Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
|
II. Il bene comune
| |
|
1905 In conformità alla natura sociale dell’uomo, il bene di ciascuno è necessariamente in rapporto con il bene comune. Questo non può essere definito che in relazione alla persona umana:
« Non vivete isolati, ripiegandovi su voi stessi, come se già foste confermati nella giustizia; invece riunitevi insieme, per ricercare ciò che giova al bene di tutti ».
(156)
Lettera dello Pseudo Barnaba,
4. 10: SC 172, 100-102 (Funk 1, 48).
1906 Per bene comune si deve intendere « l’insieme di quelle condizioni della vita sociale che permettono ai gruppi, come ai singoli membri, di raggiungere la propria perfezione più pienamente e più speditamente ».
(157) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 26: AAS 58 (1966) 1046; cf Ibid., 74: AAS 58 (1966) 1096. | CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI |
|
1907 In primo luogo, esso suppone il rispetto della persona in quanto tale. In nome del bene comune, i pubblici poteri sono tenuti a rispettare i diritti fondamentali ed inalienabili della persona umana. La società ha il dovere di permettere a ciascuno dei suoi membri di realizzare la propria vocazione. In particolare, il bene comune consiste nelle condizioni d’esercizio delle libertà naturali che sono indispensabili al pieno sviluppo della vocazione umana: tali il diritto « alla possibilità di agire secondo il retto dettato della propria coscienza, alla salvaguardia della vita privata e alla giusta libertà anche in campo religioso ».
(158) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 26: AAS 58 (1966) 1046. | CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI |
|
1908 In secondo luogo, il bene comune richiede il benessere sociale e lo sviluppo del gruppo stesso. Lo sviluppo è la sintesi di tutti i doveri sociali. Certo, spetta all’autorità farsi arbitra, in nome del bene comune, fra i diversi interessi particolari. Essa però deve rendere accessibile a ciascuno ciò di cui ha bisogno per condurre una vita veramente umana: vitto, vestito, salute, lavoro, educazione e cultura, informazione conveniente, diritto a fondare una famiglia, ecc.
(159) Cf Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 26: AAS 58 (1966) 1046. | CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI CdA 1110 CONFRONTAVAI |
| CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI | |
| CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI | |
|
1911 I legami di mutua dipendenza tra gli uomini s’intensificano. A poco a poco si estendono a tutta la terra. L’unità della famiglia umana, la quale riunisce esseri che godono di una eguale dignità naturale, implica un bene comune universale. Questo richiede un’organizzazione della comunità delle nazioni capace di « provvedere ai diversi bisogni degli uomini, tanto nel campo della vita sociale, cui appartengono l’alimentazione, la salute, l’educazione [...], quanto in alcune circostanze particolari che sorgono qua e là, come possono essere [...] la necessità di soccorrere le angustie dei profughi, o anche di aiutare gli emigrati e le loro famiglie ».
(160) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 84: AAS 58 (1966) 1107. | CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI |
|
1912 Il bene comune è sempre orientato verso il progresso delle persone: « Nell’ordinare le cose ci si deve adeguare all’ordine delle persone e non il contrario ».
(161) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 26: AAS 58 (1966) 1047. | CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI |


