Catechismo degli Adulti
2. Il carisma sicuro della verità
La Sacra Scrittura norma della fede
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Molti, anche praticanti, si considerano cattolici, ma a modo
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La Chiesa, come il profeta Ezechiele, riceve il libro della parola di Dio come qualcosa da mangiare, simbolicamente: «”Figlio dell’uomo, mangia ciò che hai davanti, mangia questo rotolo, poi va’ e parla”... Io lo mangiai e fu per la mia bocca dolce come il miele» (Ez 3,1-3). Il Signore affida la Sacra Scrittura alla Chiesa, perché incessantemente la legga, la interpreti, la viva e l’annunci; le dona la luce dello Spirito Santo, perché questa rilettura sia una interpretazione oggettivamente giustificata e corretta, senza manipolazioni o aggiunte arbitrarie. La guida, perché la sua tradizione di fede, questo continuo ricevere e trasmettere, riascoltare e rivivere in ogni generazione, sia uno sviluppo coerente, saldamente ancorato al fondamento della Scrittura, posto «una volta per sempre»
![]() Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 21. ![]() Sant’Ireneo di Lione, Contro le eresie, 3, 1, 1. | CdA, 59 |
Infallibilità della Chiesa
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La fede della Chiesa riconosce nella Scrittura la propria norma e ad essa si sente vincolata; tuttavia, come a suo tempo ne ha fissato il canone, l’elenco dei libri sacri, così in ogni epoca si sente autorizzata a interpretarla, perché sa di essere animata dal medesimo Spirito Santo, che ne è l’autore
![]() Cf. Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 12. | |
[617] La verità è un dono che la Chiesa riceve dal Signore; non è motivo di vanto, ma di umile gratitudine e grave responsabilità. Gesù Cristo non si è limitato a parlare una volta per sempre nel lontano passato, ma riprende la stessa parola e l’attualizza incessantemente con la luce del suo Spirito, attraverso mediazioni umane. Non abbandona il suo messaggio alle fragili risorse della ricerca umana, ma garantisce e offre lui stesso, infallibilmente, la verità salvifica, come attraverso i sacramenti offre la grazia santificante, indipendentemente dalla dignità morale del ministro. Senza questa garanzia i credenti rischierebbero di smarrire l’oggettività e l’integrità della rivelazione; finirebbero per ridurre Dio alla misura della loro esperienza e per credere più a se stessi che a lui. È possibile essere cristiani solo ricevendo in dono la verità e la grazia che sono tra loro complementari.
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Il comune senso della fede
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«Dove è la Chiesa, lì è anche lo Spirito di Dio, e dove è lo Spirito di Dio è la Chiesa ed ogni grazia. E lo Spirito è la verità»
![]() Sant’Ireneo di Lione, Contro le eresie, 3, 24, 1. ![]() Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 12. | |
Il compito dei teologi
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Il Magistero
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Il collegio dei vescovi, presieduto dal papa, ha l’ufficio di garantire
![]() ![]() Sant’Ireneo di Lione, Contro le eresie, 4, 26, 2. ![]() Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 25. Il papa per volontà di Cristo deve confermare i fratelli ed essere “roccia” di sostegno per la Chiesa; perciò è infallibile anche da solo, quando come maestro universale della fede definisce la dottrina da credere.
| CCC, 888-892CdA, 60 CONFRONTAVAI |
[621]
Accanto all’insegnamento definitivo e infallibile, vi è un
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Sacra Scrittura, Tradizione, magistero dei vescovi e del papa sono congiunti insieme «sotto l’azione del medesimo Spirito Santo»
![]() Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 10. ![]() Cf. Concilio Vaticano II, Dei Verbum, 10. | |
Le formule dogmatiche
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Nel procedere della storia, davanti a situazioni e a problemi sempre nuovi, la Chiesa deve ripensare e riformulare continuamente la sua dottrina, proprio per rimanere fedele al messaggio originario, sperimentarne la fecondità, comprenderne altri aspetti. A quest’opera incessante di ricerca e di interpretazione contribuiscono il magistero dei pastori, lo studio dei teologi e la fede di tutti. In alcuni momenti si avverte la necessità, o almeno l’opportunità di nuove formule di fede, per riassumere il nucleo centrale del messaggio di salvezza o per precisarne qualche aspetto. Si fissano così i dogmi della Chiesa, non come aggiunte indebite alla parola di Dio, ma come interpretazioni ufficiali e infallibili di essa, punti sicuri di riferimento per poter proseguire il cammino verso una comprensione sempre più ricca del mistero vivo e inesauribile, senza deviazioni, tentennamenti e ricadute all’indietro. I dogmi sono offerta efficace di verità, come i sacramenti sono offerta efficace di grazia. È vero che l’atto di fede «non si ferma all’enunciato, ma raggiunge la realtà»
![]() San Tommaso d’Aquino, Somma Teologica, II-II, q. 1, a. 2 ad 2. | CdA, 306 CONFRONTAVAI |
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Le formule, vere e garantite dall’infallibilità, sono indispensabili, perché vi sia «una sola fede» (Ef 4,5) e un’autentica comunità di credenti e di testimoni. L’unità del pensiero e il comune linguaggio sono a servizio della comunicazione e condivisione della fede.
Per il carisma della verità, che le viene dal Signore risorto e dal suo Spirito, «ricevuto il messaggio della fede, la Chiesa, benché sparsa in tutto il mondo, lo conserva fedelmente come se abitasse una sola casa; vi crede concordemente come se avesse una sola anima e un solo cuore; e con armonia perfetta lo predica, lo insegna e lo trasmette come se avesse una sola bocca»
![]() Sant’Ireneo di Lione, Contro le eresie, 1, 10, 1-2. | |
[624] In quanto segno efficace della salvezza, la Chiesa riceve dal Signore Gesù la luce dello Spirito Santo, che la conduce «alla verità tutta intera» (Gv 16,13), perché tutti i fedeli, guidati dal magistero dei pastori, possano giungere «all’unità della fede e della conoscenza», senza essere «portati qua e là da qualsiasi vento di dottrina, secondo l’inganno degli uomini», e possano aderire sempre più a Cristo, «vivendo secondo la verità nella carità» (Ef 4,13-15).
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