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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

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VI. L'amore per i poveri


VI. L’amore per i poveri
CCC 2544
  2443 Dio benedice coloro che soccorrono i poveri e disapprova coloro che se ne disinteressano: « Da’ a chi ti domanda e a chi desidera da te un prestito non volgere le spalle » (). « Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date » (). Gesù Cristo riconoscerà i suoi eletti proprio da quanto avranno fatto per i poveri.
nota
(328) Cf .
Allorché « ai poveri è predicata la buona novella » (),
nota
(329) Cf .
è segno che Cristo è presente.
CdA 880-891
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CdA 1088-1089
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Mt 5,42Mt 10,8Mt 25,31-36Mt 11,5Lc 4,18
  2444 « L’amore della Chiesa per i poveri [...] appartiene alla sua costante tradizione ».
nota
(330) Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 57: AAS 83 (1991) 862-863.
Si ispira al Vangelo delle beatitudini,
nota
(331) Cf .
alla povertà di Gesù
nota
(332) Cf .
e alla sua attenzione per i poveri.
nota
(333) Cf .
L’amore per i poveri è anche una delle motivazioni del dovere di lavorare per far parte dei beni a chi si trova in necessità.
nota
(334) Cf .
Tale amore per i poveri non riguarda soltanto la povertà materiale, ma anche le numerose forme di povertà culturale e religiosa.
nota
(335) Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 57: AAS 83 (1991) 863.
CdA 880-891
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CdA 1088-1089
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Lc 6,20-22Mt 8,20Mc 12,41-44Ef 4,28
  2445 L’amore per i poveri è inconciliabile con lo smodato amore per le ricchezze o con il loro uso egoistico:
« E ora a voi, ricchi: piangete e gridate per le sciagure che vi sovrastano! Le vostre ricchezze sono imputridite, le vostre vesti sono state divorate dalle tarme; il vostro oro e il vostro argento sono consumati dalla ruggine, la loro ruggine si leverà a testimonianza contro di voi e divorerà le vostre carni come un fuoco. Avete accumulato tesori per gli ultimi giorni! Ecco, il salario da voi defraudato ai lavoratori che hanno mietuto le vostre terre grida; e le proteste dei mietitori sono giunte alle orecchie del Signore degli eserciti. Avete gozzovigliato sulla terra e vi siete saziati di piaceri, vi siete ingrassati per il giorno della strage. Avete condannato e ucciso il giusto ed egli non può opporre resistenza » ( ).
CdA 880-891
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CdA 1088-1089
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Gc 5,1-6
  2446 San Giovanni Crisostomo lo ricorda con forza: « Non condividere con i poveri i propri beni è defraudarli e togliere loro la vita. [...] Non sono nostri i beni che possediamo: sono dei poveri ».
nota
(336) San Giovanni Crisostomo, In Lazarum, concio 2, 6: PG 48, 992.
« Siano anzitutto adempiuti gli obblighi di giustizia perché non si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia »:
nota
(337)Concilio Vaticano II, Decr. Apostolicam actuositatem, 8: AAS 58 (1966) 845.
« Quando doniamo ai poveri le cose indispensabili, non facciamo loro delle elargizioni personali, ma rendiamo loro ciò che è loro. Più che compiere un atto di carità, adempiamo un dovere di giustizia ».
nota
(338) San Gregorio Magno, Regula pastoralis, 3, 21, 45: SC 382, 394 (PL 77, 87).
CdA 880-891
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CdA 1088-1089
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  2447 Le opere di misericordia sono azioni caritatevoli con le quali soccorriamo il nostro prossimo nelle sue necessità corporali e spirituali.
nota
(339) Cf .
Istruire, consigliare, consolare, confortare sono opere di misericordia spirituale, come pure perdonare e sopportare con pazienza. Le opere di misericordia corporale consistono segnatamente nel dare da mangiare a chi ha fame, nell’ospitare i senza tetto, nel vestire chi ha bisogno di indumenti, nel visitare gli ammalati e i prigionieri, nel seppellire i morti.
nota
(340) Cf .
Tra queste opere, fare l’elemosina ai poveri
nota
(341) Cf .
è una delle principali testimonianze della carità fraterna: è pure una pratica di giustizia che piace a Dio:
nota
(342) Cf .
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CdA 1088-1089
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Is 58,6-7Eb 13,3Mt 25,31-46Tb 4,5-11Sir 17,18Mt 6,2-4
« Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare faccia altrettanto » ( ). « Piuttosto date in elemosina quel che c’è dentro, e tutto sarà puro per voi » ( ). « Se un fratello o una sorella sono senza vestiti e sprovvisti del cibo quotidiano e uno di voi dice loro: "Andatevene in pace, riscaldatevi e saziatevi", ma non date loro il necessario per il corpo, che giova? » ( ).
nota
(343) Cf .
Lc 3,11Lc 11,41Gc 2,15-161Gv 3,17
  2448 « Nelle sue molteplici forme – spogliamento materiale, ingiusta oppressione, malattie fisiche e psichiche, e infine la morte – la miseria umana è il segno evidente della naturale condizione di debolezza, in cui l’uomo si trova dopo il primo peccato, e il segno del suo bisogno di salvezza. È per questo che la miseria dell’uomo ha attirato la compassione di Cristo Salvatore, il quale ha voluto prenderla su di sé, e identificarsi con "i più piccoli tra i fratelli" (.). È pure per questo che gli oppressi dalla miseria sono oggetto di un amore di preferenza da parte della Chiesa, la quale, fin dalle origini, malgrado l’infedeltà di molti dei suoi membri, non ha cessato di impegnarsi a sollevarli, a difenderli e a liberarli. Ciò ha fatto con innumerevoli opere di beneficenza, che rimangono sempre e dappertutto indispensabili ».
nota
(344) Congregazione per la Dottrina della Fede, Istr. Libertatis conscientia, 68: AAS 79 (1987) 583.
CdA 880-891
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CdA 1088-1089
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CdA 1128-1130
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Mt 25,4045
  2449 Fin dall’Antico Testamento tutte le varie disposizioni giuridiche (anno di remissione, divieto di prestare denaro a interesse e di trattenere un pegno, obbligo di dare la decima, di pagare ogni giorno il salario ai lavoratori giornalieri, diritto di racimolare e spigolare) sono in consonanza con l’esortazione del Deuteronomio: « I bisognosi non mancheranno mai nel paese; perciò io ti do questo comando e ti dico: Apri generosamente la mano al tuo fratello povero e bisognoso nel tuo paese » (). Gesù fa sua questa parola: « I poveri infatti li avete sempre con voi, ma non sempre avete me » (). Non vanifica con ciò la parola veemente degli antichi profeti: comprano « con denaro gli indigenti e il povero per un paio di sandali... » (), ma ci invita a riconoscere la sua presenza nei poveri che sono suoi fratelli:
nota
(345) Cf .
CdA 880-891
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CdA 1088-1089
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Dt 15,11Gv 12,8Am 8,6Mt 25,40
Il giorno in cui sua madre la rimproverò di accogliere in casa poveri e infermi, santa Rosa da Lima senza esitare le disse: « Quando serviamo i poveri e i malati, serviamo Gesù. Non dobbiamo lasciar mancare l’aiuto al nostro prossimo, perché nei nostri fratelli serviamo Gesù ».
nota
(346) P. Hansen, Vita mirabilis [...] venerabilis sororis Rosae de sancta Maria Limensis (Roma 1664) p. 200.

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