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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

LEV Libreria Editrice Vaticana
I. L'avvenimento storico e trascendente


I. L’avvenimento storico e trascendente
  639 Il mistero della risurrezione di Cristo è un avvenimento reale che ha avuto manifestazioni storicamente constatate, come attesta il Nuovo Testamento. Già verso l’anno 56 san Paolo può scrivere ai cristiani di Corinto: « Vi ho trasmesso dunque, anzitutto, quello che anch’io ho ricevuto: che cioè Cristo morì per i nostri peccati secondo le Scritture, fu sepolto ed è risuscitato il terzo giorno secondo le Scritture, e che apparve a Cefa e quindi ai Dodici » (). L’Apostolo parla qui della tradizione viva della risurrezione che egli aveva appreso dopo la sua conversione alle porte di Damasco.
nota
(541) Cf .
Il sepolcro vuoto
CdA 264-268
CONFRONTAVAI
1Cor 15,3-4At 9,3-18
  640 « Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risuscitato » (). Nel quadro degli avvenimenti di pasqua, il primo elemento che si incontra è il sepolcro vuoto. Non è in sé una prova diretta. L’assenza del corpo di Cristo nella tomba potrebbe spiegarsi altrimenti.
nota
(542) Cf .
Malgrado ciò, il sepolcro vuoto ha costituito per tutti un segno essenziale. La sua scoperta da parte dei discepoli è stato il primo passo verso il riconoscimento dell’evento della risurrezione. Dapprima è il caso delle pie donne,
nota
(543) Cf .
poi di Pietro.
nota
(544) Cf .
Il discepolo « che Gesù amava » () afferma che, entrando nella tomba vuota e scorgendo « le bende per terra » (), vide e credette.
nota
(545) Cf .
Ciò suppone che egli abbia constatato, dallo stato in cui si trovava il sepolcro vuoto,
nota
(546) Cf .
che l’assenza del corpo di Gesù non poteva essere opera umana e che Gesù non era semplicemente ritornato ad una vita terrena come era avvenuto per Lazzaro.
nota
(547) Cf .
Le apparizioni del Risorto
CdA 264-268
CONFRONTAVAI
Lc 24,5-6Gv 20,13Mt 28,11-15Lc 24,322-23Lc 24,12Gv 20,2Gv 20,6Gv 20,8Gv 20,5-7Gv 11,44
  641 Maria di Magdala e le pie donne che andavano a completare l’imbalsamazione del corpo di Gesù,
nota
(548) Cf .
sepolto in fretta la sera del Venerdì Santo a causa del sopraggiungere del Sabato,
nota
(549) Cf .
sono state le prime ad incontrare il Risorto.
nota
(550) Cf .
Le donne furono così le prime messaggere della risurrezione di Cristo per gli stessi Apostoli.
nota
(551) Cf .
A loro Gesù appare in seguito: prima a Pietro, poi ai Dodici.
nota
(552) Cf .
Pietro, chiamato a confermare la fede dei suoi fratelli,
nota
(553) Cf .
vede dunque il Risorto prima di loro ed è sulla sua testimonianza che la comunità esclama: « Davvero il Signore è risorto ed è apparso a Simone » ().
CdA 264-268
CONFRONTAVAI
Mc 16,1Lc 24,1Gv 19,3142Mt 28,9-10Gv 20,11-18Lc 24,9-101Cor 15,5Lc 22,31-32Lc 24,34
  642 Tutto ciò che è accaduto in quelle giornate pasquali impegna ciascuno degli Apostoli – e Pietro in modo del tutto particolare – nella costruzione dell’era nuova che ha inizio con il mattino di pasqua. Come testimoni del Risorto essi rimangono le pietre di fondazione della sua Chiesa. La fede della prima comunità dei credenti è fondata sulla testimonianza di uomini concreti, conosciuti dai cristiani e, nella maggior parte, ancora vivi in mezzo a loro. Questi « testimoni della risurrezione di Cristo »
nota
(554) Cf .
sono prima di tutto Pietro e i Dodici, ma non solamente loro: Paolo parla chiaramente di più di cinquecento persone alle quali Gesù è apparso in una sola volta, oltre che a Giacomo e a tutti gli Apostoli.
nota
(555) Cf .
  643 Davanti a queste testimonianze è impossibile interpretare la risurrezione di Cristo al di fuori dell’ordine fisico e non riconoscerla come un avvenimento storico. Risulta dai fatti che la fede dei discepoli è stata sottoposta alla prova radicale della passione e della morte in croce del loro Maestro da lui stesso preannunziata.
nota
(556) Cf .
Lo sbigottimento provocato dalla passione fu così grande che i discepoli (almeno alcuni di loro) non credettero subito alla notizia della risurrezione. Lungi dal presentarci una comunità presa da una esaltazione mistica, i Vangeli ci presentano i discepoli smarriti (« tristi »: ) e spaventati,
nota
(557) Cf .
perché non hanno creduto alle pie donne che tornavano dal sepolcro e « quelle parole parvero loro come un vaneggiamento » ( ).
nota
(558) Cf .
Quando Gesù si manifesta agli Undici la sera di pasqua, li rimprovera « per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risuscitato » ( ).
  644 Anche messi davanti alla realtà di Gesù risuscitato, i discepoli dubitano ancora,
nota
(559) Cf .
tanto la cosa appare loro impossibile: credono di vedere un fantasma.
nota
(560) Cf .
« Per la grande gioia ancora non credevano ed erano stupefatti » ( ). Tommaso conobbe la medesima prova del dubbio
nota
(561) Cf .
e, quando vi fu l’ultima apparizione in Galilea riferita da Matteo, « alcuni [...] dubitavano » ( ). Per questo l’ipotesi secondo cui la risurrezione sarebbe stata un « prodotto » della fede (o della credulità) degli Apostoli non ha fondamento. Al contrario, la loro fede nella risurrezione è nata – sotto l’azione della grazia divina – dall’esperienza diretta della realtà di Gesù risorto.
Lo stato dell’umanità di Cristo risuscitata
CdA 264-268
CONFRONTAVAI
At 1,221Cor 15,4-8CdA 264-268
CONFRONTAVAI
Lc 22,31-32Lc 24,17Gv 20,19Lc 24,11Mc 16,1113Mc 16,14CdA 264-268
CONFRONTAVAI
Lc 24,38Lc 24,39Lc 24,41Gv 20,24-27Mt 28,17
  645 Gesù risorto stabilisce con i suoi discepoli rapporti diretti, attraverso il contatto
nota
(562) Cf .
e la condivisione del pasto.
nota
(563) Cf .
Li invita a riconoscere da ciò che egli non è un fantasma,
nota
(564) Cf .
ma soprattutto a constatare che il corpo risuscitato con il quale si presenta a loro è il medesimo che è stato martoriato e crocifisso, poiché porta ancora i segni della passione.
nota
(565) Cf .
Questo corpo autentico e reale possiede però al tempo stesso le proprietà nuove di un corpo glorioso; esso non è più situato nello spazio e nel tempo, ma può rendersi presente a suo modo dove e quando vuole,
nota
(566) Cf .
poiché la sua umanità non può più essere trattenuta sulla terra e ormai non appartiene che al dominio divino del Padre.
nota
(567) Cf .
Anche per questa ragione Gesù risorto è sovranamente libero di apparire come vuole: sotto l’aspetto di un giardiniere
nota
(568) Cf .
o « sotto altro aspetto » () diverso da quello che era familiare ai discepoli, e ciò per suscitare la loro fede.
nota
(569) Cf .
CdA 269-271
CONFRONTAVAI
Lc 24,39Gv 20,27Lc 24,3041-43Gv 21,913-15Lc 24,39Lc 24,40Gv 20,2027Mt 28,916-17Lc 24,1536Gv 20,14192621,4Gv 20,17Gv 20,14-15Mc 16,12Gv 20,141621,47
  646 La risurrezione di Cristo non fu un ritorno alla vita terrena, come lo fu per le risurrezioni che egli aveva compiute prima della pasqua: quelle della figlia di Giairo, del giovane di Naim, di Lazzaro. Questi fatti erano avvenimenti miracolosi, ma le persone miracolate ritrovavano, per il potere di Gesù, una vita terrena « ordinaria ». Ad un certo momento esse sarebbero morte di nuovo. La risurrezione di Cristo è essenzialmente diversa. Nel suo corpo risuscitato egli passa dallo stato di morte ad un’altra vita al di là del tempo e dello spazio. Il corpo di Gesù è, nella risurrezione, colmato della potenza dello Spirito Santo; partecipa alla vita divina nello stato della sua gloria, sì che san Paolo può dire di Cristo che egli è l’uomo celeste.
nota
(570) Cf .
La risurrezione come evento trascendente
CCC 934,CCC 549
CdA 269-271
CONFRONTAVAI
1Cor 15,35-50
  647 « O notte beata – canta l’« Exultet » di Pasqua –, tu solo hai meritato di conoscere il tempo e l’ora in cui Cristo è risorto dagli inferi ».
nota
(571) Veglia pasquale, Preconio pasquale (« Exsultet »): Messale Romano (Libreria Editrice Vaticana 1993) p. 167.
Infatti, nessuno è stato testimone oculare dell’avvenimento stesso della risurrezione e nessun Evangelista lo descrive. Nessuno ha potuto dire come essa sia avvenuta fisicamente. Ancor meno fu percettibile ai sensi la sua essenza più intima, il passaggio ad un’altra vita. Avvenimento storico constatabile attraverso il segno del sepolcro vuoto e la realtà degli incontri degli Apostoli con Cristo risorto, la risurrezione resta non di meno, in ciò in cui trascende e supera la storia, nel cuore del mistero della fede. Per questo motivo Cristo risorto non si manifesta al mondo, ma ai suoi discepoli,
nota
(572) Cf .
« a quelli che erano saliti con lui dalla Galilea a Gerusalemme », i quali « ora sono i suoi testimoni davanti al popolo » ().
CdA 269-271
CONFRONTAVAI
Gv 14,22At 13,31

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