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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

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VI. La speranza dei cieli nuovi e della terra nuova


VI. La speranza dei cieli nuovi e della terra nuova
  1042 Alla fine dei tempi, il regno di Dio giungerà alla sua pienezza. Dopo il giudizio universale i giusti regneranno per sempre con Cristo, glorificati in corpo e anima, e lo stesso universo sarà rinnovato:
CdA 752
CONFRONTAVAI
Allora la Chiesa « avrà il suo compimento [...] nella gloria del cielo, quando verrà il tempo della restaurazione di tutte le cose e quando col genere umano anche tutto il mondo, il quale è intimamente unito con l’uomo e per mezzo di lui arriva al suo fine, sarà perfettamente ricapitolato in Cristo ».
nota
(273) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium , 48: AAS 57 (1965) 53.
  1043 Questo misterioso rinnovamento, che trasformerà l’umanità e il mondo, dalla Sacra Scrittura è definito con l’espressione: « i nuovi cieli e una terra nuova » ().
nota
(274) Cf .
Sarà la realizzazione definitiva del disegno di Dio di « ricapitolare in Cristo tutte le cose, quelle del cielo come quelle della terra » ().
  1044 In questo nuovo universo,
nota
(275) Cf .
la Gerusalemme celeste, Dio avrà la sua dimora in mezzo agli uomini. Egli « tergerà ogni lacrima dai loro occhi; non ci sarà più la morte, né lutto, né lamento, né affanno perché le cose di prima sono passate » ().
nota
(276) Cf .
CdA 752
CONFRONTAVAI
2Pt 3,13Ap 21,1Ef 1,10CdA 752
CONFRONTAVAI
CdA 754
CONFRONTAVAI
Ap 21,5Ap 21,4Ap 21,27
  1045 Per l’uomo questo compimento sarà la realizzazione definitiva del l’unità del genere umano, voluta da Dio fin dalla creazione e di cui la Chiesa nella storia è « come sacramento ».
nota
(277) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 1: AAS 57 (1965) 5.
Coloro che saranno uniti a Cristo formeranno la comunità dei redenti, la « Città santa » di Dio (), « la Sposa dell’Agnello » (). Essa non sarà più ferita dal peccato, dalle impurità,
nota
(278) Cf .
dall’amor proprio, che distruggono o feriscono la comunità terrena degli uomini. La visione beatifica, nella quale Dio si manifesterà in modo inesauribile agli eletti, sarà sorgente perenne di gaudio, di pace e di reciproca comunione.
  1046 Quanto al cosmo, la Rivelazione afferma la profonda comunione di destino fra il mondo materiale e l’uomo:
CdA 752
CONFRONTAVAI
CdA 1231
CONFRONTAVAI
Ap 21,2Ap 21,9Ap 21,27CdA 1230
CONFRONTAVAI
« La creazione stessa attende con impazienza la rivelazione dei figli di Dio [...] e nutre la speranza di essere lei pure liberata dalla schiavitù della corruzione [...]. Sappiamo bene infatti che tutta la creazione geme e soffre fino ad oggi nelle doglie del parto; essa non è la sola, ma anche noi, che possediamo le primizie dello Spirito, gemiamo interiormente aspettando l’adozione a figli, la redenzione del nostro corpo » ( ).
  1047 Anche l’universo visibile, dunque, è destinato ad essere trasformato, « affinché il mondo stesso, restaurato nel suo stato primitivo, sia, senza più alcun ostacolo, al servizio dei giusti »,
nota
(279) Sant’Ireneo di Lione, Adversus haereses, 5, 32, 1: SC 153, 398 (PG 7, 1210).
partecipando alla loro glorificazione in Gesù Cristo risorto.
Rm 8,19-23CdA 1230
CONFRONTAVAI
  1048 « Ignoriamo il tempo in cui saranno portate a compimento la terra e l’umanità, e non sappiamo il modo in cui sarà trasformato l’universo. Passa certamente l’aspetto di questo mondo, deformato dal peccato. Sappiamo, però, dalla Rivelazione che Dio prepara una nuova abitazione e una terra nuova, in cui abita la giustizia, e la cui felicità sazierà sovrabbondantemente tutti i desideri di pace che salgono nel cuore degli uomini ».
nota
(280) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 39: AAS 58 (1966) 1056-1057.
CdA 1178-1180
CONFRONTAVAI
  1049 « Tuttavia l’attesa di una terra nuova non deve indebolire, bensì piuttosto stimolare la sollecitudine nel lavoro relativo alla terra presente, dove cresce quel corpo dell’umanità nuova che già riesce a offrire una certa prefigurazione che adombra il mondo nuovo. Pertanto, benché si debba accuratamente distinguere il progresso terreno dallo sviluppo del regno di Cristo, tuttavia, nella misura in cui può contribuire a meglio ordinare l’umana società, tale progresso è di grande importanza ».
nota
(281) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 39: AAS 58 (1966) 1057.
CdA 1178-1183
CONFRONTAVAI
  1050 « Infatti i beni della dignità dell’uomo, della comunione fraterna e della libertà, cioè tutti questi buoni frutti della natura e della nostra operosità, dopo che li avremo diffusi sulla terra nello Spirito del Signore e secondo il suo precetto, li ritroveremo poi di nuovo, ma purificati da ogni macchia, illuminati e trasfigurati, allorquando Cristo rimetterà al Padre il regno eterno e universale ».
nota
(282) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 39: AAS 58 (1966) 1057; cf Id., Cost. dogm. Lumen gentium, 2: AAS 57 (1965) 5-6.
Dio allora sarà « tutto in tutti » (), nella vita eterna:
« La vita, nella sua stessa realtà e verità, è il Padre, che attraverso il Figlio nello Spirito Santo riversa come fonte su tutti noi i suoi doni celesti. E per la sua bontà promette veramente anche a noi uomini i beni divini della vita eterna ».
nota
(283) San Cirillo di Gerusalemme, Catecheses illuminandorum , 18, 29: Opera , v. 2, ed. J. Rupp (Monaco 1870) p. 332 (PG 33, 1049).
CdA 1178-1183
CONFRONTAVAI
1Cor 15,28

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