Catechismo degli Adulti
3. Il collegio episcopale
Un ministero collegiale
[526] Il ministero apostolico ha un carattere personale, in quanto ognuno dei ministri è chiamato da Cristo e, costituito suo rappresentante, agisce con responsabilità propria. Ma ha anche un carattere collegiale, in quanto i vescovi formano il collegio episcopale intorno al papa e, in modo analogo, i presbìteri formano il presbiterio diocesano sotto l’autorità del vescovo.
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Ogni vescovo in quanto tale è membro del collegio episcopale. «L’episcopato è uno e indiviso»
San Cipriano di Cartagine, L’unità della Chiesa cattolica, 5. San Cipriano di Cartagine, Lettere, 66, 8, 3. Sant’Agostino, Discorsi, 46, 29-30.
Il collegio è formato dai vescovi insieme al papa e ha «piena e suprema potestà su tutta la Chiesa... In quanto composto da molti, sta ad esprimere la varietà e l’universalità del popolo di Dio; in quanto raccolto sotto un solo capo, sta ad esprimere l’unità del gregge di Cristo»
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 22. | |
Le manifestazioni della collegialità
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La natura collegiale dell’episcopato si manifesta concretamente nei vincoli visibili di fede, di carità, di disciplina e di corresponsabilità pastorale, in alcune istituzioni come i patriarcati o le conferenze episcopali, in alcuni avvenimenti come la concelebrazione dell’ordinazione, i sinodi e soprattutto i concili ecumenici
Cf. Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 22; 23.
Nei concili ecumenici il collegio dei vescovi «esercita in modo solenne la potestà sulla Chiesa universale»
Codice di Diritto Canonico, 387, 1. | |
La responsabilità locale e universale del vescovo
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Il singolo vescovo «viene costituito membro del corpo episcopale in forza della consacrazione sacramentale e mediante la comunione gerarchica con il capo e i membri del collegio»
Concilio Vaticano II, Lumen gentium, 22. | CCC, 1560 |