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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

LEV Libreria Editrice Vaticana
III. La Chiesa è cattolica


III. La Chiesa è cattolica
Che cosa vuol dire « cattolica »?
  830 La parola « cattolica » significa « universale » nel senso di « secondo la totalità » o « secondo l’integralità ». La Chiesa è cattolica in un duplice senso.
CdA 454
CONFRONTAVAI
È cattolica perché in essa è presente Cristo. « Là dove è Cristo Gesù, ivi è la Chiesa cattolica ».
nota
(310) Sant’Ignazio di Antiochia, Epistula ad Smyrnaeos, 8, 2: SC 10bis, p. 138 (Funk 1, 282).
In essa sussiste la pienezza del corpo di Cristo unito al suo Capo,
nota
(311) Cf .
e questo implica che essa riceve da lui « in forma piena e totale i mezzi di salvezza »
nota
(312) 3 Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 6: AAS 58 (1966) 953.
che egli ha voluto: confessione di fede retta e completa, vita sacramentale integrale e ministero ordinato nella successione apostolica. La Chiesa, in questo senso fondamentale, era cattolica il giorno di pentecoste
nota
(313) 3 Cf Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 4: AAS 58 (1966) 950-951.
e lo sarà sempre fino al giorno della Parusia.
CCC 795,CCC 815
Ef 1,22-23
  831 Essa è cattolica perché è inviata in missione da Cristo alla totalità del genere umano:
nota
(314) 3 Cf .
CdA 454
CONFRONTAVAI
Mt 28,19
« Tutti gli uomini sono chiamati a formare il nuovo popolo di Dio. Perciò questo popolo, restando uno e unico, si deve estendere a tutto il mondo e a tutti i secoli, affinché si adempia l’intenzione della volontà di Dio, il quale in principio ha creato la natura umana una, e vuole radunare insieme infine i suoi figli, che si erano dispersi. [...] Questo carattere di universalità che adorna il popolo di Dio, è un dono dello stesso Signore, e con esso la Chiesa cattolica efficacemente e senza soste tende a ricapitolare tutta l’umanità, con tutti i suoi beni, in Cristo Capo nell’unità del suo Spirito ».
nota
(315) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium , 13: AAS 57 (1965) 17.
Ogni Chiesa particolare è « cattolica »
  832 La « Chiesa di Cristo è veramente presente in tutte le legittime assemblee locali di fedeli, le quali, aderendo ai loro Pastori, sono anche esse chiamate Chiese nel Nuovo Testamento. [...] In esse con la predicazione del Vangelo di Cristo vengono radunati i fedeli e si celebra il mistero della Cena del Signore [...]. In queste comunità, sebbene spesso piccole e povere o che vivono nella dispersione, è presente Cristo, per virtù del quale si raccoglie la Chiesa una, santa, cattolica e apostolica ».
nota
(316) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 26: AAS 57 (1965) 31.
CdA 455
CONFRONTAVAI
  833 Per Chiesa particolare, che è in primo luogo la diocesi (o l’eparchia), si intende una comunità di fedeli cristiani in comunione nella fede e nei sacramenti con il loro Vescovo ordinato nella successione apostolica.
nota
(317) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Christus Dominus, 11: AAS 58 (1966) 677; CIC canoni 368-369; CCEO canoni 177, § 1. 178. 311, § 1. 312.
Queste Chiese particolari sono « formate a immagine della Chiesa universale »; in esse e a partire da esse « esiste la sola e unica Chiesa cattolica ».
nota
(318) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 23: AAS 57 (1965) 27.
CdA 455
CONFRONTAVAI
CdA 456-457
CONFRONTAVAI
  834 Le Chiese particolari sono pienamente cattoliche per la comunione con una di loro: la Chiesa di Roma, « che presiede alla carità ».
nota
(319) Sant’Ignazio di Antiochia, Epistula ad Romanos, Inscr.: SC 10bis, p. 106 (Funk 1, 252).
« È sempre stato necessario che ogni Chiesa, cioè i fedeli di ogni luogo, si volgesse alla Chiesa romana in forza del suo sacro primato ».
nota
(320) Sant’Ireneo di Lione, Adversus haereses, 3, 3, 2: SC 211, 32 (PG 7, 849); cf Concilio Vaticano I, Cost. dogm. Pastor aeternus, c. 2: DS 3057.
« Infatti, dalla discesa del Verbo Incarnato verso di noi, tutte le Chiese cristiane sparse in ogni luogo hanno ritenuto e ritengono la grande Chiesa che è qui [a Roma] come unica base e fondamento perché, secondo le promesse del Salvatore, le porte degli inferi non hanno mai prevalso su di essa ».
nota
(321) San Massimo il Confessore, Opuscula theologica et polemica: PG 91, 137-140.
CdA 455
CONFRONTAVAI
CdA 532
CONFRONTAVAI
  835 « Ma dobbiamo ben guardarci dal concepire la Chiesa universale come la somma o, per così dire, la federazione [...] di Chiese particolari [...]. È la stessa Chiesa che, essendo universale per vocazione e per missione, quando getta le sue radici nella varietà dei terreni culturali, sociali, umani, assume in ogni parte del mondo fisionomie ed espressioni esteriori diverse ».
nota
(322) Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi , 62: AAS 68 (1976) 52.
La ricca varietà di discipline ecclesiastiche, di riti liturgici, di patrimoni teologici e spirituali propri alle « Chiese locali tra loro concordi dimostra con maggior evidenza la cattolicità della Chiesa indivisa ».
nota
(323) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium , 23: AAS 57 (1965) 29.
CdA 455
CONFRONTAVAI
Chi appartiene alla Chiesa cattolica?
  836 « Tutti gli uomini sono chiamati a questa cattolica unità del popolo di Dio [...], alla quale in vario modo appartengono o sono ordinati sia i fedeli cattolici, sia gli altri credenti in Cristo, sia, infine, tutti gli uomini, che dalla grazia di Dio sono chiamati alla salvezza ».
nota
(324) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 13: AAS 57 (1965) 18.
CdA 573-580
CONFRONTAVAI
  837 « Sono pienamente incorporati nella società della Chiesa quelli che, avendo lo Spirito di Cristo, accettano integra la sua struttura e tutti i mezzi di salvezza in essa istituiti, e nel suo organismo visibile sono uniti con Cristo – che la dirige mediante il Sommo Pontefice e i Vescovi – dai vincoli della professione di fede, dei sacramenti, del governo ecclesiastico e della comunione. Non si salva, però, anche se incorporato alla Chiesa, colui che, non perseverando nella carità, rimane, sì, in seno alla Chiesa col "corpo" ma non col "cuore" ».
nota
(325) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 14: AAS 57 (1965) 18-19.
CdA 573-580
CONFRONTAVAI
  838 « Con coloro che, battezzati, sono sì insigniti del nome cristiano, ma non professano la fede integrale o non conservano l’unità della comunione sotto il Successore di Pietro, la Chiesa sa di essere per più ragioni unita ».
nota
(326) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 15: AAS 57 (1965) 19.
« Quelli infatti che credono in Cristo e hanno ricevuto debitamente il Battesimo sono costituiti in una certa comunione, sebbene imperfetta, con la Chiesa cattolica ».
nota
(327) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 3: AAS 57 (1965) 93.
Con le Chiese ortodosse, questa comunione è così profonda « che le manca ben poco per raggiungere la pienezza che autorizzi una celebrazione comune della Eucaristia del Signore ».
nota
(328) Paolo VI, Discorso nella Cappella Sistina nella ricorrenza del decimo anniversario della mutua cancellazione delle scomuniche fra le Chiese di Roma e di Costantinopoli (14 dicembre 1975): AAS 68 (1976) 121; cf Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 13-18: AAS 57 (1965) 100-104.
La Chiesa e i non cristiani
CdA 573-580
CONFRONTAVAI
  839 « Quelli che non hanno ancora ricevuto il Vangelo, in vari modi sono ordinati al popolo di Dio ».
nota
(329) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 16: AAS 57 (1965) 20.
CdA 432-435
CONFRONTAVAI
CdA 439-449
CONFRONTAVAI
CdA 581-606
CONFRONTAVAI
Il rapporto della Chiesa con il popolo ebraico. La Chiesa, popolo di Dio nella Nuova Alleanza, scrutando il suo proprio mistero, scopre il proprio legame con il popolo ebraico,
nota
(330) Cf Concilio Vaticano II, Dich. Nostra aetate, 4: AAS 58 (1966) 742-743.
che Dio « scelse primi fra tutti gli uomini ad accogliere la sua parola ».
nota
(331) Venerdì Santo nella passione del Signore, Celebrazione della passione del Signore, Preghiera universale VI: Messale Romano (Libreria Editrice Vaticana 1993) p. 149.
A differenza delle altre religioni non cristiane, la fede ebraica è già risposta alla rivelazione di Dio nell’Antica Alleanza. È al popolo ebraico che appartengono « l’adozione a figli, la gloria, le alleanze, la legislazione, il culto, le promesse, i patriarchi; da essi proviene Cristo secondo la carne » () perché « i doni e la chiamata di Dio sono irrevocabili! » ().
Rm 9,4-5Rm 11,29
  840 Del resto, quando si considera il futuro, il popolo di Dio dell’Antica Alleanza e il nuovo popolo di Dio tendono a fini analoghi: l’attesa della venuta (o del ritorno) del Messia. Ma tale attesa è, da una parte, rivolta al ritorno del Messia, morto e risorto, riconosciuto come Signore e Figlio di Dio, dall’altra è rivolta alla venuta del Messia, i cui tratti rimangono velati, alla fine dei tempi: si ha un’attesa accompagnata dall’ignoranza o dal misconoscimento di Gesù Cristo.
  841 Le relazioni della Chiesa con i musulmani. « Il disegno della salvezza abbraccia anche coloro che riconoscono il Creatore, e tra questi in primo luogo i musulmani, i quali, professando di tenere la fede di Abramo, adorano con noi un Dio unico, misericordioso, che giudicherà gli uomini nel giorno finale ».
nota
(332) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 16: AAS 57 (1965) 20; cf Id., Dich. Nostra aetate, 3: AAS 58 (1966) 741-742.
CdA 432-435
CONFRONTAVAI
CdA 439-449
CONFRONTAVAI
CdA 581-606
CONFRONTAVAI
  842 Il legame della Chiesa con le religioni non cristiane è anzitutto quello della comune origine e del comune fine del genere umano:
« Infatti tutti i popoli costituiscono una sola comunità. Essi hanno una sola origine poiché Dio ha fatto abitare l’intero genere umano su tutta la faccia della terra; essi hanno anche un solo fine ultimo, Dio, del quale la provvidenza, la testimonianza di bontà e il disegno di salvezza si estendono a tutti, finché gli eletti si riuniscano nella città santa ».
nota
(333) Concilio Vaticano II, Dich. Nostra aetate , 1: AAS 58 (1966) 740.
CdA 18-25
CONFRONTAVAI
CdA 576
CONFRONTAVAI
CdA 581-606
CONFRONTAVAI
  843 La Chiesa riconosce nelle altre religioni la ricerca, ancora « nelle ombre e nelle immagini », di un Dio ignoto ma vicino, poiché è lui che dà a tutti vita, respiro e ogni cosa, e vuole che tutti gli uomini siano salvi. Pertanto la Chiesa considera tutto ciò che di buono e di vero si trova nelle religioni come una preparazione al Vangelo, « e come dato da colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita ».
nota
(334) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 16: AAS 57 (1965) 20; cf Id., Dich. Nostra aetate, 2: AAS 58 (1966) 740-741; Paolo VI, Esort. ap. Evangelii nuntiandi, 53: AAS 68 (1976) 41.
CdA 18-25
CONFRONTAVAI
CdA 576
CONFRONTAVAI
CdA 581-606
CONFRONTAVAI
CdA 750
CONFRONTAVAI
  844 Ma nel loro comportamento religioso, gli uomini mostrano anche limiti ed errori che sfigurano in loro l’immagine di Dio:
« Molto spesso gli uomini, ingannati dal maligno, hanno vaneggiato nei loro ragionamenti e hanno scambiato la verità divina con la menzogna, servendo la creatura piuttosto che il Creatore, oppure vivendo e morendo senza Dio in questo mondo, sono esposti alla disperazione finale ».
nota
(335) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium , 16: AAS 57 (1965) 20.
CdA 576
CONFRONTAVAI
CdA 581-606
CONFRONTAVAI
  845 Proprio per riunire di nuovo tutti i suoi figli, dispersi e sviati dal peccato, il Padre ha voluto convocare l’intera umanità nella Chiesa del Figlio suo. La Chiesa è il luogo in cui l’umanità deve ritrovare l’unità e la salvezza. È il « mondo riconciliato ».
nota
(336) Cf Sant’Agostino, Sermo 96, 7, 9: PL 38, 588.
È la nave che, « pleno dominicae crucis velo Sancti Spiritus flatu in hoc bene navigat mundo – spiegate le vele della croce del Signore al soffio dello Spirito Santo, naviga sicura in questo mondo »;
nota
(337) 3 Sant’Ambrogio, De virginitate, 18, 119: Sancti Ambrosii Episcopi Mediolanensis opera, v. 142 (Milano-Roma 1989) p. 96 (PL 16, 297).
secondo un’altra immagine, cara ai Padri della Chiesa, è l’arca di Noè che, sola, salva dal diluvio.
nota
(338) Cf già .
« Fuori della Chiesa non c’è salvezza »
CdA 576
CONFRONTAVAI
1Pt 3,20-21
  846 Come bisogna intendere questa affermazione spesso ripetuta dai Padri della Chiesa? Formulata in modo positivo, significa che ogni salvezza viene da Cristo-Capo per mezzo della Chiesa che è il suo corpo:
CdA 573-580
CONFRONTAVAI
Il santo Concilio « insegna, appoggiandosi sulla Sacra Scrittura e sulla Tradizione, che questa Chiesa pellegrinante è necessaria alla salvezza. Infatti solo Cristo, presente per noi nel suo corpo, che è la Chiesa, è il Mediatore e la Via della salvezza; ora egli, inculcando espressamente la necessità della fede e del Battesimo, ha insieme confermato la necessità della Chiesa, nella quale gli uomini entrano mediante il Battesimo come per la porta. Perciò non potrebbero salvarsi quegli uomini, i quali, non ignorando che la Chiesa cattolica è stata da Dio per mezzo di Gesù Cristo fondata come necessaria, non avessero tuttavia voluto entrare in essa o in essa perseverare ».
nota
(339) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium , 14: AAS 57 (1965) 18.
  847 Questa affermazione non si riferisce a coloro che, senza loro colpa, ignorano Cristo e la Chiesa:
« Infatti, quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, e tuttavia cercano sinceramente Dio, e sotto l’influsso della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Dio, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna ».
nota
(340) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium , 16: AAS 57 (1965) 20; cf Sant’Offizio, Lettera all’Arcivescovo di Boston (8 agosto 1949): DS 3866-3872.
CdA 573-580
CONFRONTAVAI
  848 « Benché Dio, attraverso vie a lui note, possa portare gli uomini, che senza loro colpa ignorano il Vangelo, alla fede, senza la quale è impossibile piacergli,
nota
(341) Cf .
è tuttavia compito imprescindibile della Chiesa, ed insieme sacro diritto, evangelizzare »
nota
(342) 3 Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 7: AAS 58 (1966) 955.
tutti gli uomini.
La missione – un’esigenza della cattolicità della Chiesa
CdA 573-580
CONFRONTAVAI
Eb 11,6
  849 Il mandato missionario. « Inviata da Dio alle genti per essere "sacramento universale di salvezza", la Chiesa, per le esigenze più profonde della sua cattolicità e obbedendo all’ordine del suo Fondatore, si sforza di annunciare il Vangelo a tutti gli uomini »:
nota
(343) 3 Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 1: AAS 58 (1966) 947.
« Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, insegnando loro ad osservare tutto ciò che vi ho comandato. Ecco, io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo » ().
CdA 559-564
CONFRONTAVAI
Mt 28,19-20
  850 L’origine e lo scopo della missione. Il mandato missionario del Signore ha la sua ultima sorgente nell’amore eterno della Santissima Trinità: « La Chiesa pellegrinante per sua natura è missionaria, in quanto essa trae origine dalla missione del Figlio e dalla missione dello Spirito Santo, secondo il disegno di Dio Padre ».
nota
(344) Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 2: AAS 58 (1966) 948.
E il fine ultimo della missione altro non è che di rendere partecipi gli uomini della comunione che esiste tra il Padre e il Figlio nel loro Spirito d’amore.
nota
(345) Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 23: AAS 83 (1991) 269-270.
CdA 559-572
CONFRONTAVAI
  851 Il motivo della missione. Da sempre la Chiesa ha tratto l’obbligo e la forza del suo slancio missionario dall’amore di Dio per tutti gli uomini: « poiché l’amore di Cristo ci spinge... » ().
nota
(346) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Apostolicam actuositatem, 6: AAS 58 (1966) 842-843; Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 11: AAS 83 (1991) 259-260.
Infatti Dio « vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità » (). Dio vuole la salvezza di tutti attraverso la conoscenza della verità. La salvezza si trova nella verità. Coloro che obbediscono alla mozione dello Spirito di verità sono già sul cammino della salvezza; ma la Chiesa, alla quale questa verità è stata affidata, deve andare incontro al loro desiderio offrendola loro. Proprio perché crede al disegno universale di salvezza, la Chiesa deve essere missionaria.
CdA 559-572
CONFRONTAVAI
CdA 574
CONFRONTAVAI
2Cor 5,141Tm 2,4
  852 Le vie della missione. « Lo Spirito Santo è il protagonista di tutta la missione ecclesiale ».
nota
(347) Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio, 21: AAS 83 (1991) 268.
È lui che conduce la Chiesa sulle vie della missione. Essa continua e sviluppa nel corso della storia la missione del Cristo stesso, inviato a portare la Buona Novella ai poveri; « sotto l’influsso dello Spirito di Cristo, la Chiesa deve procedere per la stessa strada seguita da Cristo, la strada cioè della povertà, dell’obbedienza, del servizio e del sacrificio di se stesso, fino alla morte, da cui uscì vincitore con la sua risurrezione ».
nota
(348) Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes, 5: AAS 58 (1966) 952.
È così che « il sangue dei martiri è seme di cristiani ».
nota
(349) Tertulliano, Apologeticum, 50, 13: CCL 1, 171 (PL 1, 603).
CdA 565-572
CONFRONTAVAI
  853 Ma anche in questo nostro tempo sa bene la Chiesa « quanto distanti siano tra loro il messaggio ch’essa reca e l’umana debolezza di coloro cui è affidato il Vangelo ».
nota
(350) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes , 43: AAS 58 (1966) 1064.
Solo applicandosi incessantemente « alla penitenza e al rinnovamento »
nota
(351) 3 Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium , 8: AAS 57 (1965) 12; cf Ibid ., 15: AAS 57 (1965) 20.
e « camminando per l’angusta via della croce »,
nota
(352) Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes , 1: AAS 58 (1966) 947.
il popolo di Dio può estendere il regno di Cristo.
nota
(353) Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio , 12-20: AAS 83 (1991) 260-268.
Infatti, « come Cristo ha compiuto la sua opera di redenzione attraverso la povertà e le persecuzioni, così pure la Chiesa è chiamata a prendere la stessa via per comunicare agli uomini i frutti della salvezza ».
nota
(354) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium , 8: AAS 57 (1965) 12.
CdA 565-572
CONFRONTAVAI
  854 Per mezzo della sua stessa missione, la Chiesa « cammina insieme con l’umanità tutta e sperimenta assieme al mondo la medesima sorte terrena, ed è come il fermento e quasi l’anima della società umana, destinata a rinnovarsi in Cristo e a trasformarsi in famiglia di Dio ».
nota
(355) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes , 40: AAS 58 (1966) 1058.
L’impegno missionario esige dunque la pazienza. Incomincia con l’annunzio del Vangelo ai popoli e ai gruppi che ancora non credono a Cristo;
nota
(356) 3 Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio , 42-47: AAS 83 (1991) 289-295.
prosegue con la costituzione di comunità cristiane che siano segni della presenza di Dio nel mondo,
nota
(357) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes , 15: AAS 58 (1966) 964.
e con la fondazione di Chiese locali;
nota
(358) 3 Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio , 48-49: AAS 83 (1991) 295-297.
avvia un processo di inculturazione per incarnare il Vangelo nelle culture dei popoli;
nota
(359) 3 Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio , 52-54: AAS 83 (1991) 299-302.
non mancherà di conoscere anche degli insuccessi. « Per quanto riguarda gli uomini, i gruppi e i popoli, solo gradatamente la Chiesa li raggiunge e li penetra, e li assume così nella pienezza cattolica ».
nota
(360) Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes , 6: AAS 58 (1966) 953.
CdA 565-572
CONFRONTAVAI
  855 La missione della Chiesa richiede lo sforzo verso l’unità dei cristiani.
nota
(361) Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio , 50: AAS 83 (1991) 297-298.
Infatti,« le divisioni dei cristiani impediscono che la Chiesa stessa attui la pienezza della cattolicità ad essa propria in quei figli, che le sono bensì uniti col Battesimo, ma sono separati dalla sua piena comunione. Anzi, alla Chiesa stessa diventa più difficile esprimere sotto ogni aspetto la pienezza della cattolicità proprio nella realtà della vita ».
nota
(362) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio , 4: AAS 57 (1965) 96.
CdA 460-469
CONFRONTAVAI
CdA 565-572
CONFRONTAVAI
  856 L’attività missionaria implica un dialogo rispettoso con coloro che non accettano ancora il Vangelo.
nota
(363) Cf Giovanni Paolo II, Lett. enc. Redemptoris missio , 55: AAS 83 (1991) 302-304.
I credenti possono trarre profitto per se stessi da questo dialogo, imparando a conoscere meglio « tutto ciò che di verità e di grazia era già riscontrabile, per una nascosta presenza di Dio, in mezzo alle genti ».
nota
(364) Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes , 9: AAS 58 (1966) 958.
Se infatti essi annunziano la Buona Novella a coloro che la ignorano, è per consolidare, completare ed elevare la verità e il bene che Dio ha diffuso tra gli uomini e i popoli, e per purificarli dall’errore e dal male « per la gloria di Dio, la confusione del demonio e la felicità dell’uomo ».
nota
(365) Concilio Vaticano II, Decr. Ad gentes , 9: AAS 58 (1966) 958.
CdA 565-580
CONFRONTAVAI

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