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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

Per l’itinerario di fede


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      RIFLETTERE E INTERROGARSI
      La nostra cultura sembra estranea al linguaggio simbolico dei sacramenti. Ma se si guarda in profondità alle attese di tante persone, se si osservano con attenzione manifestazioni e modi di esprimersi, si scopre anche oggi l’esigenza di comunicare attraverso simboli e riti, di realizzare esperienze spirituali che aiutino a comprendere e a vivere il mistero dell’esistenza.
      Occorre riscoprire e celebrare i sacramenti dentro la nostra vita e la nostra storia, come l’agire di Dio che continua a salvare, rendendoci partecipi della Pasqua di Cristo nella potenza dello Spirito Santo. Grazie alla fede, per mezzo dei sacramenti veniamo trasformati in Cristo e diventiamo segno di salvezza.
      • Quale significato e quale importanza viene attribuita alla liturgia e alla celebrazione dei sacramenti nel tuo ambiente?
      • Quali disposizioni e quali atteggiamenti sono necessari per una più adeguata celebrazione dei sacramenti?
      • Nella tua comunità esiste una partecipazione viva e consapevole alle celebrazioni liturgiche? Che cosa si può fare per migliorare tale partecipazione?
      • Come può essere meglio valorizzata la domenica come giorno del Signore, nella tua esperienza di fede e in quella della tua comunità cristiana?
      ASCOLTARE E MEDITARE LA PAROLA
      Io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese il pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la nuova alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». Ogni volta infatti che mangiate di questo pane e bevete di questo calice, voi annunziate la morte del Signore finché egli venga.
      Si può leggere anche:
      (Ez 47,1-12) L’acqua della vita produce frutti di santità in ogni stagione.
      (Gv 4,13-24) I veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità.
      (Gv 20,19-23) Ogni liturgia è comunicazione dello Spirito Santo.
      Il Figlio di Dio, assumendo la natura umana, l’ha unita a sé così intimamente che non soltanto in quest’uomo che è nato prima di ogni creatura, ma anche in tutti i credenti non c’è che un solo e medesimo Cristo. E come non si può separare la testa dalle membra, così non si possono separare le membra dalla testa. Allorché si rinunzia al diavolo per credere in Dio, allorché si passa dalla vita vecchia a quella nuova e si depone l’immagine dell’uomo terrestre per assumere l’essenza dell’uomo celeste, interviene come una specie di morte e una sorta di risurrezione: colui che è accolto dal Cristo e che accoglie il Cristo, dopo il lavacro battesimale non è più quello di prima; il corpo del rigenerato diviene carne del Crocifisso. La partecipazione, poi, al corpo e al sangue di Cristo fa sì che noi siamo trasformati in ciò che mangiamo, capaci di esprimere in tutto, nello spirito e nella carne, colui nel quale siamo morti, sepolti e risorti.
      (San Leone Magno, Discorsi, 63, 3.6.7)
      PREGARE E CELEBRARE
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      O Dio, mio re, voglio esaltarti
      e benedire il tuo nome
      in eterno e per sempre.
      Ti voglio benedire ogni giorno,
      lodare il tuo nome
      in eterno e per sempre
      Grande è il Signore e degno di ogni lode,
      la sua grandezza non si può misurare.
      Una generazione narra all’altra le tue opere,
      annunzia le tue meraviglie.
      Proclamano lo splendore della tua gloria
      e raccontano i tuoi prodigi.
      Canti la mia bocca la lode del Signore
      e ogni vivente benedica il suo nome santo,
      in eterno e per sempre.
      O Padre, che hai portato a compimento
      l’opera della nostra redenzione
      nel mistero pasquale del tuo Figlio,
      fa’ che, annunziando con fede nei segni sacramentali
      la sua morte e risurrezione,
      sperimentiamo sempre più i doni della salvezza.
      (Messale Romano, Colletta della Messa votiva della SS. Eucaristia, 1)
      PROFESSARE LA FEDE
      • «La Liturgia è il culmine verso cui tende l’azione della Chiesa e, insieme, la fonte da cui promana tutta la sua forza» ( Concilio Vaticano II , Sacrosanctum concilium, 10).
      • I sacramenti, istituiti da Gesù Cristo e affidati alla Chiesa, sono segni efficaci della grazia, mediante i quali viene manifestata e comunicata la vita divina secondo modalità proprie a ciascuno di essi. Perché possano portare frutto, occorre che siano ricevuti con le dovute disposizioni.
      • I sacramenti della nuova alleanza sono sette: il battesimo, la confermazione, l’eucaristia, la riconciliazione, l’unzione degli infermi, l’ordine e il matrimonio. Con essi la vita di grazia nasce, cresce, si alimenta, viene risanata, viene propagata.
      • «La madre Chiesa desidera ardentemente che tutti i fedeli vengano guidati a quella piena, consapevole e attiva partecipazione delle celebrazioni liturgiche, che è richiesta dalla natura stessa della liturgia e alla quale il popolo cristiano... ha diritto e dovere in forza del battesimo»
      (Concilio Vaticano II, Sacrosanctum concilium, 14).
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