Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
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II. La risurrezione – opera della Santissima Trinità
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648 La risurrezione di Cristo è oggetto di fede in quanto è un intervento trascendente di Dio stesso nella creazione e nella storia. In essa, le tre Persone divine agiscono insieme e al tempo stesso manifestano la loro propria originalità. Essa si è compiuta per la potenza del Padre che « ha risuscitato » () Cristo, suo Figlio, e in questo modo ha introdotto in maniera perfetta la sua umanità con il suo corpo nella Trinità. Gesù viene definitivamente « costituito Figlio di Dio con potenza secondo lo Spirito di santificazione mediante la risurrezione dai morti » (). San Paolo insiste sulla manifestazione della potenza di Dio
(573) Cf .
649 Quanto al Figlio, egli opera la sua propria risurrezione in virtù della sua potenza divina. Gesù annunzia che il Figlio dell’uomo dovrà molto soffrire, morire ed in seguito risuscitare (senso attivo della parola).
(574) Cf . | At 2,24Rm 1,4Rm 6,42Cor 13,4Fil 3,10Ef 1,19-22Eb 7,16CdA 221-224 CONFRONTAVAI Mc 8,319,93110,34Gv 10,17-181Ts 4,14 |
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650 I Padri contemplano la risurrezione a partire dalla Persona divina di Cristo che è rimasta unita alla sua anima e al suo corpo separati tra loro dalla morte: « Per l’unità della natura divina che permane presente in ciascuna delle due parti dell’uomo, queste si riuniscono di nuovo. Così la morte si è prodotta per la separazione del composto umano e la risurrezione per l’unione delle due parti separate ».
(575) San Gregorio di Nissa, De tridui inter mortem et resurrectionem Domini nostri Iesu Christi spatio: Gregorii Nysseni opera, ed. W. Jaeger-H. Langerbeck, v. 9 (Leiden 1967) p. 293-294 (PG 46, 417); cf anche Statuta Ecclesiae Antiqua: DS 325; Anastasio II, Lettera In prolixitate epistulae: DS 359; Sant’Ormisda, Lettera Inter ea quae: DS 369; Concilio di Toledo XI, Simbolo: DS 539. |


