Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
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IV. Il giudizio erroneo
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1791 Questa ignoranza spesso è imputabile alla responsabilità personale. Ciò avviene « quando l’uomo non si cura di cercare la verità e il bene, e quando la coscienza diventa quasi cieca in seguito all’abitudine del peccato ».
(77) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 16: AAS 58 (1966) 1037. | |
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1792 All’origine delle deviazioni del giudizio nella condotta morale possono esserci la non conoscenza di Cristo e del suo Vangelo, i cattivi esempi dati dagli altri, la schiavitù delle passioni, la pretesa di una malintesa autonomia della coscienza, il rifiuto dell’autorità della Chiesa e del suo insegnamento, la mancanza di conversione e di carità.
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1793 Se - al contrario - l’ignoranza è invincibile, o il giudizio erroneo è senza responsabilità da parte del soggetto morale, il male commesso dalla persona non può esserle imputato. Nondimeno resta un male, una privazione, un disordine. È quindi necessario adoperarsi per correggere la coscienza morale dai suoi errori.
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| 1Tm 1,51Tm 3,92Tm 1,31Pt 3,21At 24,16 | |
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« Quanto più prevale la coscienza retta, tanto più le persone e i gruppi sociali si allontanano dal cieco arbitrio e si sforzano di conformarsi alle norme oggettive della moralità ».
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Concilio Vaticano II,
Cost. past.
Gaudium et spes
, 16: AAS 58 (1966) 1037.
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