Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
II. La celebrazione delle esequie
|
II. La celebrazione delle esequie
1684
Le esequie cristiane sono una celebrazione liturgica della Chiesa. Il ministero della Chiesa in questo caso mira ad esprimere la comunione efficace con il
defunto come pure a rendere partecipe la sua comunità riunita per le esequie e ad annunciarle la vita eterna.
1685
I differenti riti delle esequie esprimono il carattere pasquale della morte cristiana, e rispondono alle situazioni e alle tradizioni delle singole regioni, anche quanto al colore liturgico.
(342) Cf
Concilio Vaticano II,
Cost.
Sacrosanctum Concilium
, 81: AAS 56 (1964) 120.
1686
Il Rito delle esequie della liturgia romana propone tre tipi di celebrazione delle esequie, corrispondenti ai tre luoghi del suo svolgimento (la casa, la chiesa, il cimitero), e secondo l’importanza che vi attribuiscono la famiglia, le consuetudini locali, la cultura e la pietà popolare. Questo svolgimento è del resto comune a tutte le tradizioni liturgiche e comprende quattro momenti principali:
1687
L’accoglienza della comunità. Un saluto di fede apre la celebrazione. I parenti del defunto sono accolti con una parola di « conforto » (nel senso del Nuovo Testamento: la forza dello Spirito Santo nella speranza
(343) Cf
.
1688
La liturgia della Parola, durante le esequie, esige una preparazione tanto più attenta in quanto l’assemblea presente in quel momento può comprendere fedeli poco assidui alla liturgia e amici del defunto che non sono cristiani. L’omelia, in particolare, deve evitare la forma e lo stile di un elogio funebre
(344) Cf
Rito delle esequie
, Esequie degli adulti, 69 (Libreria Editrice Vaticana 1989) p. 73.
| 1Ts 4,18 |
|
1689
Il sacrificio eucaristico. Quando la celebrazione ha luogo in chiesa, l’Eucaristia è il cuore della realtà pasquale della morte cristiana.
(345) Cf
Rito delle esequie
, Premesse, 1 (Libreria Editrice Vaticana 1989) p. 13.
(346) Cf
Rito delle esequie
, Al sepolcro, 89 (Libreria Editrice Vaticana 1989) p. 93.
| |
|
1690
L’addio (« a-Dio ») al defunto è la sua « raccomandazione a Dio » da parte della Chiesa. È « l’ultimo saluto rivolto dalla comunità cristiana a un suo membro, prima che il corpo sia portato alla sepoltura ».
(347)
Rito delle esequie
, Premesse, 10 (Libreria Editrice Vaticana 1989) p. 16.
Con questo saluto finale « si canta per la sua dipartita da questa vita e la sua separazione, ma anche perché esiste una comunione e una riunione. Infatti, morti, non siamo affatto separati gli uni dagli altri, poiché noi tutti percorriamo la medesima strada e ci ritroveremo nel medesimo luogo. Non saremo mai separati, perché vivremo per Cristo, e ora siamo uniti a Cristo, andando incontro a lui [...] saremo tutti insieme in Cristo ».
(348)
San Simeone di Tessalonica,
De ordine sepulturae
, 367: PG 155, 685.
|


