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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

Per l’itinerario di fede


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      RIFLETTERE E INTERROGARSI
      Professare la fede in Gesù è accogliere la pienezza del suo mistero, così come è stato rivelato e come la fede della Chiesa lo ha costantemente trasmesso e insegnato.
      Vanno superate visioni riduttive, soggettive o ideologiche della fede. Solamente una piena e consapevole fede in Gesù Cristo, Signore e Salvatore di tutti, ci consente di poter testimoniare la vera identità cristiana e di aprirci al dialogo con quanti professano una diversa religione e con i non credenti.
      • Quali condizionamenti culturali creano particolare difficoltà perché l’uomo di oggi si apra a un’accoglienza piena e disponibile del mistero di Cristo?
      • Come esprimere e professare nel contesto attuale la nostra fede in Gesù, il Signore?
      • Perché il mistero dell’incarnazione è centrale nella fede cristiana? Qual è il suo significato e il suo messaggio?
      • Quale identità di credenti in Cristo manifestiamo nel nostro dialogo quotidiano e nelle nostre scelte?
      ASCOLTARE E MEDITARE LA PAROLA
      Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù,
      il quale, pur essendo di natura divina,
      non considerò un tesoro geloso
      la sua uguaglianza con Dio;
      ma spogliò se stesso,
      assumendo la condizione di servo
      e divenendo simile agli uomini;
      apparso in forma umana,
      umiliò se stesso
      facendosi obbediente fino alla morte
      e alla morte di croce.
      Per questo Dio l’ha esaltato
      e gli ha dato il nome
      che è al di sopra di ogni altro nome;
      perché nel nome di Gesù
      ogni ginocchio si pieghi
      nei cieli, sulla terra e sotto terra;
      e ogni lingua proclami
      che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.
      Si può leggere anche:
      (Gv 14,5-11) Chi vede me vede il Padre.
      (Gv 1,1-18) Il Verbo si è fatto carne.
      (Sal 110,1-4) Oracolo del Signore al mio Signore.
      Gesù è il Cristo, Figlio del Dio vivo.
      Egli è il rivelatore di Dio invisibile,
      è il primogenito di ogni creatura,
      è il fondamento di ogni cosa;
      egli è il Maestro dell’umanità, è il Redentore;
      egli è nato, è morto, è risorto per noi;
      egli è il centro della storia e del mondo;
      egli è colui che ci conosce e ci ama;
      egli è il compagno e l’amico della nostra vita;
      egli è l’uomo del dolore e della speranza;
      è colui che deve venire
      e che deve un giorno essere il nostro giudice
      e, noi speriamo, la pienezza eterna
      della nostra esistenza,
      la nostra felicità.
      (Paolo VI, Omelia a Manila, 29 novembre 1970)
      Con l’incarnazione il Figlio stesso di Dio si è unito in certo modo a ogni uomo. Ha lavorato con mani d’uomo, ha pensato con mente d’uomo, ha agito con volontà d’uomo, ha amato con cuore d’uomo. Nascendo da Maria Vergine, egli si è fatto veramente uno di noi, in tutto simile a noi fuorché nel peccato. (Concilio Vaticano II, Gaudium et spes, 22)
      PREGARE E CELEBRARE
      O Gesù salvatore,
      immagine del Padre,
      re immortale dei secoli,
      luce d’eterna luce,
      speranza inestinguibile,
      ascolta la preghiera.
      Tu che da Maria Vergine
      prendi forma mortale,
      ricordati di noi!
      Nel gaudio del Natale
      ti salutiamo, Cristo,
      redentore del mondo.
      La terra, il cielo, il mare
      acclamano il tuo avvento,
      o Figlio dell’Altissimo.
      Redenti dal tuo sangue,
      adoriamo il tuo nome,
      cantiamo un canto nuovo.
      A te sia gloria, o Cristo,
      al Padre e al Santo Spirito
      nei secoli dei secoli. Amen.
      (Liturgia delle ore, Inno dei Vespri di Natale)
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      O Padre, che nel giorno del Signore
      raduni il tuo popolo per celebrare
      colui che è il Primo e l’Ultimo,
      il Vivente che ha sconfitto la morte,
      donaci la forza del tuo Spirito,
      perché, spezzati i vincoli del male,
      ti rendiamo il libero servizio
      della nostra obbedienza e del nostro amore,
      per regnare con Cristo nella gloria.
      (Messale Romano, Colletta della II domenica di Pasqua, anno C)
      PROFESSARE LA FEDE
      • «Ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre» ( Fil 2,10-11 ) .
      L’incarnazione è il mistero della mirabile unione della natura divina e della natura umana nell’unica Persona del Verbo, il Figlio unigenito del Padre. Vero Dio e vero uomo, Gesù Cristo è l’unico mediatore tra Dio e gli uomini.
      • «Il centro vivo della fede è Gesù Cristo. Solo per mezzo di lui gli uomini possono salvarsi; da lui ricevono il fondamento e la sintesi di ogni verità; in lui trovano “la chiave, il centro e il fine dell’uomo nonché di tutta la storia umana” (Gaudium et spes, 10)»
      (Conferenza Episcopale Italiana, Il rinnovamento della catechesi, 57).
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