INDICE
ARTICOLO 4: IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA E DELLA RICONCILIAZIONE
- IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA E DELLA RICONCILIAZIONE
- I. COME VIENE CHIAMATO QUESTO SACRAMENTO?
- II. PERCHÉ UN SACRAMENTO DELLA RICONCILIAZIONE DOPO IL BATTESIMO?
- III. LA CONVERSIONE DEI BATTEZZATI
- IV. LA PENITENZA INTERIORE
- V. LE MOLTEPLICI FORME DELLA PENITENZA NELLA VITA CRISTIANA
- VI. IL SACRAMENTO DELLA PENITENZA E DELLA RICONCILIAZIONE
- VII. GLI ATTI DEL PENITENTE
- VIII. IL MINISTRO DI QUESTO SACRAMENTO
- IX. GLI EFFETTI DI QUESTO SACRAMENTO
- X. LE INDULGENZE
- XI. LA CELEBRAZIONE DEL SACRAMENTO DELLA PENITENZA
- IN SINTESI
Catechismo Chiesa Cattolica
LEV Libreria Editrice Vaticana
VI. Il sacramento della Penitenza e della Riconciliazione
VI. Il sacramento della Penitenza e della Riconciliazione
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1440 Il peccato è anzitutto offesa a Dio, rottura della comunione con lui. Nello stesso tempo esso attenta alla comunione con la Chiesa. Per questo motivo la conversione arreca ad un tempo il perdono di Dio e la riconciliazione con la Chiesa, ciò che il sacramento della Penitenza e della Riconciliazione esprime e realizza liturgicamente.
![]() (33) Cf Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 11: AAS 57 (1965) 15.
Dio solo perdona il peccato
| CdA 701-711 CONFRONTAVAI |
1441 Dio solo perdona i peccati.
![]() (34) Cf . ![]() (35) Cf . ![]() (36) Cf . | CdA 701-711 CONFRONTAVAI Mc 2,7Mc 2,10Mc 2,5Lc 7,48Gv 20,21-23 |
1442 Cristo ha voluto che la sua Chiesa sia tutta intera, nella sua preghiera, nella sua vita e nelle sue attività, il segno e lo strumento del perdono e della riconciliazione che egli ci ha acquistato a prezzo del suo sangue. Ha tuttavia affidato l’esercizio del potere di assolvere i peccati al ministero apostolico. A questo è affidato il « ministero della riconciliazione » (). L’Apostolo è inviato « nel nome di Cristo », ed è Dio stesso che, per mezzo di lui, esorta e supplica: « Lasciatevi riconciliare con Dio » ().
Riconciliazione con la Chiesa
| CdA 701-711 CONFRONTAVAI 2Cor 5,182Cor 5,20 |
1443 Durante la sua vita pubblica, Gesù non ha soltanto perdonato i peccati; ha pure manifestato l’effetto di questo perdono: egli ha reintegrato i peccatori perdonati nella comunità del popolo di Dio, dalla quale il peccato li aveva allontanati o persino esclusi. Un segno chiaro di ciò è il fatto che Gesù ammette i peccatori alla sua tavola; più ancora, egli stesso siede alla loro mensa, gesto che esprime in modo sconvolgente il perdono di Dio
![]() (37) Cf . ![]() (38) Cf . | CdA 198 CONFRONTAVAI CdA 701-711 CONFRONTAVAI Lc 15Lc 19,9 |
1444 Rendendo gli Apostoli partecipi del suo proprio potere di perdonare i peccati, il Signore dà loro anche l’autorità di riconciliare i peccatori con la Chiesa. Tale dimensione ecclesiale del loro ministero trova la sua più chiara espressione nella solenne parola di Cristo a Simon Pietro: « A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli, e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli » (). Questo « incarico di legare e di sciogliere, che è stato dato a Pietro, risulta essere stato pure concesso al collegio degli Apostoli, unito col suo capo (cf ; ) ».
![]() (39) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 22: AAS 57 (1965) 26. | CdA 701-711 CONFRONTAVAI Mt 16,19Mt 18,1828,16-20 |
1445 Le parole legare e sciogliere significano: colui che voi escluderete dalla vostra comunione sarà escluso dalla comunione con Dio; colui che voi accoglierete di nuovo nella vostra comunione, Dio lo accoglierà anche nella sua. La riconciliazione con la Chiesa è inseparabile dalla riconciliazione con Dio.
Il sacramento del perdono
| CdA 701-711 CONFRONTAVAI |
1446 Cristo ha istituito il sacramento della Penitenza per tutti i membri peccatori della sua Chiesa, in primo luogo per coloro che, dopo il Battesimo, sono caduti in peccato grave e hanno così perduto la grazia battesimale e inflitto una ferita alla comunione ecclesiale. A costoro il sacramento della Penitenza offre una nuova possibilità di convertirsi e di recuperare la grazia della giustificazione. I Padri della Chiesa presentano questo sacramento come « la seconda tavola [di salvezza] dopo il naufragio della grazia perduta ».
![]() (40) Concilio di Trento, Sess. 6a, Decretum de iustificatione, c. 14: DS 1542; cf Tertulliano, De paenitentia, 4, 2: CCL 1, 326 (PL 1, 1343).
1447 Nel corso dei secoli la forma concreta, secondo la quale la Chiesa ha esercitato questo potere ricevuto dal Signore, ha subito molte variazioni. Durante i primi secoli, la riconciliazione dei cristiani che avevano commesso peccati particolarmente gravi dopo il loro Battesimo (per esempio l’idolatria, l’omicidio o l’adulterio), era legata ad una disciplina molto rigorosa, secondo la quale i penitenti dovevano fare pubblica penitenza per i loro peccati, spesso per lunghi anni, prima di ricevere la riconciliazione. A questo « ordine dei penitenti » (che riguardava soltanto certi peccati gravi) non si era ammessi che raramente e, in talune regioni, una sola volta durante la vita. Nel settimo secolo, ispirati dalla tradizione monastica d’Oriente, i missionari irlandesi portarono nell’Europa continentale la pratica « privata » della penitenza, che non esige il compimento pubblico e prolungato di opere di penitenza prima di ricevere la riconciliazione con la Chiesa. Il sacramento si attua ormai in una maniera più segreta tra il penitente e il sacerdote. Questa nuova pratica prevedeva la possibilità della reiterazione e apriva così la via ad una frequenza regolare di questo sacramento. Essa permetteva di integrare in una sola celebrazione sacramentale il perdono dei peccati gravi e dei peccati veniali. È questa, a grandi linee, la forma di Penitenza che la Chiesa pratica fino ai nostri giorni.
1448 Attraverso i cambiamenti che la disciplina e la celebrazione di questo sacramento hanno conosciuto nel corso dei secoli, si discerne la medesima struttura fondamentale. Essa comporta due elementi ugualmente essenziali: da una parte, gli atti dell’uomo che si converte sotto l’azione dello Spirito Santo: cioè la contrizione, la confessione e la soddisfazione; dall’altra parte, l’azione di Dio attraverso l’intervento della Chiesa. La Chiesa che, mediante il Vescovo e i suoi presbiteri, concede nel nome di Gesù Cristo il perdono dei peccati e stabilisce la modalità della soddisfazione, prega anche per il peccatore e fa penitenza con lui. Così il peccatore viene guarito e ristabilito nella comunione ecclesiale.
| CdA 701-711 CONFRONTAVAI CdA 701-711 CONFRONTAVAI CdA 701-711 CONFRONTAVAI |
1449 La formula di assoluzione in uso nella Chiesa latina esprime gli elementi essenziali di questo sacramento: il Padre delle misericordie è la sorgente di ogni perdono. Egli realizza la riconciliazione dei peccatori mediante la pasqua del suo Figlio e il dono del suo Spirito, attraverso la preghiera e il ministero della Chiesa:
« Dio, Padre di misericordia, che ha riconciliato a sé il mondo nella morte e risurrezione del suo Figlio, e ha effuso lo Spirito Santo per la remissione dei peccati, ti conceda, mediante il ministero della Chiesa, il perdono e la pace. E io ti assolvo dai tuoi peccati nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo ».
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(41)
Rito della Penitenza
, 46. 55 (Libreria Editrice Vaticana 1974) p. 51. 81.
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