Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
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VI. Verità, bellezza e arte sacra
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2500 La pratica del bene si accompagna ad un piacere spirituale gratuito e alla bellezza morale. Allo stesso modo, la verità è congiunta alla gioia e allo splendore della bellezza spirituale. La verità è bella per se stessa. All’uomo, dotato d’intelligenza, è necessaria la verità della parola, espressione razionale della conoscenza della realtà creata ed increata; ma la verità può anche trovare altre forme di espressione umana, complementari, soprattutto quando si tratta di evocare ciò che essa comporta di indicibile, le profondità del cuore umano, le elevazioni dell’anima, il mistero di Dio. Ancora prima di rivelarsi all’uomo mediante parole di verità, Dio si rivela a lui per mezzo del linguaggio universale della creazione, opera della sua Parola, della sua Sapienza: dall’ordine e dall’armonia del cosmo, che sia il bambino sia lo scienziato sanno scoprire, « dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l’autore » (), « perché li ha creati lo stesso autore della bellezza » ().
« La Sapienza è un’emanazione della potenza di Dio, un effluvio genuino della gloria dell’Onnipotente, per questo nulla di contaminato in essa si infiltra. È un riflesso della luce perenne, uno specchio senza macchia dell’attività di Dio e un’immagine della sua bontà » (
). « Essa in realtà è più bella del sole e supera ogni costellazione di astri; paragonata alla luce, risulta superiore; a questa, infatti, succede la notte, ma contro la Sapienza la malvagità non può prevalere » (
). « Mi sono innamorato della sua bellezza » (
).
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1158-1163 CONFRONTAVAI Sap 13,5Sap 13,3Sap 7,25-26Sap 7,29-30Sap 8,2 |
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2501 « Creato ad immagine di Dio »,
(382) Cf . (383) Cf . (384) Cf Pio XII, Messaggio radiofonico (24 dicembre 1955): AAS 48 (1956) 26-41; Id., Messaggio radiofonico ai membri della società dei giovani operai cristiani (J.O.C.) (3 settembre 1950): AAS 42 (1950) 639-642. | CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1158-1163 CONFRONTAVAI Gen 1,26Sap 7,17 |
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2502 L’arte sacra è vera e bella quando, nella sua forma, corrisponde alla vocazione che le è propria: evocare e glorificare, nella fede e nella adorazione, il mistero trascendente di Dio, bellezza eccelsa di verità e di amore, apparsa in Cristo « irradiazione della sua gloria e impronta della sua sostanza » (), nel quale « abita corporalmente tutta la pienezza della divinità » (), bellezza spirituale riflessa nella santissima Vergine Maria, negli angeli e nei santi. L’autentica arte sacra conduce l’uomo all’adorazione, alla preghiera e all’amore di Dio Creatore e Salvatore, Santo e Santificatore.
2503
Per questo i Vescovi, personalmente o per mezzo di delegati, devono prendersi cura di promuovere l’arte sacra, antica e moderna, in tutte le sue forme, e di tenere lontano, con il medesimo zelo, dalla liturgia e dagli edifici del culto, tutto ciò che non è conforme alla verità della fede e all’autentica bellezza dell’arte sacra.
(385) Cf
Concilio Vaticano II,
Cost.
Sacrosanctum Concilium
, 122-127: AAS 56 (1964) 130-132.
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1158-1163 CONFRONTAVAI Eb 1,3Col 2,9CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1158-1163 CONFRONTAVAI |


