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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

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IV. « Tu non l'hai abbandonato in potere della morte »


IV. « Tu non l’hai abbandonato in potere della morte »
  410 Dopo la caduta, l’uomo non è stato abbandonato da Dio. Al contrario, Dio lo chiama,
nota
(546) Cf .
e gli predice in modo misterioso che il male sarà vinto e che l’uomo sarà sollevato dalla caduta.
nota
(547) Cf .
Questo passo della Genesi è stato chiamato « protovangelo », poiché è il primo annunzio del Messia redentore, di una lotta tra il serpente e la Donna e della vittoria finale di un discendente di lei.
Gen 3,9Gen 3,15
  411 La Tradizione cristiana vede in questo passo un annunzio del « nuovo Adamo »,
nota
(548) Cf .
che, con la sua obbedienza « fino alla morte di croce » (), ripara sovrabbondantemente la disobbedienza di Adamo.
nota
(549) Cf .
Inoltre, numerosi Padri e dottori della Chiesa vedono nella Donna annunziata nel « protovangelo » la Madre di Cristo, Maria, come « nuova Eva ». Ella è stata colei che, per prima e in una maniera unica, ha beneficiato della vittoria sul peccato riportata da Cristo: è stata preservata da ogni macchia di peccato originale
nota
(550) Cf Pio IX, Bolla Ineffabilis Deus: DS 2803.
e, durante tutta la sua vita terrena, per una speciale grazia di Dio, non ha commesso alcun peccato.
nota
(551) Cf Concilio di Trento, Sess. 6a, Decretum de iustificatione, canone 23: DS 1573.
1Cor 15,21-2245Fil 2,8Rm 5,19-20
  412 Ma perché Dio non ha impedito al primo uomo di peccare? San Leone Magno risponde: « L’ineffabile grazia di Cristo ci ha dato beni migliori di quelli di cui l’invidia del demonio ci aveva privati ».
nota
(552) San Leone Magno, Sermo 73, 4: CCL 88A, 453 (PL 54, 151).
E san Tommaso d’Aquino: « Nulla si oppone al fatto che la natura umana sia stata destinata ad un fine più alto dopo il peccato. Dio permette, infatti, che ci siano i mali per trarre da essi un bene più grande. Da qui il detto di san Paolo: "Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia" (). Perciò nella benedizione del cero pasquale si dice: "O felice colpa, che ha meritato un tale e così grande Redentore!" ».
nota
(553) San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, III, q. 1, a. 3, ad 3: Ed. Leon. 11, 14; le parole qui riportate da san Tommaso vengono cantate nel preconio pasquale dell’« Exsultet ».
Rm 5,20

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