unione in una sola carne, conduce a non fare che un cuor solo e un’anima sola»
nota
Giovanni Paolo II, Familiaris consortio, 13.
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Unità
L’unità implica che l’amore coniugale sia rigorosamente riservato alla coppia. «I due saranno una sola carne» (Gen 2,24), uno in due. Vengono esclusi la poligamia e l’amore di gruppo. Mentre il possesso delle cose è bene che sia condiviso tra molti, il rapporto uomo-donna deve rimanere esclusivo: «Tutto tra noi serve all’uso comune, eccettuate le nostre mogli... Interrompiamo la condivisione proprio là dove gli altri uomini la praticano, appropriandosi delle mogli dei loro amici e prestando con molta disponibilità le mogli agli amici»
nota
Tertulliano,Apologetico, 39, 11-12.
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Fedeltà
La fedeltà è dire all’altro, concretamente con i fatti: «Tu mi basti», e quindi riconoscere al massimo il suo valore. Gesù condanna con severità l’adulterio, effettivo o anche solo desiderato: «Avete inteso che fu detto: Non commettere adulterio; ma io vi dico: chiunque guarda una donna per desiderarla, ha già commesso adulterio con lei nel suo cuore» (Mt 5,27-28).
Indissolubilità
L’indissolubilità prolunga l’esigenza di unità e fedeltà. Non si 27-505.pngtratta però di una durata semplicemente temporale, ma di un rapporto qualitativamente diverso di donazione incondizionata, fuori della logica individualistica del proprio interesse immediato. Gesù non accetta di entrare in discussione sui motivi di divorzio; vieta drasticamente il divorzio stesso: «Non sono più due, ma una sola carne. L’uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto... Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un’altra, commette adulterio contro di lei; se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette adulterio» (Mc 10,8-12).
Fecondità
La fecondità indica la disponibilità a una possibile paternità e maternità; inoltre, al di là dei figli, esige l’apertura alla società e alla Chiesa. Anche l’amore più esclusivo, come quello di coppia, si ritrova in definitiva ad essere universale; si rivolge a Dio e con Dio abbraccia tutta l’umanità, a cominciare dai propri figli. Per questo non rimane un affare privato; si integra nella società e nella Chiesa; si fa riconoscere pubblicamente e assume forma istituzionale.
Sacramentalità
La sacramentalità attesta che l’amore coniugale è reso possibile ed elevato a livello di carità dalla partecipazione alla donazione pasquale di Cristo.
CdA, 735-736
Integrazione progressiva
[1057]  L’amore coniugale si costruisce giorno per giorno. Non si resta fedeli, ma lo si diventa continuamente, con rinnovata attenzione e progressiva integrazione delle capacità vitali. Al di là della sfera istintiva e affettiva, vi sono interessate molte altre esperienze: casa, lavoro, vita ecclesiale e sociale, avvenimenti e scelte quotidiane, disagi e difetti, gioie e amarezze. Prima però bisogna crederci, almeno con la stessa convinzione, che ci rende pronti a ricominciare con l’educazione dei figli dopo ogni insuccesso, e con la stessa tenacia con cui cerchiamo di perfezionare la nostra abilità lavorativa. Anche nel rapporto di coppia occorrono responsabilità, fedeltà agli impegni presi, spirito di sacrificio. Le tensioni non mancheranno mai, ma il superamento è sempre possibile. Occorre coltivare il dialogo di coppia e portare in famiglia lo spirito delle beatitudini: umiltà, mitezza, misericordia, giusto rispetto delle diversità, volontà di pace. «Non è il vostro amore a sostenere il matrimonio, ma d’ora innanzi è il matrimonio che sostiene il vostro amore»
nota
D. Bonhoeffer, Resistenza e resa, Predica di nozze dal carcere: Maggio 1943.
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Il divorzio è contrario alla verità dell’amore coniugale; reca pregiudizio all’equilibrio e all’educazione dei figli; procura danni alla società. In caso di convivenza difficile il cristiano è chiamato a testimoniare le esigenze radicali della carità. Non si butta un matrimonio perché non soddisfa pienamente. Se viene a mancare il clima di entusiasmo affettivo, restano ancora altri valori: la compagnia, l’aiuto reciproco, il perdono, la fedeltà a Dio. Rimane inoltre la speranza che la crisi possa essere superata. Al più, in casi di particolare gravità, si potrà ricorrere alla separazione, senza risposarsi, lasciando aperta la porta alla riconciliazione
nota
Cf. Erma, Il pastore, 29, 7-8.
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La Chiesa annuncia senza compromessi la verità dell’amore coniugale, unico, fedele, indissolubile. Tuttavia invita a non giudicare la coscienza di quanti convivono in modo irregolare. Anzi esorta a mantenere verso di loro atteggiamenti di misericordia, rispetto, amicizia.
CCC, 2382-2386
[1058] Lo splendore dell’amore coniugale cristiano deriva dalle sue qualità fondamentali: libertà, oblatività, totalità, unità, fedeltà, indissolubilità, fecondità, sacramentalità.

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