INDICE
ARTICOLO 6: IL SACRAMENTO DELL'ORDINE
- IL SACRAMENTO DELL'ORDINE
- I. PERCHÉ IL NOME DI SACRAMENTO DELL'ORDINE?
- II. IL SACRAMENTO DELL'ORDINE NELL'ECONOMIA DELLA SALVEZZA
- III. I TRE GRADI DEL SACRAMENTO DELL'ORDINE
- IV. LA CELEBRAZIONE DI QUESTO SACRAMENTO
- V. CHI PUÒ CONFERIRE QUESTO SACRAMENTO?
- VI. CHI PUÒ RICEVERE QUESTO SACRAMENTO?
- VII. GLI EFFETTI DEL SACRAMENTO DELL'ORDINE
- IN SINTESI
Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
II. Il sacramento dell’Ordine nell’Economia della salvezza
Il sacerdozio dell’Antica Alleanza
1539 Il popolo eletto fu costituito da Dio come « un regno di sacerdoti e una nazione santa » ().
(143) Cf . (144) Cf . (145) Cf . (146) Cf . (147) Cf . | CdA 719-728 CONFRONTAVAI Es 19,6Is 61,6Nm 1,48-53Gs 13,33Es 29,1-30Lv 8Eb 5,1 |
1540 Istituito per annunciare la parola di Dio
(148) Cf . (149) Cf .
1541 La liturgia della Chiesa vede tuttavia nel sacerdozio di Aronne e nel servizio dei leviti, come pure nell’istituzione dei settanta « Anziani »,
(150) Cf .
« O Dio, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, [...] con la parola di salvezza hai dato norme di vita nella tua Chiesa: tu, dal principio, hai eletto Abramo come padre dei giusti, hai costituito capi e sacerdoti per non lasciare mai senza ministero il tuo santuario... ».
(151)
Pontificale Romano. Ordinazione del Vescovo, dei presbiteri e dei diaconi
, Ordinazione del Vescovo. Preghiera di ordinazione, 52 (Libreria Editrice Vaticana 1992) p. 48.
« Signore, Padre santo, [...] nell’Antica Alleanza presero forma e figura vari uffici istituiti per il servizio liturgico. A Mosè e ad Aronne, da te prescelti per reggere e santificare il tuo popolo, associasti collaboratori che li seguivano nel grado e nella dignità. Nel cammino dell’esodo comunicasti a settanta uomini saggi e prudenti lo spirito di Mosè tuo servo [...]. Tu rendesti partecipi i figli di Aronne della pienezza del loro padre ».
(152)
Pontificale Romano. Ordinazione del Vescovo, dei presbiteri e dei diaconi
, Ordinazione dei presbiteri. Preghiera di ordinazione, 146 (Libreria Editrice Vaticana 1992) pp. 98-99.
« Dio onnipotente, [...] tu hai formato la Chiesa [...]; hai disposto che mediante i tre gradi del ministero da te istituito cresca e si edifichi il nuovo tempio, come in antico scegliesti i figli di Levi a servizio del tabernacolo santo ».
(153)
Pontificale Romano. Ordinazione del Vescovo, dei presbiteri e dei diaconi
, Ordinazione dei diaconi. Preghiera di ordinazione, 230 (Libreria Editrice Vaticana 1992) p. 144.
L’unico sacerdozio di Cristo
| CdA 719-728 CONFRONTAVAI Ml 2,7-9Eb 5,37,2710,1-4CdA 719-728 CONFRONTAVAI Nm 11,24-25CdA 719-728 CONFRONTAVAI CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1544 Tutte le prefigurazioni del sacerdozio dell’Antica Alleanza trovano il loro compimento in Cristo Gesù, « unico [...] mediatore tra Dio e gli uomini » (). Melchisedek, « sacerdote del Dio altissimo » (), è considerato dalla Tradizione cristiana come una prefigurazione del sacerdozio di Cristo, unico « sommo sacerdote alla maniera di Melchisedek » (; ), « santo, innocente, senza macchia » (), il quale « con un’unica oblazione [...] ha reso perfetti per sempre quelli che vengono santificati » (), cioè con l’unico sacrificio della sua croce.
| CdA 719-728 CONFRONTAVAI 1Tm 2,5Gen 14,18Eb 5,106,20Eb 7,26Eb 10,14 |
1545 Il sacrificio redentore di Cristo è unico, compiuto una volta per tutte. Tuttavia è reso presente nel sacrificio eucaristico della Chiesa. Lo stesso vale per l’unico sacerdozio di Cristo: esso è reso presente dal sacerdozio ministeriale senza che venga diminuita l’unicità del sacerdozio di Cristo. « Infatti solo Cristo è il vero Sacerdote, mentre gli altri sono i suoi ministri ».
(154) San Tommaso d’Aquino, Commentarium in epistolam ad Hebraeos, c. 7, lect. 4: Opera omnia, v. 21 (Parigi 1876) p. 647.
Due partecipazioni all’unico sacerdozio di Cristo
| CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1546 Cristo, Sommo Sacerdote e unico mediatore, ha fatto della Chiesa un regno di sacerdoti per il suo Dio e Padre.
(155) Cf . (156) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 10: AAS 57 (1965) 14. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI Ap 1,65,9-101Pt 2,59 |
1547 Il sacerdozio ministeriale o gerarchico dei Vescovi e dei sacerdoti e il sacerdozio comune di tutti i fedeli, anche se « l’uno e l’altro, ognuno a suo proprio modo, partecipano all’unico sacerdozio di Cristo »,
(157) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 10: AAS 57 (1965) 14. (158) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 10: AAS 57 (1965) 14.
In persona di Cristo Capo...
| CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1548 Nel servizio ecclesiale del ministero ordinato è Cristo stesso che è presente alla sua Chiesa in quanto Capo del suo corpo, Pastore del suo gregge, Sommo Sacerdote del sacrificio redentore, Maestro di verità. È ciò che la Chiesa esprime dicendo che il sacerdote, in virtù del sacramento dell’Ordine, agisce « in persona Christi Capitis » – in persona di Cristo Capo:
(159) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 10: AAS 57 (1965) 14; Ibid., 28: AAS 57 (1965) 34; Id., Cost. Sacrosanctum Concilium, 33: AAS 56 (1964) 108; Id., Decr. Christus Dominus, 11: AAS 58 (1966) 677; Id., Decr. Presbyterorum ordinis, 2: AAS 58 (1966) 992; Ibid., 6: AAS 58 (1966) 999.
« È il medesimo Sacerdote, Cristo Gesù, di cui realmente il ministro fa le veci. Costui se, in forza della consacrazione sacerdotale che ha ricevuto, è in verità assimilato al Sommo Sacerdote, gode della potestà di agire con la potenza dello stesso Cristo che rappresenta ("virtute ac persona ipsius Christi") ».
(160)
Pio XII,
Lett. enc.
Mediator Dei
: AAS 14 (1947) 548.
« Cristo è la fonte di ogni sacerdozio: infatti il sacerdote della Legge [antica] era figura di lui, mentre il sacerdote della nuova Legge agisce in persona di lui ».
(161)
San Tommaso d’Aquino,
Summa theologiae
, III, q. 22, a. 4, c: Ed. Leon. 11, 260.
| CdA 518 CONFRONTAVAI CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1549 Attraverso il ministero ordinato, specialmente dei Vescovi e dei sacerdoti, la presenza di Cristo quale Capo della Chiesa è resa visibile in mezzo alla comunità dei credenti.
(162) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 21: AAS 57 (1965) 24. (163) Cf Sant’Ignazio di Antiochia, Epistula ad Trallianos, 3, 1: SC 10bis, 96 (Funk 1, 244); Id., Epistula ad Magnesios, 6, 1: SC 10bis, 84 (Funk 1, 234). | CdA 518 CONFRONTAVAI CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1550 Questa presenza di Cristo nel ministro non deve essere intesa come se costui fosse premunito contro ogni debolezza umana, lo spirito di dominio, gli errori, persino il peccato. La forza dello Spirito Santo non garantisce nello stesso modo tutti gli atti dei ministri. Mentre nell’amministrazione dei sacramenti viene data questa garanzia, così che neppure il peccato del ministro può impedire il frutto della grazia, esistono molti altri atti in cui l’impronta umana del ministro lascia tracce che non sono sempre segno della fedeltà al Vangelo e che di conseguenza possono nuocere alla fecondità apostolica della Chiesa.
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1551 Questo sacerdozio è ministeriale. « Questo ufficio che il Signore ha affidato ai Pastori del suo popolo è un vero servizio ».
(164) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 24: AAS 57 (1965) 29. (165) Cf . (166) San Giovanni Crisostomo, De sacerdotio, 2, 4: SC 272, 118 (PG 48, 635); cf .
...« a nome di tutta la Chiesa »
1552 Il sacerdozio ministeriale non ha solamente il compito di rappresentare Cristo – Capo della Chiesa – di fronte all’assemblea dei fedeli; esso agisce anche a nome di tutta la Chiesa allorché presenta a Dio la preghiera della Chiesa
(167) Cf Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium, 33: AAS 56 (1964) 108. (168) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 10: AAS 57 (1965) 14. | CdA 719-728 CONFRONTAVAI Mc 10,43-451Pt 5,3Gv 21,15-17CdA 519 CONFRONTAVAI CdA 719-728 CONFRONTAVAI |
1553 « A nome di tutta la Chiesa ». Ciò non significa che i sacerdoti siano i delegati della comunità. La preghiera e l’offerta della Chiesa sono inseparabili dalla preghiera e dall’offerta di Cristo, suo Capo. È sempre il culto di Cristo nella sua Chiesa e per mezzo di essa. È tutta la Chiesa, corpo di Cristo, che prega e si offre, « per ipsum et cum ipso et in ipso » – per lui, con lui e in lui – nell’unità dello Spirito Santo, a Dio Padre. Tutto il corpo, « Caput et membra » – Capo e membra – prega e si offre; per questo coloro che, nel corpo, sono suoi ministri in senso proprio, vengono chiamati ministri non solo di Cristo, ma anche della Chiesa. Proprio perché rappresenta Cristo, il sacerdozio ministeriale può rappresentare la Chiesa.
| CdA 519 CONFRONTAVAI CdA 719-728 CONFRONTAVAI |