INDICE
CAPITOLO SECONDO: CREDO IN GESÙ CRISTO, UNICO FIGLIO DI DIO
- CREDO IN GESÙ CRISTO, UNICO FIGLIO DI DIO
- ARTICOLO 2: « E IN GESÙ CRISTO SUO UNICO FIGLIO, NOSTRO SIGNORE »
- ARTICOLO 3: GESÙ CRISTO « FU CONCEPITO DI SPIRITO SANTO, NACQUE DA MARIA VERGINE »
- ARTICOLO 4: GESÙ CRISTO « PATÌ SOTTO PONZIO PILATO, FU CROCIFISSO, MORÌ E FU SEPOLTO »
- ARTICOLO 5: GESÙ CRISTO « DISCESE AGLI INFERI, IL TERZO GIORNO RISUSCITÒ DA MORTE »
- ARTICOLO 6: GESÙ « SALÌ AL CIELO, SIEDE ALLA DESTRA DI DIO PADRE ONNIPOTENTE »
- ARTICOLO 7: « DI LÀ VERRÀ A GIUDICARE I VIVI E I MORTI »
Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
Credo in Gesù Cristo, unico Figlio di Dio
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Capitolo secondo
CREDO IN GESU CRISTO
UNICO FIGLIO DI DIO
La Buona Novella: Dio ha mandato il suo Figlio
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422 « Ma quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la Legge, per riscattare coloro che erano sotto la Legge, perché ricevessimo l’adozione a figli » (). Ecco la Buona Novella riguardante Gesù Cristo, Figlio di Dio:
(1)
Cf
.
(2)
Cf
.
(3)
Cf
.
(4)
Cf
.
423 Noi crediamo e professiamo che Gesù di Nazaret, nato ebreo da una figlia d’Israele, a Betlemme, al tempo del re Erode il Grande e dell’imperatore Cesare Augusto, di mestiere carpentiere, morto crocifisso a Gerusalemme, sotto il procuratore Ponzio Pilato, mentre regnava l’imperatore Tiberio, è il Figlio eterno di Dio fatto uomo, il quale è « venuto da Dio » (), « disceso dal cielo » (; ), venuto nella carne;
(5)
Cf
.
| CdA 316-323 CONFRONTAVAI Gal 4,4-5Mc 1,1Lc 1,68Lc 1,55Mc 1,11CdA 297-300 CONFRONTAVAI CdA 316-323 CONFRONTAVAI Gv 13,3Gv 3,136,331Gv 4,2Gv 1,1416 |
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424 Mossi dalla grazia dello Spirito Santo e attirati dal Padre, noi, riguardo a Gesù, crediamo e confessiamo: « Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente » (). Sulla roccia di questa fede, confessata da san Pietro, Cristo ha fondato la sua Chiesa.
(6)
Cf
;
San Leone Magno,
Sermo
4, 3: CCL 88, 19-20 (PL 54, 151);
Sermo
51, 1: CCL 88A, 296-297 (PL 54, 309);
Sermo
62, 2: CCL 88A, 377-378 (PL 54, 350-351);
Sermo
83, 3: CCL 88A, 521-522 (PL 54, 432).
« Annunziare... le imperscrutabili ricchezze di Cristo » ()
| CdA 316-323 CONFRONTAVAI Mt 16,16Mt 16,18Ef 3,8 |
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425 La trasmissione della fede cristiana è innanzi tutto l’annunzio di Gesù Cristo, allo scopo di condurre alla fede in lui. Fin dall’inizio, i primi discepoli sono stati presi dal desiderio ardente di annunziare Cristo: « Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato » (). Essi invitano gli uomini di tutti i tempi ad entrare nella gioia della loro comunione con Cristo:
« Ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita (poiché la vita si è fatta visibile, noi l’abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi), quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta » (
).
Al centro della catechesi: Cristo
| At 4,201Gv 1,1-4 |
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426 « Al centro della catechesi noi troviamo essenzialmente una persona: quella di Gesù di Nazaret, unigenito del Padre [...]; il quale ha sofferto ed è morto per noi e ora, risorto, vive per sempre con noi. [...] Catechizzare [...] è, dunque, svelare nella persona di Cristo l’intero disegno di Dio [...]. È cercare di comprendere il significato dei gesti e delle parole di Cristo, dei segni da lui operati ».
(7)
Giovanni Paolo II,
Esort. ap.
Catechesi tradendae
, 5: AAS 71 (1979) 1280-1281.
(8)
Giovanni Paolo II,
Esort. ap.
Catechesi tradendae
, 5: AAS 71 (1979) 1281.
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427 « Nella catechesi è Cristo, Verbo incarnato e Figlio di Dio, che viene insegnato, e tutto il resto lo è in riferimento a lui; solo Cristo insegna, mentre ogni altro lo fa nella misura in cui è il suo portavoce, consentendo a Cristo di insegnare per bocca sua. [...] Ogni catechista dovrebbe poter applicare a se stesso la misteriosa parola di Gesù: "La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato" () ».
(9)
Giovanni Paolo II,
Esort. ap.
Catechesi tradendae
, 6: AAS 71 (1979) 1281-1282.
428 Colui che è chiamato a « insegnare Cristo » deve dunque cercare innanzi tutto quel guadagno che è la « sublimità della conoscenza di Cristo »; bisogna accettare di perdere tutto, « al fine di guadagnare Cristo e di essere trovato in lui », e di « conoscere lui, la potenza della sua risurrezione, la partecipazione alle sue sofferenze, diventandogli conforme nella morte con la speranza di giungere alla risurrezione dai morti » ().
| Gv 7,16Fil 3,8-11 |
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429 Da questa amorosa conoscenza di Cristo nasce irresistibile il desiderio di annunziare, di « evangelizzare », e di condurre altri al « sì » della fede in Gesù Cristo. Nello stesso tempo si fa anche sentire il bisogno di conoscere sempre meglio questa fede. A tal fine, seguendo l’ordine del Simbolo della fede, saranno innanzi tutto presentati i principali titoli di Gesù: Cristo, Figlio di Dio, Signore (articolo 2). Il Simbolo successivamente confessa i principali misteri della vita di Cristo: quelli della sua incarnazione (articolo 3), quelli della sua pasqua (articoli 4 e 5), infine quelli della sua glorificazione (articoli 6 e 7).
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