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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

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II. I segni e il rito della Confermazione


II. I segni e il rito della Confermazione
  1293 Nel rito di questo sacramento è opportuno considerare il segno dell’unzione e ciò che l’unzione indica e imprime: il sigillo spirituale.
Nel simbolismo biblico e antico, l’unzione presenta una grande ricchezza di significati: l’olio è segno di abbondanza
nota
(105) Cf ; ecc.
e di gioia,
nota
(106) Cf .
purifica (unzione prima e dopo il bagno), rende agile (l’unzione degli atleti e dei lottatori); è segno di guarigione, poiché cura le contusioni e le piaghe
nota
(107) Cf .
e rende luminosi di bellezza, di salute e di forza.
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Dt 11,14Sal 23,5104,15Is 1,6Lc 10,34
  1294 Questi significati dell’unzione con l’olio si ritrovano tutti nella vita sacramentale. L’unzione prima del Battesimo con l’olio dei catecumeni ha il significato di purificare e fortificare; l’unzione degli infermi esprime la guarigione e il conforto. L’unzione con il sacro crisma dopo il Battesimo, nella Confermazione e nell’Ordinazione, è il segno di una consacrazione. Mediante la Confermazione, i cristiani, ossia coloro che sono unti, partecipano maggiormente alla missione di Gesù Cristo e alla pienezza dello Spirito Santo di cui egli è ricolmo, in modo che tutta la loro vita effonda il profumo di Cristo.
nota
(108) Cf .
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2Cor 2,15
  1295 Per mezzo di questa unzione il cresimando riceve « il marchio », il sigillo dello Spirito Santo. Il sigillo è il simbolo della persona,
nota
(109) Cf .
il segno della sua autorità,
nota
(110) Cf .
della sua proprietà su un oggetto
nota
(111) Cf .
– per questo si usava imprimere sui soldati il sigillo del loro capo, come sugli schiavi quello del loro padrone –; esso autentica un atto giuridico
nota
(112) Cf .
o un documento
nota
(113) Cf .
e, in certi casi, lo rende segreto.
nota
(114) Cf .
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Gen 38,18Ct 8,6Gen 41,42Dt 32,341Re 21,8Ger 32,10Is 29,11
  1296 Cristo stesso si dichiara segnato dal sigillo del Padre suo.
nota
(115) Cf .
Anche il cristiano è segnato con un sigillo: « È Dio stesso che ci conferma, insieme a voi, in Cristo, e ci ha conferito l’unzione, ci ha impresso il sigillo e ci ha dato la caparra dello Spirito nei nostri cuori » ().
nota
(116) Cf .
Questo sigillo dello Spirito Santo segna l’appartenenza totale a Cristo, l’essere al suo servizio per sempre, ma anche la promessa della divina protezione nella grande prova escatologica.
nota
(117) Cf .
La celebrazione della Confermazione
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Gv 6,272Cor 1,21-22Ef 1,134,30Ap 7,2-39,4Ez 9,4-6
  1297 La consacrazione del sacro crisma è un momento importante che precede la celebrazione della Confermazione, ma che, in un certo senso, ne fa parte. È il Vescovo che, il Giovedì Santo, durante la Messa crismale, consacra il sacro crisma per tutta la sua diocesi. Anche nelle Chiese d’Oriente questa consacrazione è riservata al Patriarca:
La liturgia antiochena esprime in questi termini l’epiclesi della consacrazione del sacro crisma (μύρov): « [Padre (...) manda il tuo Santo Spirito] su di noi e su questo olio che è davanti a noi e consacralo, affinché per tutti coloro che ne verranno unti e segnati, esso sia: myron santo, myron sacerdotale, myron regale, unzione di letizia, la veste di luce, il manto della salvezza, il dono spirituale, la santificazione delle anime e dei corpi, la felicità eterna, il sigillo indelebile, lo scudo della fede e l’elmo invincibile contro tutte le macchinazioni dell’avversario ».
nota
(118) Pontificale iuxta ritum Ecclesiae Syrorum Occidentalium id est Antiochiae, Pars I, Versio latina (Libreria Editrice Vaticana 1941) p. 36-37.
  1298 Quando la Confermazione viene celebrata separatamente dal Battesimo, come avviene nel rito romano, la liturgia del sacramento ha inizio con la rinnovazione delle promesse battesimali e con la professione di fede da parte dei cresimandi. In questo modo risulta evidente che la Confermazione si colloca in successione al Battesimo.
nota
(119) Cf Concilio Vaticano II, Cost. Sacrosanctum Concilium , 71: AAS 56 (1964) 118.
Quando viene battezzato un adulto, egli riceve immediatamente la Confermazione e partecipa all’Eucaristia.
nota
(120) Cf CIC canone 866.
  1299 Nel rito romano, il Vescovo stende le mani sul gruppo dei cresimandi: gesto che, fin dal tempo degli Apostoli, è il segno del dono dello Spirito. Spetta al Vescovo invocare l’effusione dello Spirito:
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« Dio onnipotente, Padre del Signore nostro Gesù Cristo, che hai rigenerato questi tuoi figli dall’acqua e dallo Spirito Santo liberandoli dal peccato, infondi in loro il tuo santo Spirito Paraclito: spirito di sapienza e di intelletto, spirito di consiglio e di fortezza, spirito di scienza e di pietà, e riempili dello spirito del tuo santo timore. Per Cristo, nostro Signore ».
nota
(121) Rito della Confermazione , 25 (Libreria Editrice Vaticana 1989) p. 66.
  1300 Segue il rito essenziale del sacramento. Nel rito latino, « il sacramento della Confermazione si conferisce mediante l’unzione del crisma sulla fronte, che si fa con l’imposizione della mano, e mediante le parole: "Accipe signaculum doni Spiritus Sancti" – "Ricevi il sigillo dello Spirito Santo che ti è dato in dono" ».
nota
(122) Paolo VI, Cost. ap. Divinae consortium naturae: AAS 63 (1971) 657.
Presso le Chiese Orientali di rito bizantino, l’unzione con il μύρov viene fatta, dopo una preghiera di epiclesi, sulle parti più significative del corpo: la fronte, gli occhi, il naso, le orecchie, le labbra, il petto, il dorso, le mani e i piedi; ogni unzione è accompagnata dalla formula: « Σφραγίς δωρεάς Πvεύματoς ΄Αγίoυ » (« Signaculum doni Spiritus Sancti » – « Sigillo del dono dello Spirito Santo »).
nota
(123) Rituale per le Chiese orientali di rito bizantino in lingua greca, Parte 1 (Libreria Editrice Vaticana 1954) p. 36.
  1301 Il bacio di pace che conclude il rito del sacramento significa ed esprime la comunione ecclesiale con il Vescovo e con tutti i fedeli.
nota
(124) Cf Sant’Ippolito di Roma, Traditio apostolica, 21: ed. B. Botte (Münster i.W. 1989) p. 54.
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