Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
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II. Il giorno del Signore
« Questo è il giorno fatto dal Signore: rallegriamoci ed esultiamo in esso » (
).
Il giorno della risurrezione: la nuova creazione
| Sal 118,24 |
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2174 Gesù è risorto dai morti « il primo giorno della settimana » ().
(111) Cf . (112) Cf .
« Ci raduniamo tutti insieme nel giorno del sole, poiché questo è il primo giorno [dopo il sabato ebraico, ma anche il primo giorno] nel quale Dio, trasformate le tenebre e la materia, creò il mondo; sempre in questo giorno Gesù Cristo, nostro Salvatore, risuscitò dai morti ».
(113)
San Giustino,
Apologia,
1, 67: CA 1, 188 (PG 6, 429-432).
La domenica – compimento del sabato
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI Mc 16,2Mt 28,1Lc 24,1Gv 20,1Mc 16,1Mt 28,1 |
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2175 La domenica si distingue nettamente dal sabato al quale, ogni settimana, cronologicamente succede, e del quale, per i cristiani, sostituisce la prescrizione rituale. Porta a compimento, nella pasqua di Cristo, la verità spirituale del sabato ebraico ed annuncia il riposo eterno dell’uomo in Dio. Infatti, il culto della Legge preparava il mistero di Cristo, e ciò che vi si compiva prefigurava qualche aspetto relativo a Cristo:
(114) Cf .
« Coloro che vivevano nell’antico ordine di cose si sono rivolti alla nuova speranza, non più guardando al sabato, ma vivendo secondo la domenica, giorno in cui è sorta la nostra vita, per la grazia del Signore e per la sua morte ».
(115)
Sant’Ignazio di Antiochia,
Epistula ad Magnesios,
9, 1: SC 10bis, 88 (Funk 1, 236-238).
2176 La celebrazione della domenica attua la prescrizione morale naturalmente iscritta nel cuore dell’uomo « di rendere a Dio un culto esteriore, visibile, pubblico e regolare nel ricordo della sua benevolenza universale verso gli uomini ».
(116)San Tommaso d’Aquino, Summa theologiae, II-II, q. 122, a. 4, c: Ed. Leon. 9, 478.
L’Eucaristia domenicale
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI 1Cor 10,11CdA 880-891 CONFRONTAVAI |
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2177 La celebrazione domenicale del giorno e dell’Eucaristia del Signore sta al centro della vita della Chiesa. « Il giorno di domenica in cui si celebra il mistero pasquale, per la Tradizione apostolica deve essere osservato in tutta la Chiesa come il primordiale giorno festivo di precetto ».
(117) 6 CIC canone 1246, § 1. | CdA 880-891 CONFRONTAVAI |
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« Ugualmente devono essere osservati i giorni del Natale del Signore nostro Gesù Cristo, dell’Epifania, dell’Ascensione e del santissimo Corpo e Sangue di Cristo, della santa Madre di Dio Maria, della sua Immacolata Concezione e Assunzione, di san Giuseppe, dei santi Apostoli Pietro e Paolo, e infine di tutti i Santi ».
(118) 6 CIC canone 1246, § 1.
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2178 Questa pratica dell’assemblea cristiana risale agli inizi dell’età apostolica.
(119) 6 Cf .
La Tradizione conserva il ricordo di una esortazione sempre attuale: « Affrettarsi verso la chiesa, avvicinarsi al Signore e confessare i propri peccati, pentirsi durante la preghiera [...]. Assistere alla santa e divina liturgia, terminare la propria preghiera e non uscirne prima del congedo. [...] L’abbiamo spesso ripetuto: questo giorno vi è concesso per la preghiera e il riposo. È il giorno fatto dal Signore. In esso rallegriamoci ed esultiamo ».
(120) 6
Pseudo-Eusebio Alessandrino,
Sermo de die Dominica
: PG 861, 416 e 421.
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI At 2,42-461Cor 11,17Eb 10,25 |
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2179 « La parrocchia è una determinata comunità di fedeli che viene costituita stabilmente nell’ambito di una Chiesa particolare e la cui cura pastorale è affidata, sotto l’autorità del Vescovo diocesano, ad un parroco quale suo proprio pastore ».
(121) 6 CIC canone 515, § 1. (122) Cf Giovanni Paolo II, Esort. ap. Christifideles laici, 26: AAS 81 (1989) 437-440.
« Tu non puoi pregare in casa come in chiesa, dove c’è il popolo di Dio raccolto, dove il grido è elevato a Dio con un cuore solo. [...] Là c’è qualcosa di più, l’unisono degli spiriti, l’accordo delle anime, il legame della carità, le preghiere dei sacerdoti ».
(123)
San Giovanni Crisostomo,
De incomprehensibili Dei natura seu contra Anomoeos,
3, 6: SC 28bis, 218 (PL 48, 725).
L’obbligo della domenica
| CdA 458 CONFRONTAVAI CdA 880-891 CONFRONTAVAI |
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2180 Il precetto della Chiesa definisce e precisa la Legge del Signore: « La domenica e le altre feste di precetto i fedeli sono tenuti all’obbligo di partecipare alla Messa ».
(124) CIC canone 1247. (125) CIC canone 1248, § 1.
2181 L’Eucaristia domenicale fonda e conferma tutto l’agire cristiano. Per questo i fedeli sono tenuti a partecipare all’Eucaristia nei giorni di precetto, a meno che siano giustificati da un serio motivo (per esempio, la malattia, la cura dei lattanti) o ne siano dispensati dal loro parroco.
(126) Cf CIC canone 1245. | CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 880-891 CONFRONTAVAI |
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2182 La partecipazione alla celebrazione comunitaria dell’Eucaristia domenicale è una testimonianza di appartenenza e di fedeltà a Cristo e alla sua Chiesa. In questo modo i fedeli attestano la loro comunione nella fede e nella carità. Essi testimoniano al tempo stesso la santità di Dio e la loro speranza nella salvezza. Si rafforzano vicendevolmente sotto l’assistenza dello Spirito Santo.
2183
« Se per mancanza del ministro sacro o per altra grave causa diventa impossibile la partecipazione alla celebrazione eucaristica, si raccomanda vivamente che i fedeli prendano parte alla liturgia della Parola, se ve n’è qualcuna nella chiesa parrocchiale o in un altro luogo sacro, celebrata secondo le disposizioni del Vescovo diocesano, oppure attendano per un congruo tempo alla preghiera personalmente o in famiglia, o, secondo l’opportunità, in gruppi di famiglie ».
(127) CIC canone 1248, § 2.
Giorno di grazia e di cessazione dal lavoro
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 880-891 CONFRONTAVAI |
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2184 Come Dio « cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro » (), così anche la vita dell’uomo è ritmata dal lavoro e dal riposo. L’istituzione del giorno del Signore contribuisce a dare a tutti la possibilità di godere di sufficiente riposo e tempo libero che permetta loro di curare la vita familiare, culturale, sociale e religiosa.
(128) Cf Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 67: AAS 58 (1966) 1089. | CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1113-1119 CONFRONTAVAI Gen 2,2 |
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2185 Durante la domenica e gli altri giorni festivi di precetto, i fedeli si asterranno dal dedicarsi a lavori o attività che impediscano il culto dovuto a Dio, la letizia propria del giorno del Signore, la pratica delle opere di misericordia e la necessaria distensione della mente e del corpo.
(129) Cf CIC canone 1247.
« L’amore della verità cerca il sacro tempo libero, la necessità dell’amore accetta il giusto lavoro ».
(130)
Sant’Agostino,
De civitate Dei,
19, 19: CSEL 402, 407 (PL 41, 647).
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1113-1119 CONFRONTAVAI |
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2186 È doveroso per i cristiani che dispongono di tempo libero ricordarsi dei loro fratelli che hanno i medesimi bisogni e i medesimi diritti e non possono riposarsi a causa della povertà e della miseria. Dalla pietà cristiana la domenica è tradizionalmente consacrata alle opere di bene e agli umili servizi di cui necessitano i malati, gli infermi, gli anziani. I cristiani santificheranno la domenica anche dando alla loro famiglia e ai loro parenti il tempo e le attenzioni che difficilmente si possono loro accordare negli altri giorni della settimana. La domenica è un tempo propizio per la riflessione, il silenzio, lo studio e la meditazione, che favoriscono la crescita della vita interiore e cristiana.
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1113-1119 CONFRONTAVAI |
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2187
Santificare le domeniche e i giorni di festa esige un serio impegno comune. Ogni cristiano deve evitare di imporre, senza necessità, ad altri ciò che impedirebbe loro di osservare il giorno del Signore. Quando i costumi (sport, ristoranti, ecc.) e le necessità sociali (servizi pubblici, ecc.) richiedono a certuni un lavoro domenicale, ognuno si senta responsabile di riservarsi un tempo sufficiente di libertà. I fedeli avranno cura, con moderazione e carità, di evitare gli eccessi e le violenze cui talvolta danno luogo i divertimenti di massa. Nonostante le rigide esigenze dell’economia, i pubblici poteri vigileranno per assicurare ai cittadini un tempo destinato al riposo e al culto divino. I datori di lavoro hanno un obbligo analogo nei confronti dei loro dipendenti.
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1113-1119 CONFRONTAVAI |
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2188 Nel rispetto della libertà religiosa e del bene comune di tutti, i cristiani devono adoperarsi per far riconoscere dalle leggi le domeniche e i giorni di festa della Chiesa come giorni festivi. Spetta a loro offrire a tutti un esempio pubblico di preghiera, di rispetto e di gioia e difendere le loro tradizioni come un prezioso contributo alla vita spirituale della società umana. Se la legislazione del paese o altri motivi obbligano a lavorare la domenica, questo giorno sia tuttavia vissuto come il giorno della nostra liberazione, che ci fa partecipare alla « adunanza festosa e all’assemblea dei primogeniti iscritti nei cieli » ().
| CdA 880-891 CONFRONTAVAI CdA 1113-1119 CONFRONTAVAI Eb 12,22-23 |


