Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
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III. Il merito
« Nella festosa assemblea dei santi risplende la tua gloria,
e il loro trionfo celebra i doni della tua misericordia ».
(242)
Prefazio dei santi, I
:
Messale Romano
(Libreria Editrice Vaticana 1993) p. 363; cf « Doctor gratiae »,
Sant’Agostino,
Enarratio in Psalmum
102, 7: CCL 40, 1457 (PL 37, 1321).
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2006 Il termine « merito » indica, in generale, la retribuzione dovuta da una comunità o da una società per l’azione di uno dei suoi membri riconosciuta come buona o cattiva, meritevole di ricompensa o di punizione. Il merito è relativo alla virtù della giustizia in conformità al principio dell’eguaglianza che ne è la norma.
| CdA 352-357 CONFRONTAVAI |
| CdA 352-357 CONFRONTAVAI | |
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2008 Il merito dell’uomo presso Dio nella vita cristiana deriva dal fatto che Dio ha liberamente disposto di associare l’uomo all’opera della sua grazia. L’azione paterna di Dio precede con la sua ispirazione, mentre il libero agire dell’uomo viene dopo nella sua collaborazione, così che i meriti delle opere buone devono essere attribuiti innanzi tutto alla grazia di Dio, poi al fedele. Il merito dell’uomo torna, peraltro, anch’esso a Dio, dal momento che le sue buone azioni hanno la loro origine, in Cristo, dalle ispirazioni e dagli aiuti dello Spirito Santo.
| CdA 352-357 CONFRONTAVAI |
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2009 L’adozione filiale, rendendoci partecipi per grazia della natura divina, può conferirci, in conseguenza della giustizia gratuita di Dio, un vero merito. È questo un diritto derivante dalla grazia, il pieno diritto dell’amore, che ci fa « coeredi » di Cristo e degni di conseguire l’eredità promessa della vita eterna.
(243) Cf Concilio di Trento, Sess. 6a, Decretum de iustificatione, c. 16: DS 1546. (244) Cf Concilio di Trento, Sess. 6a, Decretum de iustificatione, c. 16: DS 1548. (245) Sant’Agostino, Sermo 298, 4-5: SPM 1, 98-99 (PL 38, 1367). | CdA 352-357 CONFRONTAVAI |
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2010 Poiché nell’ordine della grazia l’iniziativa appartiene a Dio, nessuno può meritare la grazia prima, quella che sta all’origine della conversione, del perdono e della giustificazione. Sotto la mozione dello Spirito Santo e della carità, possiamo in seguito meritare per noi stessi e per gli altri le grazie utili per la nostra santificazione, per l’aumento della grazia e della carità, come pure per il conseguimento della vita eterna. Gli stessi beni temporali, quali la salute e l’amicizia, possono essere meritati seguendo la sapienza di Dio. Tutte queste grazie e questi beni sono oggetto della preghiera cristiana. Questa provvede al nostro bisogno di grazia per le azioni meritorie.
| CdA 352-357 CONFRONTAVAI |
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2011
La carità di Cristo è in noi la sorgente di tutti i nostri meriti davanti a Dio. La grazia, unendoci a Cristo con un amore attivo, assicura il carattere soprannaturale dei nostri atti e, di conseguenza, il loro merito davanti a Dio e davanti agli uomini. I santi hanno sempre avuto una viva consapevolezza che i loro meriti erano pura grazia:
| CdA 352-357 CONFRONTAVAI |
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« Dopo l’esilio della terra, spero di gioire fruitivamente di te nella Patria; ma non voglio accumulare meriti per il cielo: voglio spendermi per il tuo solo amore [...]. Alla sera di questa vita comparirò davanti a te con le mani vuote; infatti non ti chiedo, o Signore, di tener conto delle mie opere. Tutte le nostre giustizie non sono senza macchie ai tuoi occhi. Voglio perciò rivestirmi della tua giustizia e ricevere dal tuo amore l’eterno possesso di te stesso... ».
(246)
Santa Teresa di Gesù Bambino,
Atto di offerta all’Amore Misericordioso
:
Preghiere: Opere complete
(Libreria Editrice Vaticana 1997) p. 942-943.
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