Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
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II. L’incarnazione
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461 Riprendendo l’espressione di san Giovanni (« Il Verbo si fece carne »: ), la Chiesa chiama « incarnazione » il fatto che il Figlio di Dio abbia assunto una natura umana per realizzare in essa la nostra salvezza. La Chiesa canta il mistero dell’incarnazione in un inno riportato da san Paolo:
« Abbiate in voi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù, il quale, pur essendo di natura divina, non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini; apparso in forma umana, umiliò se stesso facendosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce » (
).
(86) Cf
Cantico dei Primi Vespri della Domenica
:
Liturgia delle Ore
, v. 1, p. 651, 739, 834, e 930; v. 2, p. 988, 1089, 1200 e 1300; v. 3, p. 665, 789, 920 e 1.48; v. 4, p. 603, 727, 858 e 986 (Libreria Editrice Vaticana 1981-1988).
« Per questo, entrando nel mondo, Cristo dice: "Tu non hai voluto né sacrificio né offerta, un corpo invece mi hai preparato. Non hai gradito né olocausti né sacrifici per il peccato. Allora ho detto: Ecco, io vengo... per fare la tua volontà" » (
citando
).
| Gv 1,14Fil 2,5-8Eb 10,5-7Sal 40,7-9 LXX |
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463 La fede nella reale incarnazione del Figlio di Dio è il segno distintivo della fede cristiana: « Da questo potete riconoscere lo spirito di Dio: ogni spirito che riconosce che Gesù Cristo è venuto nella carne, è da Dio » (). È la gioiosa convinzione della Chiesa fin dal suo inizio, allorché canta « il grande mistero della pietà »: « Egli si manifestò nella carne » ().
| 1Gv 4,21Tm 3,16 |


