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CATECHISMO CHIESA CATTOLICA
LEV Libreria Editrice Vaticana

Catechismo Chiesa Cattolica

LEV Libreria Editrice Vaticana
I. La Chiesa è una


I. La Chiesa è una
« Il sacro mistero dell’unità della Chiesa »
nota
(264) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio , 2: AAS 57 (1965) 92.
  813 La Chiesa è una per la sua origine: « Il supremo modello e il principio di questo mistero è l’unità nella Trinità delle Persone di un solo Dio Padre e Figlio nello Spirito Santo ».
nota
(265) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 2: AAS 57 (1965) 92.
La Chiesa è una per il suo Fondatore: « Il Figlio incarnato, infatti, [...] per mezzo della sua croce ha riconciliato tutti gli uomini con Dio, [...] ristabilendo l’unità di tutti i popoli in un solo popolo e in un solo corpo ».
nota
(266) Concilio Vaticano II, Cost. past. Gaudium et spes, 78: AAS 58 (1966) 1101.
La Chiesa è una per la sua « anima »: « Lo Spirito Santo, che abita nei credenti e tutta riempie e regge la Chiesa, produce quella meravigliosa comunione dei fedeli e tanto intimamente tutti unisce in Cristo, da essere il principio dell’unità della Chiesa ».
nota
(267) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 2: AAS 57 (1965) 91.
È dunque proprio dell’essenza stessa della Chiesa di essere una:
« Che stupendo mistero! Vi è un solo Padre dell’universo, un solo Logos dell’universo e anche un solo Spirito Santo, ovunque identico; vi è anche una sola Vergine divenuta Madre, e io amo chiamarla Chiesa ».
nota
(268) Clemente d’Alessandria, Paedagogus , 1, 6, 42: GCS 12, 115 (PG 8, 300).
CdA 450-459
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  814 Fin dal principio, questa Chiesa « una » si presenta tuttavia con una grande diversità, che proviene sia dalla varietà dei doni di Dio sia dalla molteplicità delle persone che li ricevono. Nell’unità del popolo di Dio si radunano le diversità dei popoli e delle culture. Tra i membri della Chiesa esiste una diversità di doni, di funzioni, di condizioni e modi di vita; « nella comunione ecclesiastica vi sono legittimamente delle Chiese particolari, che godono di proprie tradizioni ».
nota
(269) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 13: AAS 57 (1965) 18.
La grande ricchezza di tale diversità non si oppone all’unità della Chiesa. Tuttavia, il peccato e il peso delle sue conseguenze minacciano continuamente il dono dell’unità. Anche l’Apostolo deve esortare a « conservare l’unità dello Spirito per mezzo del vincolo della pace » ().
CdA 450-459
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CdA 499-501
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Ef 4,3
  815 Quali sono i vincoli dell’unità? Al di sopra di tutto la carità, che « è il vincolo di perfezione » (). Ma l’unità della Chiesa nel tempo è assicurata anche da legami visibili di comunione:
- la professione di una sola fede ricevuta dagli Apostoli;
- la celebrazione comune del culto divino, soprattutto dei sacramenti;
- la successione apostolica mediante il sacramento dell’Ordine, che custodisce la concordia fraterna della famiglia di Dio.
nota
(270) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 2: AAS 57 (1965) 91-92; Id., Cost. dogm. Lumen gentium, 14: AAS 57 (1965) 18-19; CIC canone 205.
  816 « L’unica Chiesa di Cristo... » è quella « che il Salvatore nostro, dopo la sua risurrezione, diede da pascere a Pietro, affidandone a lui e agli altri Apostoli la diffusione e la guida [...]. Questa Chiesa, in questo mondo costituita e organizzata come una società, sussiste ["subsistit in"] nella Chiesa cattolica, governata dal Successore di Pietro e dai Vescovi in comunione con lui ».
nota
(271) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 8: AAS 57 (1965) 11-12.
CdA 450-459
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Col 3,14CdA 450-459
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Il decreto sull’ecumenismo del Concilio Vaticano II esplicita: « Solo per mezzo della cattolica Chiesa di Cristo, che è lo strumento generale della salvezza, si può ottenere tutta la pienezza dei mezzi di salvezza. In realtà al solo collegio apostolico con a capo Pietro crediamo che il Signore ha affidato tutti i beni della Nuova Alleanza, per costituire l’unico corpo di Cristo sulla terra, al quale bisogna che siano pienamente incorporati tutti quelli che già in qualche modo appartengono al popolo di Dio ».
nota
(272) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio , 3: AAS 57 (1965) 94.
Le ferite dell’unità
  817 Di fatto, « in questa Chiesa di Dio una e unica sono sorte fino dai primissimi tempi alcune scissioni, che l’Apostolo riprova con gravi parole come degne di condanna; ma nei secoli posteriori sono nati dissensi più ampi e comunità non piccole si sono staccate dalla piena comunione della Chiesa cattolica, talora non senza colpa di uomini d’entrambe le parti ».
nota
(273) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 3: AAS 57 (1965) 92-93.
Le scissioni che feriscono l’unità del corpo di Cristo (cioè l’eresia, l’apostasia e lo scisma)
nota
(274) Cf CIC canone 751.
non avvengono senza i peccati degli uomini:
« Dove c’è il peccato, lì troviamo la molteplicità, lì gli scismi, lì le eresie, lì le controversie. Dove, invece, regna la virtù, lì c’è unità, lì comunione, grazie alle quali tutti i credenti erano un cuor solo e un’anima sola ».
nota
(275) Origene, In Ezechielem homilia , 9, 1: SC 352, 296 (PG 13, 732).
CdA 460-469
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  818 Coloro che oggi nascono in comunità sorte da tali scissioni « e sono istruiti nella fede di Cristo [...] non possono essere accusati del peccato di separazione, e la Chiesa cattolica li abbraccia con fraterno rispetto e amore. [...] Giustificati nel Battesimo dalla fede, sono incorporati a Cristo e perciò sono a ragione insigniti del nome di cristiani e dai figli della Chiesa cattolica sono giustamente riconosciuti come fratelli nel Signore ».
nota
(276) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 3: AAS 57 (1965) 93.
  819 Inoltre, « parecchi elementi di santificazione e di verità »
nota
(277) 3 Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 8: AAS 57 (1965) 12.
« si trovano fuori dei confini visibili della Chiesa cattolica, come la Parola di Dio scritta, la vita della grazia, la fede, la speranza e la carità, e altri doni interiori dello Spirito Santo ed elementi visibili ».
nota
(278) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 3: AAS 57 (1965) 93; cf Id., Cost. dogm. Lumen gentium, 15: AAS 57 (1965) 19.
Lo Spirito di Cristo si serve di queste Chiese e comunità ecclesiali come di strumenti di salvezza, la cui forza deriva dalla pienezza di grazia e di verità che Cristo ha dato alla Chiesa cattolica. Tutti questi beni provengono da Cristo e a lui conducono
nota
(279) 3 Cf Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 3: AAS 57 (1965) 93.
e « spingono verso l’unità cattolica ».
nota
(280) Concilio Vaticano II, Cost. dogm. Lumen gentium, 8: AAS 57 (1965) 12.
Verso l’unità
CdA 460-469
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CdA 460-469
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  820 L’unità, « che Cristo ha donato alla sua Chiesa fin dall’inizio, [...] noi crediamo che sussista, senza possibilità di essere perduta, nella Chiesa cattolica e speriamo che crescerà ogni giorno di più sino alla fine dei secoli ».
nota
(281) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 4: AAS 57 (1965) 95.
Cristo fa sempre alla sua Chiesa il dono dell’unità, ma la Chiesa deve sempre pregare e impegnarsi per custodire, rafforzare e perfezionare l’unità che Cristo vuole per lei. Per questo Gesù stesso ha pregato nell’ora della sua passione e non cessa di pregare il Padre per l’unità dei suoi discepoli: « ...Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola, perché il mondo creda che tu mi hai mandato » (). Il desiderio di ritrovare l’unità di tutti i cristiani è un dono di Cristo e un appello dello Spirito Santo.
nota
(282) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 1: AAS 57 (1965) 90-91.
  821 Per rispondervi adeguatamente sono necessari:
- un rinnovamento permanente della Chiesa in una accresciuta fedeltà alla sua vocazione. Tale rinnovamento è la forza del movimento verso l’unità;
nota
(283) 3 Cf Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio , 6: AAS 57 (1965) 96-97.
CdA 460-469
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Gv 17,21CdA 460-469
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- la conversione del cuore per « condurre una vita più conforme al Vangelo »,
nota
(284) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio , 7: AAS 57 (1965) 97.
poiché è l’infedeltà delle membra al dono di Cristo a causare le divisioni;
- la preghiera in comune; infatti la « conversione del cuore » e la « santità della vita, insieme con le preghiere private e pubbliche per l’unità dei cristiani, si devono ritenere come l’anima di tutto il movimento ecumenico e si possono giustamente chiamare ecumenismo spirituale »;
nota
(285) 3 Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio , 8: AAS 57 (1965) 98.
- la reciproca conoscenza fraterna;
nota
(286) 3 Cf Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio , 9: AAS 57 (1965) 98.
- la formazione ecumenica dei fedeli e specialmente dei sacerdoti;
nota
(287) 3 Cf Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio , 10: AAS 57 (1965) 99.
- il dialogo tra i teologi e gli incontri tra i cristiani delle differenti Chiese e comunità;
nota
(288) 3 Cf Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio , 4: AAS 57 (1965) 94; Ibid ., 9: AAS 57 (1965) 98; Ibid ., 11: AAS 57 (1965) 99.
- la cooperazione tra cristiani nei diversi ambiti del servizio agli uomini.
nota
(289) Cf Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio , 12: AAS 57 (1965) 99-100.
  822 « La cura di ristabilire l’unione riguarda tutta la Chiesa, sia i fedeli che i Pastori ».
nota
(290) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 5: AAS 57 (1965) 96.
Ma bisogna anche essere consapevoli « che questo santo proposito di riconciliare tutti i cristiani nell’unità della Chiesa di Cristo, una e unica, supera le forze e le doti umane ». Perciò riponiamo tutta la nostra speranza « nell’orazione di Cristo per la Chiesa, nell’amore del Padre per noi e nella forza dello Spirito Santo ».
nota
(291) Concilio Vaticano II, Decr. Unitatis redintegratio, 24: AAS 57 (1965) 107.
CdA 460-469
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