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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

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IV. Gli effetti della celebrazione di questo sacramento


IV. Gli effetti della celebrazione di questo sacramento
  1520 Un dono particolare dello Spirito Santo. La grazia fondamentale di questo sacramento è una grazia di conforto, di pace e di coraggio per superare le difficoltà proprie dello stato di malattia grave o della fragilità della vecchiaia. Questa grazia è un dono dello Spirito Santo che rinnova la fiducia e la fede in Dio e fortifica contro le tentazioni del maligno, cioè contro la tentazione di scoraggiamento e di angoscia di fronte alla morte.
nota
(130) Cf .
Questa assistenza del Signore attraverso la forza del suo Spirito vuole portare il malato alla guarigione dell’anima, ma anche a quella del corpo, se tale è la volontà di Dio.
nota
(131) Concilio di Firenze, Decretum pro Armenis: DS 1325.
Inoltre, « se ha commesso peccati, gli saranno perdonati » ().
nota
(132) Cf Concilio di Trento, Sess. 14a, Canones de extrema Unctione, canone 2: DS 1717.
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Eb 2,15Gc 5,15
  1521 L’unione alla passione di Cristo. Per la grazia di questo sacramento il malato riceve la forza e il dono di unirsi più intimamente alla passione di Cristo: egli viene in certo qual modo consacrato per portare frutto mediante la configurazione alla passione un senso nuovo: diviene partecipazione all’opera salvifica di Gesù.redentrice del Salvatore. La sofferenza, conseguenza del peccato originale, riceve
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  1522 Una grazia ecclesiale. I malati che ricevono questo sacramento, unendosi « spontaneamente alla passione e alla morte di Cristo », contribuiscono « al bene del popolo di Dio ».
nota
(133) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 11: AAS 57 (1965) 15.
Celebrando questo sacramento, la Chiesa, nella comunione dei santi, intercede per il bene del malato. E l’infermo, a sua volta, per la grazia di questo sacramento, contribuisce alla santificazione della Chiesa e al bene di tutti gli uomini per i quali la Chiesa soffre e si offre, per mezzo di Cristo, a Dio Padre.
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  1523 Una preparazione all’ultimo passaggio. Se il sacramento dell’Unzione degli infermi è conferito a tutti coloro che soffrono di malattie e di infermità gravi, a maggior ragione è dato a coloro che stanno per uscire da questa vita (« in exitu vitae constituti »),
nota
(134) Concilio di Trento, Sess. 14a, Doctrina de sacramento extremae Unctionis, c. 3: DS 1698.
per cui lo si è anche chiamato « sacramentum exeuntium ».
nota
(135) Ibid.
L’Unzione degli infermi porta a compimento la nostra conformazione alla morte e alla risurrezione di Cristo, iniziata dal Battesimo. Essa completa le sante unzioni che segnano tutta la vita cristiana; quella del Battesimo aveva suggellato in noi la vita nuova; quella della Confermazione ci aveva fortificati per il combattimento di questa vita. Quest’ultima unzione munisce la fine della nostra esistenza terrena come di un solido baluardo in vista delle ultime lotte prima dell’ingresso nella Casa del Padre.
nota
(136) Cf Concilio di Trento, Sess. 14a, Doctrina de sacramento extremae Unctionis, Prooemium: DS 1694.
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