Catechismo Chiesa Cattolica
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I. La legge morale naturale
I. La legge morale naturale
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1954 L’uomo partecipa alla sapienza e alla bontà del Creatore, che gli conferisce la padronanza dei suoi atti e la capacità di dirigersi verso la verità e il bene. La legge naturale esprime il senso morale originale che permette all’uomo di discernere, per mezzo della ragione, il bene e il male, la verità e la menzogna:
« La legge naturale è iscritta e scolpita nell’anima di tutti i singoli uomini; essa infatti è la ragione umana che impone di agire bene e proibisce il peccato. [...] Questa prescrizione dell’umana ragione, però, non è in grado di avere forza di legge, se non è la voce e l’interprete di una ragione più alta, alla quale il nostro spirito e la nostra libertà devono essere sottomessi ».
(182)
Leone XIII,
Lett. enc.
Libertas praestantissimum
: Leonis XIII Acta 8, 219.
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1955 La Legge divina e naturale
(183) Cf Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 89: AAS 58 (1966) 1111-1112.
« Dove dunque sono iscritte queste regole, se non nel libro di quella luce che si chiama verità? Di qui, dunque, è dettata ogni legge giusta e si trasferisce nel cuore dell’uomo che opera la giustizia, non emigrando in lui, ma quasi imprimendosi in lui, come l’immagine passa dall’anello nella cera, ma senza abbandonare l’anello ».
(184)
Sant’Agostino,
De Trinitate,
14, 15, 21: CCL 50A, 451 (PL 42, 1052).
La legge naturale « altro non è che la luce dell’intelligenza infusa in noi da Dio. Grazie ad essa conosciamo ciò che si deve compiere e ciò che si deve evitare. Questa luce o questa legge Dio l’ha donata alla creazione ».
(185)
San Tommaso d’Aquino,
In duo praecepta caritatis et in decem Legis praecepta expositio
, c. 1:
Opera omnia
, v. 27 (Parigi 1875) p. 144.
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1956 Presente nel cuore di ogni uomo e stabilita dalla ragione, la legge naturale è universale nei suoi precetti e la sua autorità si estende a tutti gli uomini. Esprime la dignità della persona e pone la base dei suoi diritti e dei suoi doveri fondamentali:
« Certamente esiste una vera legge: è la retta ragione; essa è conforme alla natura, la si trova in tutti gli uomini; è immutabile ed eterna; i suoi precetti chiamano al dovere, i suoi divieti trattengono dall’errore. [...] È un delitto sostituirla con una legge contraria; è proibito non praticarne una sola disposizione; nessuno poi può abrogarla completamente ».
(186)
Marco Tullio Cicerone,
De re publica,
3, 22, 33:
Scripta quae manserunt omnia
, Bibliotheca Teubneriana fasc. 39, ed.
K. Ziegler,
(Leipzig 1969) p. 96.
1957 L’applicazione della legge naturale si diversifica molto; può richiedere un adattamento alla molteplicità delle condizioni di vita, secondo i luoghi, le epoche e le circostanze. Tuttavia, nella diversità delle culture, la legge naturale resta come una regola che lega gli uomini tra loro e ad essi impone, al di là delle inevitabili differenze, principi comuni.
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1958 La legge naturale è immutabile
(187) Cf Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 10: AAS 58 (1966) 1033.
« La tua Legge, Signore, condanna chiaramente il furto, e così la legge scritta nel cuore degli uomini, legge che nemmeno la loro malvagità può cancellare ».
(188)
Sant’Agostino,
Confessiones,
2, 4, 9: CCL 27, 21 (PL 32, 678).
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1959 Opera molto buona del Creatore, la legge naturale fornisce i solidi fondamenti sui quali l’uomo può costruire l’edificio delle regole morali che guideranno le sue scelte. Essa pone anche il fondamento morale indispensabile per edificare la comunità degli uomini. Procura infine il fondamento necessario alla legge civile, la quale ad essa si riallaccia sia con la riflessione che trae le conseguenze dai principi della legge naturale, sia con aggiunte di natura positiva e giuridica.
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1960 I precetti della legge naturale non sono percepiti da tutti con chiarezza ed immediatezza. Nell’attuale situazione, la grazia e la Rivelazione sono necessarie all’uomo peccatore perché le verità religiose e morali possano essere conosciute « da tutti e senza difficoltà, con ferma certezza e senza alcuna mescolanza di errore ».
(189) Concilio Vaticano I, Cost. dogm. Dei Filius, c. 2: DS 3005; Pio XII, Lett. enc. Humani generis: DS 3876. | CdA 803 CONFRONTAVAI CdA 867-879 CONFRONTAVAI |