INDICE
ARTICOLO 6: IL SACRAMENTO DELL'ORDINE
- IL SACRAMENTO DELL'ORDINE
- I. PERCHÉ IL NOME DI SACRAMENTO DELL'ORDINE?
- II. IL SACRAMENTO DELL'ORDINE NELL'ECONOMIA DELLA SALVEZZA
- III. I TRE GRADI DEL SACRAMENTO DELL'ORDINE
- IV. LA CELEBRAZIONE DI QUESTO SACRAMENTO
- V. CHI PUÒ CONFERIRE QUESTO SACRAMENTO?
- VI. CHI PUÒ RICEVERE QUESTO SACRAMENTO?
- VII. GLI EFFETTI DEL SACRAMENTO DELL'ORDINE
- IN SINTESI
Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
III. I tre gradi del sacramento dell’Ordine
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1554 « Il ministero ecclesiastico di istituzione divina viene esercitato in diversi ordini da quelli che già anticamente sono chiamati Vescovi, presbiteri, diaconi ».
(169) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 28: AAS 57 (1965) 33-34.
« Tutti rispettino i diaconi come lo stesso Gesù Cristo, e il Vescovo come l’immagine del Padre, e i presbiteri come senato di Dio e come collegio apostolico: senza di loro non c’è Chiesa ».
(170)
Sant’Ignazio di Antiochia,
Epistula ad Trallianos
, 3, 1: SC 10bis, 96 (Funk 1, 244).
L’ordinazione episcopale – pienezza del sacramento dell’Ordine
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1555 « Fra i vari ministeri che fin dai primi tempi si esercitano nella Chiesa, secondo la testimonianza della tradizione, tiene il primo posto l’ufficio di quelli che, costituiti nell’Episcopato, per successione che risale all’origine, possiedono i tralci del seme apostolico ».
(171) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 20: AAS 57 (1965) 23. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1556 Per adempiere alla loro alta missione, « gli Apostoli sono stati arricchiti da Cristo con una speciale effusione dello Spirito Santo discendente su loro, ed essi stessi, con l’imposizione delle mani, hanno trasmesso questo dono dello Spirito ai loro collaboratori, dono che è stato trasmesso fino a noi nella consacrazione episcopale ».
(172) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 21: AAS 57 (1965) 24.
1557 Il Concilio Vaticano II insegna che « con la consacrazione episcopale viene conferita la pienezza del sacramento dell’Ordine, quella cioè che dalla consuetudine liturgica della Chiesa e dalla voce dei santi Padri viene chiamata sommo sacerdozio, vertice ["summa"] del sacro ministero ».
(173) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 21: AAS 57 (1965) 25. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1558 « La consacrazione episcopale conferisce pure, con l’ufficio di santificare, gli uffici di insegnare e di governare [...]. Infatti [...] con l’imposizione delle mani e con le parole della consacrazione la grazia dello Spirito Santo viene conferita e viene impresso un sacro carattere, in maniera che i Vescovi, in modo eminente e visibile, sostengano le parti dello stesso Cristo Maestro, Pastore e Pontefice, e agiscano in sua persona ["in Eius persona agant"] ».
(174) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 21: AAS 57 (1965) 25. (175) Concilio Vaticano II, Decr. Christus Dominus, 2: AAS 58 (1966) 674. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1559 « Uno viene costituito membro del Corpo episcopale in virtù della consacrazione episcopale e mediante la comunione gerarchica col capo del Collegio e con i membri ».
(176) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 22: AAS 57 (1965) 26. (177) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 22: AAS 57 (1965) 26. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1560 Ogni Vescovo ha, quale vicario di Cristo, l’ufficio pastorale della Chiesa particolare che gli è stata affidata, ma nello stesso tempo porta collegialmente con tutti i fratelli nell’Episcopato la sollecitudine per tutte le Chiese: « Se ogni Vescovo è propriamente Pastore soltanto della porzione del gregge affidata alle sue cure, la sua qualità di legittimo successore degli Apostoli, per istituzione divina, lo rende solidalmente responsabile della missione apostolica della Chiesa ».
(178) Pio XII, Lett. enc. Fidei donum: AAS 49 (1957) 237; cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 23: AAS 57 (1965) 27-28; Id., Decr. Christus Dominus, 4: AAS 58 (1966) 674-675; Ibid., 36: AAS 58 (1966) 692; Ibid., 37: AAS 58 (1966) 693; Id., Decr. Ad gentes, 5: AAS 58 (1966) 951-952; Ibid., 6: AAS 58 (1966) 952-953; Ibid., 38: AAS 58 (1966) 984-986. | CdA 529 CONFRONTAVAI CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1561 Quanto è stato detto spiega perché l’Eucaristia celebrata dal Vescovo ha un significato tutto speciale come espressione della Chiesa riunita attorno all’altare sotto la presidenza di colui che rappresenta visibilmente Cristo, Buon Pastore e Capo della sua Chiesa.
(179) Cf Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 41: AAS 56 (1964) 111; Id., Cost. dogm. Lumen gentium, 26: AAS 57 (1965) 31-32.
L’ordinazione dei presbiteri – cooperatori dei Vescovi
1562 « Cristo, consacrato e mandato nel mondo dal Padre, per mezzo dei suoi Apostoli ha reso partecipi della sua consacrazione e della sua missione i loro successori, cioè i Vescovi, i quali hanno legittimamente affidato, secondo diversi gradi, l’ufficio del loro ministero a vari soggetti nella Chiesa ».
(180) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 28: AAS 57 (1965) 33. (181) Concilio Vaticano II, Decr. Presbyterorum ordinis, 2: AAS 58 (1966) 992. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1563 « La funzione dei presbiteri, in quanto strettamente unita all’ordine episcopale, partecipa dell’autorità con la quale Cristo stesso fa crescere, santifica e governa il proprio corpo. Per questo motivo, il sacerdozio dei presbiteri, pur presupponendo i sacramenti dell’iniziazione cristiana, viene conferito da quel particolare sacramento per il quale i presbiteri, in virtù dell’unzione dello Spirito Santo, sono segnati da uno speciale carattere che li configura a Cristo Sacerdote, in modo da poter agire in nome e nella persona di Cristo Capo ».
(182) Concilio Vaticano II, Decr. Presbyterorum ordinis, 2: AAS 58 (1966) 992. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1564 « I presbiteri, pur non possedendo il vertice del sacerdozio e dipendendo dai Vescovi nell’esercizio della loro potestà, sono tuttavia a loro uniti nell’onore sacerdotale e in virtù del sacramento dell’Ordine, a immagine di Cristo, Sommo ed eterno Sacerdote,
(183) Cf . (184) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 28: AAS 57 (1965) 34. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI Eb 5,1-107,249,11-28 |
1565 In virtù del sacramento dell’Ordine i sacerdoti partecipano alla dimensione universale della missione affidata da Cristo agli Apostoli. Il dono spirituale che hanno ricevuto nell’ordinazione non li prepara ad una missione limitata e ristretta, bensì a una vastissima e universale missione di salvezza, « fino agli ultimi confini della terra » (),
(185) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Presbyterorum ordinis, 10: AAS 558 (1966) 1007. (186) Concilio Vaticano II, Decr. Optatam totius, 20: AAS 58 (1966) 726. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI At 1,8 |
1566 Essi « soprattutto esercitano la loro funzione sacra nel culto o assemblea eucaristica, dove, agendo in persona di Cristo, e proclamando il suo mistero, uniscono i voti dei fedeli al sacrificio del loro Capo e nel sacrificio della Messa rendono presente e applicano, fino alla venuta del Signore, l’unico sacrificio del Nuovo Testamento, il sacrificio cioè di Cristo, che una volta per tutte si offre al Padre quale vittima immacolata ».
(187) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 28: AAS 57 (1965) 34. (188) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Presbyterorum ordinis, 2: AAS 58 (1966) 993. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1567 « I presbiteri, saggi collaboratori dell’ordine episcopale e suo aiuto e strumento, chiamati al servizio del popolo di Dio, costituiscono col loro Vescovo un unico presbiterio, sebbene destinato a uffici diversi. Nelle singole comunità locali di fedeli rendono, per così dire, presente il Vescovo, cui sono uniti con animo fiducioso e grande, condividono in parte le sue funzioni e la sua sollecitudine e le esercitano con dedizione quotidiana ».
(189) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 28: AAS 57 (1965) 35. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1568 « I presbiteri, costituiti nell’ordine del presbiterato mediante l’ordinazione, sono tutti tra loro uniti da intima fraternità sacramentale; ma in modo speciale essi formano un unico presbiterio nella diocesi al cui servizio sono assegnati sotto il proprio Vescovo ».
(190) Concilio Vaticano II. Decr. Presbyterorum ordinis, 8: AAS 58 (1966) 1003.
L’ordinazione dei diaconi – « per il servizio »
1569 « In un grado inferiore della gerarchia stanno i diaconi, ai quali sono imposte le mani "non per il sacerdozio, ma per il servizio" ».
(191) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 29: AAS 57 (1965) 36; cf Id., Decr. Christus Dominus, 15: AAS 58 (1966) 679. (192) Cf Sant’Ippolito di Roma, Traditio apostolica, 8: ed. B. Botte (Münster i.W. 1989) p. 22-24. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1570 I diaconi partecipano in una maniera particolare alla missione e alla grazia di Cristo.
(193) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 41: AAS 57 (1965) 46; Id., Decr. Ad gentes, 16: AAS 58 (1966) 967. (194) Cf ; San Policarpo di Smirne, Epistula ad Philippenses, 5, 2: SC 10bis 182 (Funk 1, 300). (195) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 29: AAS 57 (1965) 36; Id., Cost. Sacrosanctum Concilium, 35, 4: AAS 56 (1964) 109; Id., Decr. Ad gentes, 16: AAS 58 (1966) 967. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI Mc 10,45Lc 22,27 |
1571
Dopo il Concilio Vaticano II la Chiesa latina ha ripristinato il diaconato « come un grado proprio e permanente della gerarchia »,
(196)
Concilio Vaticano II,
Cost. dogm.
Lumen gentium
, 29: AAS 57 (1965) 36.
(197)
Concilio Vaticano II,
Decr.
Ad gentes
, 16: AAS 58 (1966) 967.
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