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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

Adorazione
[975] Sono estremamente vari i sentimenti delle persone che pregano e le forme espressive. Ci sono però alcuni atteggiamenti comuni che caratterizzano costantemente la preghiera autentica.
L’uomo davanti a Dio avverte innanzitutto la propria povertà di creatura e la propria indegnità di peccatore; trabocca di meraviglia per la sua infinita grandezza e santità. Alla base della preghiera c’è l’adorazione. L’etimologia della parola fa riferimento al gesto di portare la mano alla bocca, per tacere e ascoltare, e al gesto di prostrarsi fino a toccare la terra con la bocca. Adorazione significa dunque umiltà profonda, silenzio pieno di stupore, ascolto attento e obbediente.
Verifichiamo se per caso non parliamo troppo nella preghiera. Forse portiamo anche là il nostro protagonismo. Forse dobbiamo tacere e ascoltare di più.
Benedizione
[976]  In continuità con l’adorazione si trova la benedizione, modalità tipicamente biblica della preghiera. Benediciamo Dio perché egli per primo ci ha benedetti e ci benedice. La creazione e la storia della salvezza sono una grande benedizione dal principio alla fine, una continua azione benevola di Dio per dare la vita
nota
Cf. Ef 1,3-14.
. Bisogna allora benedire il Signore, cioè lodarlo e ringraziarlo; benedirlo in ogni circostanza, anche dolorosa; benedirlo coinvolgendo anche gli altri
nota
Cf. Sal 34,2-4.
. Il Nuovo Testamento conserva cantici e altre formule di benedizione e presenta Gesù stesso nell’atto di benedire il Padre.
[977]  La benedizione è dunque un movimento ascendente di lode e di ringraziamento per i beni che abbiamo ricevuto; successivamente dà avvio anche a una dinamica discendente, trasformandosi in una supplica perché Dio conceda altri beni a noi e a tutti gli uomini. Tenendo presente questa duplice dinamica della benedizione, possiamo formulare una definizione della preghiera di sapore classico: elevazione della mente a Dio per lodarlo e chiedergli cose convenienti alla salvezza. Possiamo anche vedervi sintetizzate alcune fondamentali dimensioni della preghiera: lode e ringraziamento, domanda e intercessione.
Lode
[978] La lode nasce dalla contemplazione e dalla meraviglia davanti alle opere di Dio e a Dio stesso. Esprime amore disinteressato e gioia. È il culmine a cui tende la preghiera. Non per niente la liturgia conclude ogni salmo con la dossologia: «Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo, come era nel principio, e ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen».
Ringraziamento
[979] Il ringraziamento ha il suo grande motivo nel disegno universale di salvezza che Dio sta attuando per mezzo di Gesù Cristo. Diventa però più vivo e intenso quando facciamo esperienza personale dei benefici divini; diventa più profondo quando in ogni cosa sappiamo vedere un dono di Dio e una possibilità di bene.
Domanda
[980]  La preghiera di domanda esprime l’atteggiamento di fede nella concretezza dei nostri bisogni. Non modifica la volontà di Dio, 25-472.pngperché egli da sempre la conosce e ne tiene conto. Ci prepara piuttosto a ricevere i doni da lui predisposti. «Egli vuole che nella preghiera si eserciti il nostro desiderio, in modo che diventiamo capaci di ricevere ciò che egli è pronto a darci»
nota
Sant’Agostino,Lettere, 130, 8, 17.
. Dobbiamo dunque desiderare seriamente, chiedere con insistenza e pazienza, pronti a cooperare con lui e a fare la sua volontà
nota
Cf. Mt 7,21.
.
«Tutto quello che chiederete con fede nella preghiera, lo otterrete» (Mt 21,22). Con queste parole il Signore non si è impegnato a esaudire tutti i nostri desideri, ma a compiere tutte le sue promesse. Dobbiamo chiedere innanzitutto il regno di Dio, la presenza dello Spirito Santo in noi
nota
Cf. Lc 11,9-13.
. Possiamo anche chiedere con semplicità e fiducia qualunque cosa buona, secondo le nostre necessità; ma senza pretese, subordinando il desiderio alla volontà di Dio, lasciandoci condurre per le vie misteriose della Provvidenza.
Dio spesso non esaudisce la nostra richiesta concreta; ma ci viene incontro in un modo più alto, come fece con Gesù che fu liberato dalla morte in maniera diversa da come umanamente desiderava
nota
Cf. Eb 5,7-9.
. Così veniamo trasformati interiormente; ci conformiamo alla divina volontà di salvezza; riceviamo energie e motivazioni più pure. Questa è la prima efficacia della preghiera. In questo senso è sempre efficace e «rende possibile ciò che è impossibile, facile ciò che è difficile»
nota
San Giovanni Crisostomo,Omelie su Anna, 4, 5.
.
Intercessione
[981]  Quando la supplica è fatta a favore degli altri, si chiama intercessione. Dio vuole che ci amiamo e preghiamo gli uni per gli altri. Vuole perfino che preghiamo per i nemici e domandiamo perdono per i loro peccati. A volte ispira ai santi una generosità inaudita, che li porta quasi a dimenticare la propria salvezza. Mosè supplica: «Se tu perdonassi il loro peccato... E se no, cancellami dal tuo libro!» (Es 32,32). San Paolo confida: «Vorrei essere io stesso anàtema, separato da Cristo a vantaggio dei miei fratelli» (Rm 9,3). Santa Caterina da Siena esclama: «Io non mi partirò dalla tua presenza, finché non vedrò che tu gli faccia misericordia... E che sarebbe per me, se vedessi di avere la vita eterna, e il tuo popolo la morte?»
nota
Santa Caterina da Siena, Dialogo della Divina Provvidenza, 13.
. Recentemente il beato don Orione si colloca sulla stessa linea: «Ponimi, o Signore, sulla bocca dell’inferno perché io, per la misericordia tua, la chiuda»
nota
Beato Luigi Orione, Appunti personali, 25.2.1939.
. La carità ci mette in sintonia con la compassione di Dio per tutti gli uomini e con l’intercessione universale di Cristo. «La nostra preghiera è pubblica e comunitaria, e quando preghiamo, preghiamo non per una sola persona, ma per tutto il popolo, perché tutti siamo una cosa sola. Il Dio della pace e maestro della concordia, che ci ha insegnato l’unità, volle che ognuno pregasse per tutti, come in uno egli portò tutti»
nota
San Cipriano di Cartagine,La preghiera del Signore, 8.
.
[982]  A motivo del suo potere sul cuore di Dio, la preghiera di intercessione ha una grande incidenza nella vita della Chiesa e nella storia dell’umanità. Tante persone umili e nascoste, come gli eremiti, le monache di clausura, i malati, sostengono e orientano con la loro preghiera l’azione pastorale dei sacerdoti, dei missionari, dei vescovi e del papa, perché gli apostoli piantano e irrigano, ma Dio fa crescere
nota
Cf. 1Cor 3,6.
; influiscono sulle vicende dei popoli e sul corso dei grandi avvenimenti più dei personaggi pubblici che fanno rumore.
[983] La preghiera è adorazione, ascolto, lode, ringraziamento, domanda per sé e per gli altri.

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