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CATECHISMO DEGLI ADULTI

Catechismo degli Adulti

Per l’itinerario di fede


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      RIFLETTERE E INTERROGARSI
      La fede cristiana segna un deciso superamento di una certa cultura di morte, senza apertura al futuro. Il Dio che Gesù ci ha manifestato è il Dio della vita: colui che ha risuscitato Gesù Cristo e risusciterà anche noi; colui che ci chiama a una fiducia totale in lui, anche quando tutto sembra crollare (cf. Rm 4,1724). Nella risurrezione di Gesù trova luce la nostra fede e fondamento concreto la nostra speranza di una vita e di una storia pienamente realizzate.
      • Perché l’avvenimento e l’annuncio della risurrezione di Gesù costituiscono il cuore della fede cristiana?
      • Nella nostra esperienza umana e cristiana avvertiamo la risurrezione di Gesù, il mistero della sua Pasqua, come un avvenimento che ci riguarda da vicino e profondamente?
      • Cosa significa in concreto per la nostra vita e per la vita delle nostre comunità cristiane la risurrezione di Gesù?
      • Come possiamo testimoniare nella nostra cultura e nel nostro ambiente la risurrezione di Gesù? Attraverso quali segni?
      ASCOLTARE E MEDITARE LA PAROLA
      Mentre[i discepoli]parlavano di queste cose, Gesù in persona apparve in mezzo a loro e disse: «Pace a voi!». Stupiti e spaventati credevano di vedere un fantasma. Ma egli disse: «Perché siete turbati, e perché sorgono dubbi nel vostro cuore? Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! Toccatemi e guardate; un fantasma non ha carne e ossa come vedete che io ho». Dicendo questo, mostrò loro le mani e i piedi. Ma poiché per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti, disse: «Avete qui qualche cosa da mangiare?». Gli offrirono una porzione di pesce arrostito; egli lo prese e lo mangiò davanti a loro. Poi disse: «Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella Legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente all’intelligenza delle Scritture e disse: «Così sta scritto: il Cristo dovrà patire e risuscitare dai morti il terzo giorno e nel suo nome saranno predicati a tutte le genti la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. E io manderò su di voi quello che il Padre mio ha promesso; ma voi restate in città, finché non siate rivestiti di potenza dall’alto».
      Si può leggere anche:
      (Gv 20,19-29) Beati quelli che pur non avendo visto crederanno.
      (Rm 10,9-17) Se confesserai che Gesù è il Signore e crederai che Dio lo ha risuscitato, sarai salvo.
      (Sal 118,1) Celebrate il Signore perché è buono.
      Questo è il vero giorno di Dio, radioso di santa luce,
      nel quale il sangue divino lavò i turpi peccati del mondo,
      ridando fiducia ai peccatori, illuminando la vista dei ciechi.
      Chi non libera dal grave timore l’assoluzione del ladrone,
      il quale, con un breve atto di fede, conquistò Gesù,
      mutando la croce in premio e, con celere passo,
      precedette i giusti nel regno di Dio?
      Persino gli angeli rimangon stupiti davanti a quest’opera
      osservando il supplizio del corpo e vedendo il peccatore,
      con la sua adesione a Cristo, conquistare la vita beata.
      O mirabile portento: che a far sparire il contagio del mondo
      e a togliere i peccati di tutti, sia una carne che monda i vizi della carne!
      Può esserci prodigio più grande: che la colpa cerchi grazia,
      la carità liberi dal timore, la morte ridoni la vita nuova?
      La morte divori il suo pungiglione e si avvinca nei suoi lacci:
      muoia la vita di tutti, risorga la vita di tutti.
      Poiché la morte passa per tutti, tutti i morti risorgano;
      distrutta dal suo stesso morso, gema d’esser perita lei sola.
      (Sant’Ambrogio, Inni, Per il giorno di Pasqua)
      PREGARE E CELEBRARE
      Alla vittima pasquale, s’innalzi oggi il sacrificio di lode.
      L’Agnello ha redento il suo gregge,
      l’Innocente ha riconciliato noi peccatori col Padre.
      Morte e Vita si sono affrontate in un prodigioso duello.
      Il Signore della vita era morto; ma ora, vivo, trionfa.
      «Raccontaci, Maria: che hai visto sulla via?».
      «La tomba del Cristo vivente, la gloria del Cristo risorto,
      e gli angeli suoi testimoni, il sudario e le sue vesti.
      Cristo, mia speranza, è risorto; e vi precede in Galilea».
      Sì, ne siamo certi: Cristo è davvero risorto.
      Tu, Re vittorioso, portaci la tua salvezza.
      (Messale Romano, Sequenza della domenica di Pasqua)
      O Padre, che in questo giorno,
      per mezzo del tuo unico Figlio,
      hai vinto la morte e ci hai aperto il passaggio alla vita eterna,
      concedi a noi, che celebriamo la Pasqua di risurrezione,
      di essere rinnovati nel tuo Spirito,
      per rinascere nella luce del Signore risorto.
      (Messale Romano, Colletta della domenica di Pasqua)
      PROFESSARE LA FEDE
      • «Davvero il Signore è risorto!» ( Lc 24,34 ): «Se confesserai con la tua bocca che Gesù è il Signore, e crederai con il tuo cuore che Dio lo ha risuscitato dai morti, sarai salvo» ( Rm 10,9 ).
      • Cristo risorto è principio della nostra risurrezione: fin d’ora siamo in lui giustificati, in attesa della glorificazione del nostro corpo alla fine dei tempi.
      • «Il Signore Gesù, re della gloria, vincitore del peccato e della morte, è salito al cielo tra il coro festoso degli angeli. Mediatore tra Dio e gli uomini, giudice del mondo e Signore dell’universo, non si è separato dalla nostra condizione umana, ma ci ha preceduti nella dimora eterna, per darci la serena fiducia che dove è lui, capo e primogenito, saremo anche noi, sue membra, uniti nella stessa gloria»
      (Messale Romano, Prefazio dell’Ascensione del Signore I).
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