Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
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Articolo 2
LA PARTECIPAZIONE ALLA VITA SOCIALE
I. L’autorità
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1897 « La convivenza fra gli esseri umani non può essere ordinata e feconda se in essa non è presente un’autorità legittima che assicuri l’ordine e contribuisca all’attuazione del bene comune in grado sufficiente ».
(146) Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris, 46: AAS 55 (1963) 269. Si chiama « autorità » il titolo in forza del quale persone o istituzioni promulgano leggi e danno ordini a degli uomini e si aspettano obbedienza da parte loro.
1898 Ogni comunità umana ha bisogno di un’autorità che la regga.
(147) Cf Leone XIII, Lett. enc. Diuturnum illud: Leonis XIII Acta 2, 271; Id., Lett. enc. Immortale Dei: Leonis XIII Acta 5, 120. | CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI |
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1899 L’autorità, esigita dall’ordine morale, viene da Dio: « Ciascuno sia sottomesso alle autorità costituite; poiché non c’è autorità se non da Dio e quelle che esistono sono stabilite da Dio. Quindi chi si oppone all’autorità, si oppone all’ordine stabilito da Dio. E quelli che si oppongono si attireranno addosso la condanna » ().
(148) Cf . | CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI Rm 13,1-21Pt 2,13-17 |
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Alla penna del Papa san Clemente di Roma è dovuta la più antica preghiera della Chiesa per l’autorità politica:
(149) Cf già
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« O Signore, dona loro salute, pace, concordia, costanza, affinché possano esercitare, senza ostacolo, il potere sovrano che loro hai conferito. Sei tu, o Signore, re celeste dei secoli, che doni ai figli degli uomini la gloria, l’onore, il potere sulla terra. Perciò dirigi tu, o Signore, le loro decisioni a fare ciò che è bello e che ti è gradito; e così possano esercitare il potere, che tu hai loro conferito, con religiosità, con pace, con clemenza, e siano degni della tua misericordia ».
(150)
San Clemente Romano,
Epistula ad Corinthios,
61, 1-2: SC 167, 198-200 (Funk 1, 178-180).
| 1Tm 2,1-2 |
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1901 Se l’autorità rimanda ad un ordine prestabilito da Dio, « la determinazione dei regimi politici e la designazione dei governanti sono lasciate alla libera decisione dei cittadini ».
(151) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 74: AAS 58 (1966) 1096. La diversità dei regimi politici è moralmente ammissibile, purché essi concorrano al bene legittimo delle comunità che li adottano. I regimi la cui natura è contraria alla legge naturale, all’ordine pubblico e ai fondamentali diritti delle persone, non possono realizzare il bene comune delle nazioni alle quali essi si sono imposti.
| CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI |
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1902 L’autorità non trae da se stessa la propria legittimità morale. Non deve comportarsi dispoticamente, ma operare per il bene comune come « forza morale che si appoggia sulla libertà e sulla coscienza del dovere e del compito assunto »:
(152) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 74: AAS 58 (1966) 1096. | CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI |
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« La legislazione umana non riveste il carattere di legge se non nella misura in cui si conforma alla retta ragione; da ciò è evidente che essa trae la sua forza dalla Legge eterna. Nella misura in cui si allontana dalla ragione, la si deve dichiarare ingiusta, perché non realizza il concetto di legge: è piuttosto una forma di violenza ».
(153)
San Tommaso d’Aquino,
Summa theologiae,
I-II, q. 93, a. 3, ad 2: Ed. Leon. 7, 164.
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1903 L’autorità è esercitata legittimamente soltanto se ricerca il bene comune del gruppo considerato e se, per conseguirlo, usa mezzi moralmente leciti. Se accade che i governanti emanino leggi ingiuste o prendano misure contrarie all’ordine morale, tali disposizioni non sono obbliganti per le coscienze. « In tal caso, anzi, chiaramente l’autorità cessa di essere tale e degenera in sopruso ».
(154) Giovanni XXIII, Lett. enc. Pacem in terris, 51: AAS 55 (1963) 271.
1904 « È preferibile che ogni potere sia bilanciato da altri poteri e da altre sfere di competenza, che lo mantengano nel giusto limite. È, questo, il principio dello "Stato di diritto", nel quale è sovrana la legge, e non la volontà arbitraria degli uomini ».
(155) Giovanni Paolo II, Lett. enc. Centesimus annus, 44: AAS 83 (1991) 848. | CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI CdA 1102-1108 CONFRONTAVAI |


